L'ultima notte

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Giovedì 30 Aprile 2009

Ore 8.00
 
"Buongiorno principessa. Pronta per la colazione?"

Mi ritrovo a sorridere davanti allo schermo del cellulare leggendo il "buongiorno" di Andrea. E' sempre così attento a darmi queste piccole attenzioni. Non va a dormire senza darmi la buona notte tutte le sere e tutte le mattine, prima di cominciare a lavorare, ha sempre un pensiero per me.

Stamattina ho cercato di evitare la compagnia dei ragazzi, di uno in particolare. Ci hanno sentiti discutere ieri sera nelle scale; infatti, appena arrivo nella sala dove viene allestita la colazione vengo assalita di domande. Tutta colpa di Marco e del suo atteggiamento da "fratello iperprotettivo".

E' lì seduto con quella ochetta di Elena che gli sta attaccata addosso come una cozza e guarda nella mia direzione tutto incazzato. Lui? Ma con quale coraggio? E' meglio se ci ignoriamo per il resto della giornata, altrimenti stavolta un ceffone non glielo toglie nessuno.

Ore 18.30

Oggi abbiamo passato quasi tutto il giorno a visitare dei siti archeologici situati nelle varie zone della Sicilia sotto il sole cocente per cui una volta tornati al resort, i prof. ci hanno dato il permesso di farci un bagno nella piscina olimpionica dell'albergo.

Mentre gli altri se ne stanno a sguazzare nella piscina io, Bianca e Anna decidiamo di rimanere in camera a passarci lo smalto alle unghia. Per fortuna non avevamo portato i costumi, almeno ci siamo risparmiate l'imbarazzo di farci vedere seminude dai nostri compagni. Mi hanno sempre presa in giro per il mio seno prosperoso che si noterebbe meno se avessi qualche centimetro in più di altezza...

Prese dall'entusiasmo e sicure che non ci sia nessuno nella nostra palazzina a parte noi, cominciamo ad ascoltare un po' di musica a tutto volume e a cantare a squarciagola fuori al terrazzino della stanza le canzoni di Emma.
Anna, presa da un attimo di euforia, impugna una spazzola tonda per capelli  e urlando a più non posso inizia a cantare: "E voglio caloreeeeeee, sulla mia pelleeee". A qualche ospite dell'hotel però la sua interpretazione, forse, non è piaciuta molto perché innervosito risponde ad Anna sbraitando: "E allora datti fuocooo!!!" suscitando la nostra ilarità.

Sto ancora ridendo per la figura di merda di Anna quando rispondo meccanicamente al telefono senza leggere chi sia a chiamarmi. 
"Ehii, disturbo?" mi chiede Andrea. "No, affatto! Stiamo ascoltando un po' di musica in camera mentre gli altri sono in piscina." 
Andrea: "E voi come mai non ci siete andate?" 
Io: "Abbiamo dimenticato il costume purtroppo."
Andrea: "Meglio così, quei guardoni dei tuoi amici se ne sarebbero approfittati ed io ci metterei troppo tempo per arrivare lì e prenderli a pugni uno ad uno."
Io: "Ahahah dunque, ho evitato una strage? "
Andrea: "Ahahah direi proprio di si! Allora a che ora arrivate domani?"
Io: " Penso in tarda serata. Visiteremo Palermo di mattina e poi ci dirigeremo direttamente a Messina per prendere il traghetto, qualche altra ora di pullman e saremo a casa."
Andrea: "E i programmi della serata quali sono?"
Io: "Stasera andremo a ballare nella discoteca dell'hotel e poi ci riuniremo per guardare le stelle. Tu?"

Andrea: "Io starò a casa con l'ansia... Meno male che domani finalmente torni!"
Io:
"Ahahah perché dici così? A me un po' dispiace che sia già finita, mi stavo divertendo."
Andrea: "Io, invece, non mi sto divertendo per niente. So che non ne ho alcun diritto ma mi innervosisce anche solo l'idea che tu stia lì tra tutti quei cretini della tua classe che sicuramente stasera approfitteranno della discoteca per buttartisi addosso. E poi sto ancora aspettando una risposta..."
Io: "Ehm, qual era la domanda?"
Andrea: "Alice, ti va di uscire con me sabato sera?"

Le mie guance diventano rosse all'istante per l'imbarazzo. Per fortuna non ce l'ho davanti!

Così timidamente mi schiarisco la voce e sussurro un semplice: "Si!"

Venerdì 1 Maggio 2009

Ore 1.30

I prof. all'una ci hanno rispediti in camera, eppure ci stavamo divertendo così tanto in discoteca...
Nonostante il top scelto per la serata, faceva caldissimo lì dentro tra le luci e tutta quella gente per cui tornata in stanza ho dovuto fare una corsa in doccia per rinfrescarmi prima di mettermi il pigiama. Il resto del gruppo arriverà tra poco per goderci questo cielo pieno di stelle per l'ultima notte prima della partenza.

Sono in reggiseno a lavarmi i denti, dato che in questo minuscolo bagno si muore dal caldo, quando qualcuno irrompe nel bagno senza neanche bussare.
"Oh ma non si usa bussare?!" sbraito cercando di coprirmi in qualche modo.
Marco: "E tu dove cazzo vai girando senza la maglia?" alzando ancora più di me la voce.

Io: "Non vado girando, io sono nel fottuto bagno della mia camera, posso starci anche nuda se mi pare e non devo di certo renderne conto a te. Quindi ora sparisci dal mio bagno!!!" gli urlo dietro mentre lo spingo via chiudendogli la porta in faccia. 

Quando esco dal bagno, tutti si fermano a fissare le occhiate incazzate che ci lanciamo io e Castaldi. Mi sistemo su una delle poltroncine del terrazzino stando il più lontano possibile da lui.

Ore 7.30

Sto riponendo nel mio beauty gli ultimi trucchi rimasti fuori quando noto vicino al mio profumo uno strano bigliettino appallottolato. 

"Scusa se faccio sempre casini con te. Facciamo pace? M."

Ore 8.15

Non appena arriviamo nella sala per la colazione, io, Anna e Bianca sentiamo chiamarci.

Marco: "Ragazze venitevi a sedervi qui, vi ho conservato i posti!" indicando le sedie vuote vicino al suo tavolo e poi con lo sguardo dispiaciuto  rivolgendosi solo a me stavolta, mi chiede: "Allora mi perdoni?" 
Io: "Certo! A patto che tu non mi tratterai più come una cretina. Dico davvero Marco, sono cresciuta ormai non ho bisogno che mi fai i rimproveri da fratello maggiore!"

Marco: "Credimi, non ti tratto affatto come la mia sorellina, Ali. Anzi... Comunque ti va una brioche?" 

Non so perché Marco faccia così tanta fatica a trattarmi come le altre. Con Anna, Bianca, Ilaria e il resto del mio gruppo di amiche è sempre gentile, simpatico. Con me non fa altro che scannarsi, mi rimprovera per tutto, mi tiene sempre il broncio e anche quando scherza ci fa giù pesante.

Marco: "Chi ti scrive già a quest'ora?" mi chiede affacciandosi sullo schermo del mio cellulare dov'è appena comparso un nuovo messaggio. 
Io: "Marco io non ti chiedo nulla delle "tue cose", rispetto la tua privacy. Perché non lo fai anche tu con me?" gli chiedo cercando di restare tranquilla ma con lui è impossibile.
Marco: "Ah quindi questo tizio sarebbe una "tua cosa" ora? Hai fatto presto a dimenticare quello stronzo di Alessio per rimpiazzarlo subito con un altro!" mi accusa.

Mi sta giudicando senza sapere un cazzo di quello che ho passato, di quello che sento, di come sono stata e di come ancora sto. Con quale diritto? 
Stavolta però non faccio l'ennesima sfuriata davanti a tutti, mi alzo dalla sedia e lo lascio lì senza dargli la possibilità di continuare ad offendermi!

Mi allontano per poter finalmente leggere il messaggio di Andrea.
"Buon viaggio piccola. A stasera ;)" 

Tutto accade per una ragioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora