Buon viaggio!

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Lunedi 27 Aprile 2009

Ore 8.30

Sono seduta comodamente in pullman ascoltando Rihanna con mia migliore amica Anna che sta beatamente dormendo quando sento qualcuno tirarmi una ciocca di capelli. Mi giro ma non vedo nessuno così torno a mettermi comoda ma poco dopo qualcuno mi fa il solletico al fianco e io mi rigiro indietro a vedere chi rompe le scatole, e stavolta trovo Marco Castaldi con un simpatico ghigno sul viso.

Marco: "Ali, Anna sta dormendo ormai. Che ne dici di dividere gli auricolari con me?"
Io: "Ad un patto però: la musica la scelgo io!" controbatto.

Marco Castaldi è un ragazzone di un metro e novanta, con la carnagione molto scura e gli occhi castani che virano al nero. Devo ammettere che sin dal primo liceo, Marco ha sempre avuto un atteggiamento un po' ambiguo nei miei confronti; infatti, non perde mai occasione in classe di punzecchiarmi con le sue battutine, farmi arrabbiare e con la scusa di farsi perdonare approfittarsene per abbracciarmi.

Un giorno, al secondo anno di liceo, all'uscita da scuola, per la precisione l'ultimo prima delle feste natalizie, Marco pensò bene di provarmi a baciare davanti tutto il corpo studentesco. Nonostante lui mi sovrastasse con la sua fisicità così imponente, riuscii a liberarmi dal suo abbraccio che mi teneva stretta a lui e scansare le sue labbra. Inutile dire che ci rimase di merda, però io non sono solita avere approcci fisici con i ragazzi con cui neanche mi frequento e per di più nella mia testa ha balenato sempre e solo il pensiero di Alessio, il quale aveva tra l'altro assistito a tutta la scena e si fece risentire quel pomeriggio stesso chiedendomi di rivederci.

Da allora io e Marco non avevamo più parlato di quel suo tentativo di baciarmi, anzi lui sembrava quasi sentirsi in imbarazzo ogni volta che gli rivolgevo parola eppure mi ronzava sempre in torno. Tutti in classe si erano accorti che mi trattasse in modo diverso rispetto alle nostre compagne ma ho sempre scambiato quel suo atteggiamento per timidezza .

Marco: "Allora Ali come va in amore? Ho saputo che hai fatto strage ultimamente. Alessio Sabatini passa tutte le sue ricreazioni nel corridoio della nostra classe stando con gli occhi sempre ben puntati sulla porta. C'entri qualcosa tu?"
Io: "Beh si vede che aspetta che esca qualche suo amico da lì"
Marco: "Ali, la conosco bene la sua espressione ce l'ho avuta anch'io per due anni!"
Io: "Cosa dici? Di quale espressione stai parlando?"
Marco: "Quella che viene dopo aver preso un bel palo da te!"

E' la prima volta che Marco, seppur indirettamente, fa riferimento al mio rifiuto al suo bacio.

Ore 14.30

Siamo finalmente arrivati nel resort in cui alloggeremo in questi giorni in Sicilia e ora ci stiamo dirigendo nelle camere. Quelle della mia classe sono situate su tre livelli: in quelle più grandi al primo piano ci sono i prof, al secondo solo ragazzi e al terzo ed ultimo ci siamo noi ragazze.
E' stata una fortuna per noi avere questa sistemazione, dal terrazzino della nostra stanza si gode di una vista eccezionale sul mare.

Prendo il cellulare per poter scattare una foto a questo paesaggio meraviglioso e noto che mi è arrivato un messaggio da Andrea.

"Alice, disturbo? siete arrivati? Tutto ok il viaggio?" "Si tutto benissimo. Non disturbi affatto, siamo in camera a riposare." Dopo pochi minuti dall'invio, il telefono inizia di nuovo a vibrare. Mi sta chiamando...

Io: "Ehi ciao!"
Andrea: "Ciao Ali. Sicura che non disturbo? Avevo voglia di sentirti." 

Io: "Non disturbi Andre te l'ho detto. Tu piuttosto non sei a lavoro?" 

Andrea: "Ehm, si infatti ti avevo chiamato solo per sentire come stavi. Beh, adesso che ti ho sentito sono più tranquillo. Ora scappo, un bacio. A dopo!" mi saluta con un filo di imbarazzo nella voce.

"Che carino!" mi ritrovo a pensare con un largo sorriso sulle labbra dovuto alla sua telefonata...

Ore 19.00

Sono ancora in accappatoio, fresca di doccia quando bussano alla porta ma, dato che sono comunque quella più vestita delle tre, mi tocca andare ad aprire. Sarà la prof. suppongo.

Apro e mi ritrovo Marco Castaldi di fronte che appena nota il mio "abbigliamento" diventa tutto rosso in viso.

Marco: "Ehm, Alice vi volevo dire che se vi vestite... cioè ehm voglio dire se vi sbrigate, vi aspettiamo per cena dato che il ristorante si trova dall'altro lato del resort quindi, ehm, forse è meglio che non ci andiate da sole. Ora vado, ti aspetto giù!" dice tutto balbettando poi ritorna indietro e con lo sguardo basso mi sussurra "Comunque il rosa del tuo accappatoio ha un bel tono che si addice al colore della tua pelle."

Che razza di commento è?! Mi ritrovo a pensare tra me e me. E' più strano del solito oggi!

Ritorno dentro e trovo un messaggio sul cellulare.

Andrea: "Che programma avete per la serata?"
Io: "Ci stiamo preparando per la cena, dopo penso faremo un giro per il resort con gli altri. Tu?"
Andrea: "Penso che me ne starò a casa, non ho tanta voglia di uscire. Quando torni in camera stasera ti posso chiamare?"

Ore 23.30

Stiamo ritornando in stanza, la serata è durata poco. Domani mattina ci aspetta una levataccia, alle 8.30 dobbiamo essere già pronti e aver fatto colazione.
I ragazzi però non ne vogliono sapere di andare a dormire e restano a fumare nel corridoio fuori le stanze di noi ragazze così ci intratteniamo a chiacchierare non rendendoci conto del tempo che passa quando ad un certo punto sento vibrare il telefono nella tasca dei jeans.

Andrea: "Avrei voluto salutarti ma è tardi e domani lavoro. Sogni d'oro piccola."

Martedì 28 Aprile 2009

Ore 11.30

Stamattina siamo tutti in uno stato comatoso. Ieri sera, o dovrei dire stanotte, siamo andati tutti a letto alle tre. E' stata una nottataccia, sarà stata colpa della brezza marina se tutti abbiamo patito il freddo; tuttavia, svegliarsi e affacciarsi su quella vista meravigliosa ti fa iniziare egregiamente la giornata!

Siamo sui pullman dirigendoci non so dove a vedere non so cosa. Sinceramente non mi sono molto interessata all'itinerario ma più all'evento della gita in sé.
Ci stiamo divertendo un casino, i miei compagni di classe sanno essere anche simpatici quando evitano di essere i soliti zoticoni che sono a scuola. Non siamo mai stati così uniti come ora.

La musica nelle mie cuffiette si interrompe un attimo, avvisandomi dell'arrivo di un messaggio.

Alessio: "Che ci facevano i ragazzi in camera tue fino alle tre? Pensi che io non lo venga a sapere? Con chi stai facendo la cretina Ali? Non hai il minimo rispetto per me? E rispondi per una volta, cazzo!!!!!"

Alessio non era mai stato particolarmente geloso di me in questi anni in cui ci siamo frequentati, anche perché personalmente non gliene ho mai dato modo. Ho tenuto sempre a debita distanza chiunque provasse ad avvicinarsi a me, sperando che prima o poi riuscissimo a mettere le cose a posto tra noi. Eppure da quando ho preso la decisione di allontanarlo definitivamente ha cominciato a fare domande strane, ad essere geloso di chiunque ma non vedo il motivo per cui dovrei rendergli ancora conto della mia vita. E' stato lui il primo a tagliarmene fuori, io ne sto prendendo atto e sto cercando di andare avanti.

Io: "Non credo siano pure affari tuoi. E' finita Alessio, finita! Smettila di cercarmi."

Tutto accade per una ragioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora