Sixteen

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Mio padre era un cacciatore, io ero un licantropo.

Mio padre aveva cercato di proteggermi utilizzando il sangue di un altro essere vivente.

Io non ero più solo un'umana, ero un mostro capace di uccidere.

Mio padre avrebbe ucciso Scott McCall per farmi tornare normale, per ridarmi l'umanità che un mostro mi aveva tolto fin dall'infanzia.

Io volevo fermarlo.

"Saranno sicuramente nel bosco." Disse Stiles, ingranando la marcia per andare più forte.

Io non sapevo nulla tranne che mio padre si stava per macchiare del sangue di un innocente.

Di nuovo.

"Forse non arriveremo in tempo."

Stiles voltò velocemente lo sguardo verso di me, guardandomi con un misto di tenerezza e compassione.

Io non volevo la sua pietà, io volevo la sua forza.

Ora capivo perché un lupo mannaro come Liam si affidava completamente a Stiles, che era un umano: lui era il più forte del branco, quello a cui affidarsi quando tutto sembrava perduto.

Stiles era un ancora per tutti i suoi amici, come se ognuno di loro sapesse che, ogni volta che si sarebbero voltati, lui ci sarebbe stato.

Stiles sarebbe rimasto al mio fianco, e io sarei rimasta al suo.

"Li troveremo." Disse, semplicemente, e io gli credetti, perché Stiles Stilinski non lascerebbe mai morire il suo migliore amico senza combattere.

E io avrei affrontato anche mio padre per riportare Scott alla sua normalità, perché anche se non lo conoscevo avevo visto il dolore nei suoi occhi, lo stesso che avevo provato io per molto tempo, e non gli avrei impedito per egoismo di dire addio ai suoi amici.

Stiles fermò la macchina davanti l'ingresso del bosco, e subito scendemmo in corsa, tenendoci per mano.

Avevo bisogno di quel contatto come se fosse l'ossigeno e io un subacqueo in fondo al mare.

Era vitale.

"Dove pensi che siano?"

Scossi le spalle, completamente nel panico "Non lo so, dove pensi si commettere un omicidio in un bosco?"

Stiles socchiuse le labbra, rimanendo perplesso per la mia domanda così diretta, ma subito un forte verso ci fece mettere all'erta, e capimmo subito che si trattava di Scott.

"Andiamo." Stiles iniziò a correre stringendo sempre più fortemente la sua presa su di me, così da aiutarmi a mantenere il suo passo.

Io stavo facendo del mio meglio, ma il mio corpo umano non era proprio paragonabile a quello di un'atleta.

"Non parlare." Mi raccomandò, fermandosi ed iniziando a camminare lentamente.

Eravamo nello stesso punto di quella mattina, in riva alla collina che dava sulla città.

Se mio padre avesse voluto, avrebbe potuto scaraventare il corpo esanime di Scott giù dalla collina e nessuno lo avrebbe trovato.

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