Che ne sarà di noi?

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Domenica 12 Aprile 2009

Ore 15.30

Anna: "Aliii allora? L'hai sentito Alessio?"
Io: "Sto stronzo si è ricordato di me stanotte. Non lo sentivo da mercoledì sera, era a casa di Piero con quelle cretine delle sue amichette a far festa, mi ha detto che mi avrebbe scritto una volta tornato a casa ma avrà piantato le tende lì... Con quale coraggio si rifà vivo dopo giorni?! Sono fuori di me oggi!"
Anna: "Non può passarla liscia anche stavolta Ali, non è pronto per impegnarsi in una storia. Non con una come te almeno. Non può apparire e scomparire come al suo solito. Tu non lo meriti, non dopo essergli stata vicino come hai fatto tu."
Io: "Giuro Anna, stavolta non gli darò più modo di farmi stare male. Stavolta sarò io a scomparire. Per sempre."

Appena stacco al telefono con Anna, ecco che mi arriva un altro messaggio da Alessio:
"Tesoro che fai? Io sto andando da Piero per organizzarci per domani. Tu che programmi hai per la Pasquetta?"

Resto per l'ennesima volta basita dinanzi a tanta coglionaggine. Ma ci fa o ci è?! Se non gli rispondo ai messaggi un motivo c'è, possibile che la sua mente non arrivi a concepire che io sia incazzata come una iena con lui?

Ore 23.15

Sono al pc nel letto, aggiorno compulsivamente la home di Facebook, mentre chatto con Anna e Bianca per scegliere l'outfit per domani: abbiamo optato per una semplice t-shirt, jeans e scarpe comode. Staremo in casa, meglio non risultare troppo appariscenti.

All'improvviso una notifica : "Alessio Sabatini è stato taggato in una foto"
Clicco e mi appaiono due ragazze, Miriam ed Elisa, sedute sulle gambe di Alessio, mentre in contemporanea gli stanno baciando le guance e lui con la faccia da coglione sorride estasiato all'obiettivo.
Ma stiamo scherzando???

Lunedì 13 Aprile 2009

Ore 1.30

"Tesoro, è da ieri che ti scrivo ma non mi rispondi, tutto ok?"
"Ho capito, stai già dormendo. Fatti sentire appena hai tempo, mi manchi. Io domani vado in montagna con i ragazzi. Ti amo... Buona notte piccola mia."


Mi ritrovo di nuovo a piangere davanti ai suoi messaggi. Non capisce quanto mi fa male ogni volta che scompare e poi si rifa' vivo come se nulla fosse.
Conosco Alessio dal primo anno di liceo; beh, in realtà lo conoscevo di vista già da prima ma è stato da quanto abbiamo cominciato il liceo che ha cominciato a "corteggiarmi" fino a quando alla fine del primo anno, gli concessi un appuntamento.
Quella fu l'estate più bella della mia vita, passavamo ogni pomeriggio assieme, le notti a chattare fino alle quattro del mattino. Poi però per uno stupido litigio, ci lasciammo e quando io tornai a fine agosto dalla mia vacanza in Puglia, ricominciammo a sentirci ma rallentammo un pochino, così cominciammo a vederci sempre meno.

Tuttavia, gli sono sempre stata molto vicino, soprattutto quando, l'anno scorso, cominciarono i problemi nella sua famiglia e sua mamma andò via di casa con un altro uomo per diversi mesi.
A giugno poi gli arrivò la batosta più grande: la bocciatura!
Le cose a casa sua andavano meglio, i suoi genitori avevano deciso di tenere insieme la famiglia e riprovarci ma riversarono tutta la loro frustrazione sulla bocciatura del figlio. Alessio arrivò a pensare che fosse lui la causa dello sfascio della sua famiglia, voleva lasciare la scuola ma lo convinsi in ogni modo a non sprecare la sua intelligenza, a perseverare.
Lo ascoltavo sfogarsi per ore, assorbivo ogni sua lacrima, lo confortavo, lo sostenevo e mai mi ero sentita, prima di allora, più vicino a lui.

Un pomeriggio che i suoi a casa non c'erano, eravamo stesi sul suo letto a guardare un film "Che ne sarà di noi", fantasticando sul viaggio che avremo fatto insieme in Grecia dopo la maturità.
Ci guardammo intensamente negli occhi e non so come ci ritrovammo uno addosso all'altra a baciarci. Eravamo un groviglio di gambe e mani intrecciate. Il cuore mi batteva così forte che sembrava volesse uscirmi dal petto e più mi stringeva a sé e mi ripeteva quanto mi amasse, più io gli davo un po' della mia anima.

All'improvviso i suoi baci si fermarono, cominciò a studiare ogni angolo del mio viso, e io del suo. I suoi occhi color miele si fermarono sulle mie labbra mentre io accarezzavo con una mano i suoi ricci ormai diventati color cenere con i raggi del sole, e con l'altra la sua schiena abbronzata.

"Voglio fare l'amore con te."

Sembrò quasi mancargli il fiato mentre mi fece questa confessione. Lo vedevo nei suoi occhi quanto lo desiderasse, ma sarebbe stata la prima volta per entrambi e io ebbi paura di provare queste emozioni così forti a quindici anni così abbassai lo sguardo e mentre una lacrima mi solcava il viso gli dissi che non ero ancora pronta.

Dopo quel pomeriggio, però, si era creata una sorta di forte intimità tra noi per cui ogni volta che stavamo insieme i baci diventavano sempre più esigenti e i corpi avevano la foga di stare più avvinti.

A settembre ricominciò la scuola e lui era l'unico ripetente della sua classe. Fu da allora che cominciai a non comprendere più i suoi cambiamenti di umore. All'inizio trovò molta difficoltà ad ambientarsi e poi però pian piano si avvicinò sempre di più ai suoi nuovi compagni, abbandonando quasi completamente le vecchie amicizie.

Alessio era stato sempre uno dei ragazzi più popolari della scuola per via della sua simpatia, del suo carattere così estroverso ma nessuno conosceva il suo lato sensibile, quello più fragile tranne io. Nessuno sapeva dei problemi nella sua famiglia, non si era fidato mai abbastanza per poterne raccontare, tranne di me. Benché gli fossi stata sempre accanto, nel corso dei mesi aveva escluso anche me dalla sua vita, lo sentivo sempre meno, mi chiedeva sempre meno di vederci. Era troppo preso dalla sua nuova vita, dalle sue nuove amicizie.

Ho provato per tutti questi mesi a lasciargli i suoi spazi, a cercare di capire la situazione e farmi da parte, ad essere però sempre disponibile con lui qualora ne avesse avuto bisogno. Credevo gli servisse solo del tempo e poi ogni cosa sarebbe tornata al suo posto.
Tra di noi la situazione non era chiara già da un po' eppure avevamo deciso di non vederci con altre persone perché come diceva lui: "io ero sua e lui mio".

Ma ora rileggendo questi messaggi capisco che già da un po' io non lo sento più mio...

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