Martedì 28 Aprile 2009
Ore 1.30
Proprio dietro alla palazzina che ospita la nostra classe, abbiamo scovato una piscina circondata da lettini bianchi ed è qui che ho trovato un po' di privacy da tutte le orecchie indiscrete dei miei compagni di classe. Non che ci sia nulla di male a parlare a telefono con un ragazzo ma a volte i ragazzi sanno essere più pettegoli di noi ragazze e mi darebbe fastidio se cominciasse così presto a girar voce che io e Andrea ci stiamo "sentendo".Andrea: "Allora come sta andando la gita? Riusciamo a sentirci solo per messaggi. Tra il mio lavoro e i tuoi impegni è un casino!"
Io: "Bene, mi sto divertendo. Sto riscoprendo i miei compagni di classe. Sono stata sempre sulle mie in questi tre anni e non ho dato modo a loro di farsi conoscere ma sono simpatici. Mi fanno ammazzare dalle risate."
Andrea: "Cosa avete fatto poi ieri quando sono andato a dormire?"Io: "Niente di particolare, ci siamo riuniti tutte nella nostra camera. Scusami se non mi sono fatta più sentire ma sono andati via alle tre ed ero distrutta."
Andrea: "Ah, capisco... Fai bene a divertirti! Vorrei esserci anch'io, magari se non mi fossi ritirato dal liceo dopo i primi mesi a quest'ora staremmo in gita insieme e stavolta forse sarebbe andata diversamente."
Io: "Cosa vuoi dire?"
Andrea: "Voglio dire che mi sono pentito per come mi sono comportato con te qualche anno fa. Mi piacevi davvero, anzi mi piace tutt'ora davvero e penso che tu lo abbia capito che in qualche modo ho sempre pensato a te. Ogni volta che ti incontravo per strada avevo il rimorso di quello che sarebbe potuto essere tra di noi se non avessi fatto il coglione in gita... Sapere poi che tu e Alessio vi eravate messi insieme e vederti con lui, uno dei miei migliori amici, mi ha fatto mangiare le mani a morsi. E' stato anche per queste che forse io e lui ci siamo allontanati in questi anni. So che non sarebbe felice di sapere che ci stiamo sentendo ma ti ho fatto scappare già una volta, non ripeterò l'errore..."Io: "E' passato tanto tempo ormai, ci sono successe un sacco di cose in questi anni e siamo cresciuti adesso. Inutile pensare al passato ora!"
Andrea: "Alice quando torni ti va se ci vediamo? So che stai ancora male per lui e credimi non voglio forzare i tuoi tempi, dico solo che mi piacerebbe passare una serata con te."
Io: "Andre, non lo so non mi sento ancora pronta per avere un appuntamento con qualcun altro.Non so cosa..."
Andrea: "Ok, ti chiedo solo di pensarci. Solo questo."
Nel frattempo sento qualcuno chiamare ad alta voce il mio nome nel buio che circonda la piscina. E' Marco Castaldi.
Marco: "Alice sei qui? Ero preoccupato, sei scomparsa. Che ci fai qui da sola?"
Io: "Andre è meglio se ci risentiamo domani." dico rivolgendomi al ragazzo dall'altro capo del telefono mettendo fine alla conversazione.
Marco: "Eri al telefono? Scusami non me n'ero accorto. Parlavi con quello stronzo di Sabatini?"
Io: "Ahahah no no ero al telefono con i miei." gli rispondo raccontandogli una bugia.
Marco: "Dai vieni con noi, stiamo fuori al terrazzo della vostra camera. Cavolo che vista che c'è da lì!" mi dice mentre torniamo in camera.
Ha ragione Marco, la vista la vista da qui è spettacolare di notte. Tuttavia essendo ancora Aprile fa ancora freschino a quest'ora.
Marco: "Hai freddo, Ali? Tieni, metti questa..." dice porgendomi la sua enorme felpa e suscitando le occhiate curiose del resto del gruppo.
Io: "No Marco grazie, sto a posto così."
Marco sembra offendersi al mio rifiuto. Apprezzo la sua premura ma non deve trattarmi come se fossi la sua ragazza, gli altri potrebbero farsi un'idea sbagliata del nostro rapporto.
Mercoledì 29 Aprile 2009
Ore 16.30
Devo dire che non mi sarei aspettata che la Sicilia avesse tutto questo fascino; stiamo visitando dei luoghi meravigliosi in questi giorni e vivendo dei momenti bellissimi, irripetibili.
Stiamo tornando col pullman al villaggio adesso, e i ragazzi hanno ripreso a cantare canzoni orribili a squarciagola e a fare i cretini.
Uno di loro, Lorenzo, con la scusa di farsi una foto con me e Anna se ne sta seduto sulle mie gambe da circa mezz'ora, suscitando le occhiatacce di Marco che è seduto nei sedili affianco ai nostri.
Marco: "Lorenzo, guarda che se ci stringiamo ci entri anche tu!"
Lorenzo: "Ma la vista che c'è da quii da lì non si vede ahahahah."gli risponde alludendo alla scollatura della mia camicetta.
Io: "Ahahaha Lorenzoooo. Sei sempre il solito maiale, togliti da qui. Subito!!!" sbaito spingendolo via tra le risate di tutti.
Marco: "Magari se la tua camicetta fosse un po' più accollata..." s'intromette quasi sgridandomi.
Io: "Ma chi sei? Mio padre? Castaldi rilassati, non ho bisogno del baby-sitter!" lo zittisco.
Ammetto di essere stata un po' sgarbata con Marco ma non capisco perché mi sta sempre col fiato sul collo. Mi tratta come se fossi la sorellina imbecille da proteggere; che gliene frega a lui se un ragazzo mi si butta addosso? Mi sto solo divertendo senza pensare a nessuno per una volta nella mia vita.
Giovedì 30 Aprile 2009
Ore 02.00
E' tardissimo. Il tempo vola quando sto al telefono con Andrea, parliamo di un sacco di cose. Abbiamo tanto tempo da recuperare...Sto salendo le scale che portano alla camera che divido con Anna e Bianca, quando sento dei rumori strani così alzo gli occhi e infondo alla scala, poggiati alla balaustra vedo un ragazzo e una ragazza, baciarsi e strusciarsi l'uno addosso all'altra. Mi blocco lì sugli scalini imbarazzata dalla scena che si sta svolgendo davanti ai miei occhi; i due sentendosi osservati si girano a guardarmi: sono Marco Castaldi ed Elena Ferranti, una di terza F.
Ma tutti a palpeggiarsi stanno durante le gite?!
Io: "Ehm, scusatemi io stavo tornando in camera, non volevo interrompervi." tento di giustificare la mia presenza lì fortemente a disagio.
Marco: "Che ci fai ancora in giro a quest'ora? Da sola poi. Sei un stupida ragazzina. E se ti succedesse qualcosa? Tornatene in camera, subito!" mi ordina lui con prepotenza, tirandomi per il braccio verso la mia stanza.
Io: "Oh, ma mi lasci in pace?!" gli urlo contro sbattendogli la porta della camera in faccia.
Marco: "Non capisci proprio un cazzo a volte!" lo sento strillare da fuori mentre tira un pugno sulla porta.Bianca: "Alice ma cos'era sto casino qui fuori?"
Io: "E' quel rompipalle di Marco, si stava strusciando addosso a quella puttana della terza F e voleva farmi la paternale per essere stata in giro da sola di notte. Quell'impiccione!" sono furiosa.
Anna: "Povero Marco, le sta provando tutte con te ahahah..."
Bianca: "Ahahah si è giocato la carta della gelosia stavolta."
Io: "Ragazze vi prego, smettetela. Mi considera una sprovveduta, ma come osa trattarmi così?!"Bianca: "A volte sei proprio una tontolona, Ali. Ma non lo vedi che ti gravita sempre intorno? Il fatto di trattarti male a volte ed essere fin troppo protettivo con te delle altre è solo una copertura... Quel ragazzo sta impazzendo per te da tre anni ormai!"
Io: "Bianca ma cosa stai dicendo? Io e Marco siamo amici. Si, forse prima gli piaciucchiavo un pochino ma ora mi vede tipo la sorellina scema a cui badare."
Anna: "No vabbé, la sorellina? Ma almeno tu ci credi a quello che dici? Bianca, è inutile spiegarglielo, è proprio un caso perso..."
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Tutto accade per una ragione
Fiksi RemajaLe prime storie d'amore, le prime cotte, le prime delusioni... Chi dice che l'amore a sedici anni non possa far male fino a cambiarti? Alice è un ragazza timida, introversa, a volte inavvicinabile però dentro di lei sono tante le emozioni che si su...