one.

835 22 40
                                    

-3 days

Italy, Rome.

Volevo cambiare tutto.
Cambiare aria.
Cambiare città.
Staccarmi per un tempo indeterminato dalla mia città natale, Monaco.

È così che, esattamente un anno fa, mi sono trasferita in Italia a casa di mia zia Elisabetta.

Un motivo esatto del mio trasferimento non penso ci sia, anzi, quando ho dovuto lasciare i ragazzi della nazionale, mio fratello Julian e le mie amiche più strette ammetto di averci ripensato ma, alla fine, presi l'aereo senza tanti rimorsi.

Così ora mi ritrovo a Roma.

Appena arrivata qui non avrei mai pensato di fare amicizia facilmente, sono una ragazza abbastanza riservata e alle volte timida, ma conobbi Giorgia, una ragazza estroversa che abita da parte a mia zia.
All'inizio ammetto di essere stata abbastanza diffidente ma quando mi ha domandato di andare a vedere la nazionale allenarsi insieme a lei e magari parlare di calcio non ho detto di no.

Grazie a lei conobbi parecchi ragazzi della squadra ma legai subito in particolare con uno di loro:

Federico Bernardeschi.

Federico fù subito molto gentile nei miei confronti, dimostrandomi giorno dopo giorno che ci teneva davvero a me fino a qualche mese fa quando mi disse per la prima volta "ti amo".
Da quel giorno ce lo ripetiamo ogni singolo momento che siamo insieme.
È davvero un ragazzo d'oro e grazie a lui e Giorgia qui in Italia mi trovo davvero bene.

"Tornerai mai in Germania?".
La voce di Julian si rattristisce sempre quando gli capita di farmi questa domanda
"Jul...".
Non so mai cosa rispondergli
Io in Italia sto bene ma non posso dire che non mi manchino i ragazzi.
"Manchi tanto a Sophie".

La ragazza in questione è la mia migliore amica da sempre.
Eravamo le uniche bambine che, all' elementari, indossavano le magliette dei calciatori o giocavano a calcio con i maschi.
Con lei non mi sono mai vergognata di esprimere i miei sentimenti.
Avendo un carattere molto sensibile per me era, è, e sarà un problema creare un'amicizia come con lei.

"Salutamela tanto, salutami anche i ragazzi".
Ogni volta che chiamo Jul sento come un vuoto dentro che nessuno può colmare

Julian è mio fratello maggiore.
Da quando sono nata, per me, lui è il punto di riferimento più importante.
È un ragazzo molto testardo ma allo stesso tempo amorevole e dolce.
Quando nostro padre è morto nostra madre è entrata in depressione.
Avevo solamente sei anni e non capivo cosa stesse succedendo.
Julian mi è stato accanto e ha colmato il vuoto che avevano lasciato i miei genitori.

Mi manca e anche tanto.

"Ci credi che manchi pure a Leon?".
Leon Goretzka, fratello gemello di Sophie, meglio conosciuto come "la copia maschile di Greta".
Ha un carattere molto simile al mio e ci ritroviamo a litigare ogni tre per due.

Trovo che sia tanto irritante quanto bello.

"Non ci credo".
Rispondo secca
"Sempre la solita sei, ora vado, ci sentiamo domani".
"A domani campione".

-

Le luci che entrano dalla tapparella mi svegliano dolcemente.

Oggi è lunedì e i ragazzi hanno allenamento.

Mi alzo velocemente svegliando bruscamente il mio corpo.
Afferro una t-shirt e un paio di pantaloni dal mio armadio disordinato.

Non sono mai stata ordinata e ormai, nel casino della mia camera, so dove trovare ogni cosa.
Dal calzino bianco pulito sotto il letto alla camicetta appoggiata sulla sedia sotto a tutti i miei jeans.

Afferro il telefono e corro giù per le scale cercando di non inciampare.

"Giorno zia".
Esclamo entrando in cucina
"Giorno mattiniera, Giorgia ti aspetta fuori di casa".
Sorride spostando la tenda per vedere meglio la bionda
"Allora ti lascio, ci vediamo dopo".
"Divertiti!".

Esco di casa salutando in lontananza la ragazza.
Essa mi saluta a sua volta ma con un viso preoccupato.
Come se fosse o stesse per succede qualcosa.

"Tutto bene?".
Domando appoggiando una mano sulla spalla della bionda molto più alta di me
"Si si tutto bene, andiamo".

La sua voce è insicura e fa fatica a non balbettare.

Annuisco e mi incammino cercando di tenere il passo della bionda.

"Mi spieghi perché sei così agitata?".
Le domando percorrendo metà del corridoio principale dello stadio
"Niente...".
Borbotta lei guardandosi attorno

La sorpasso trovandomi davanti allo spogliatoio dei maschi stranamente aperto.

Nonostante il fatto che manca ancora più o meno un'ora all'allenamento, Federico è già dentro insieme ad una ragazza.

Come se non bastasse si stanno baciando con tanta passione, appiccicati.

Mi fa schifo.

"Complimenti, hai appena vinto un Oscar: "miglior coglione dell'anno" te lo sei meritato con tutto l'impegno che c'hai messo".
Urlo battendo le mani

Federico si alza e fa qualche passo verso di me prendendomi la mano.
"Piccola aspetta".
"Piccola? Non mi chiamare così".

Corro verso l'uscita dello stadio senza voltarmi.

"Greta aspettami".
Urla Giorgia prendendomi il braccio
"Tu lo sapevi?".
"Senti io-".
"Tu lo sapevi e non mi hai detto nulla? Se fossi stata una mia vera amica me lo avresti detto".

Mi stacco bruscamente da lei correndo verso casa.

Non penso di voler più vederli sulla faccia della terra.

Forse è ora di tornare in Germania.

_
spazio autrice.
ciao a tutti, sono Greta e questa è la mia prima ff.
spero che vi piaccia perché mi diverte tanto scrivere.💜
ringrazio subito tutte le ragazze che mi hanno istigata a scriverla, in particolare Erymarrazzo KatnissEffie RajanaBrbot iorestoanonima
vi amo davvero troppo.
e niente questo libro è dedicato a iorestoanonima , perché si.🤞🏻
al prossimo capitolo.

gre

loose ice// Leon GoretzkaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora