1. Il mostro.

14.1K 401 286
                                    

BOOKTRAILER (o una sua sottospecie)

Prima di iniziare volevo spendere "qualche parola" per voi che avete deciso di leggere questa storia: ringrazio chi mi ha sempre supportata e un caloroso abbraccio a chi ha appena iniziato!

Ricordo a tutti che prima ero "soloxamore" e che le opere scritte in precedenza sono state rimosse, ma verranno ripubblicate in seguito ad adeguate correzioni. Non mi riconosco più in quelle storie, ma sono state un pezzo della mia adolescenza e so che molti hanno piacere nel rileggerle.

Premetto anche che la storia è da REVISIONARE. Ci sono scelte che ho compiuto durante la stesura che non sono più funzionali e che sento il bisogno di cambiare o, almeno, approfondire meglio. Appena avrò tempo, correggerò queste sezioni della trama.

Puoi trovarmi anche su:
Instagram: xdarkless_
Twitter: xlostime

E ora benvenuti e buona lettura :)
_____________________________________

Oculi sunt in amore duces
(Gli occhi sono le guide in amore)
Properzio

L'abito azzurro brillava a contatto con i raggi solari che, tranquilli, si posavano sulla vetrina del negozio che avevo di fronte. Avevo lasciato Greta alle mie spalle, insieme alle sue ramanzine su quanto fosse faticoso camminare su dei tacchi a spillo, nel momento in cui l'occhio mi era caduto sul vestito: sarebbe stato bello poterlo indossare.

Avevo fantasticato a lungo su come il mio aspetto sarebbe apparso diverso, magari più elegante; magari più signorile. Ma i miei sogni erano scoppiati come i popcorn sul fuoco quando avevo lanciato uno sguardo al prezzo: non potevo permettermelo. Il lavoro part-time che Greta aveva trovato per me non mi consentiva di spendere quanto volessi: il salario era appena sufficiente per pagare l'affitto.

Ma è così che sono stata obbligata a vivere, sin da quando mio padre aveva abbandonato mia madre qualche mese prima del parto. «Non sono ancora pronto» le aveva detto. «È troppo per me». Ma erano solo scuse: qualche mese dopo mamma lo beccò con un'altra donna. Forse non sarebbe stato così traumatico se non fosse stata incinta pure lei.

Ho sempre pensato che per la mamma sarebbe stato difficile parlarne, qualche volta ho addirittura immaginato di consolarla... se solo mi avesse voluto abbastanza bene da rimanermi accanto.

Tutto ciò che conosco dei miei genitori mi è stato raccontato dalla Signorina Adams, la zitella che avevamo come vicina. È stata lei a occuparsi di me dopo che la donna che mi ha messo al mondo mi ha lasciato per rifarsi la vita con un altro uomo.

Avevo tre anni all'epoca e non ricordo nulla di nessuno dei due, ma, forse, è meglio così, almeno non ho nulla per cui piangere.

«È bello, vero?». La voce della mia amica giunse forte e chiara e, nonostante l'avessi riconosciuta, mi fu impossibile non sobbalzare, soprattutto per la mano sulla spalla che aveva seguito le sue parole.

«Greta!» mi voltai verso di lei, guardandola a mo' di rimprovero. «Quante volte ti ho detto di non arrivare alle spalle in questo modo?».

La vidi roteare gli occhi al cielo, prima di scimmiottarmi e ripetere la domanda.

«Sì, ma costa un occhio della testa!» sospirai, ritornando a contemplare ciò che avevo davanti.

«Già. Ma ti starebbe d'incanto! Concorda troppo con i tuoi occhi. Guarda, sembra gridare 'Miriam, prendimi!'» le sue braccia si allacciarono attorno al mio collo e lasciò riposare la testa sulla mia spalla.

Suspended ( #1 Trilogia: La scelta )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora