"La finale se la prende la Germania.
La sfida contro l'Inghilterra è stata vinta dopo i calci di rigore e la nazionale di Kuntz sfiderà venerdì a Cracovia la Spagna nell'ultimo atto della competizione.
Decisivo l'errore dal dischetto da parte di Redmond: i tempi supplementari si erano conclusi con il risultato 2-2".Afferro l'estremità della maglietta e inizio a stropicciarla con uno sguardo preoccupato.
Manca davvero poco e l'ansia si fa sentire.
"Greta la maglietta non ti ha fatto niente, non rovinarla così".
Ridacchia Sophie finendo l'ultimo sorso di Coca Cola rimanente nel suo bicchierePiove, diluvia, ma io e Goretzka siamo comunque sugli spalti a guardare i ragazzi allenarsi.
"Sono agitata, questo si era capito".
Mi incanto a guardare le gocce cadere sul pavimento, prima piano, poi sempre più forte.
"Ansia per la finale o per altro?".
Domanda la bionda guardandomi negli occhi"Per la partita, per... tutto, per tutto".
Afferro la borsa nera da parte a me e sfilo lentamente la felpa rubata a mio fratello questa mattina.
La indosso e ritorno a guardare i ragazzi in campo.
Julian è scattante e davvero concentrato oggi, come se fosse motivato da qualcosa o semplicemente qualcuno.
"Mio fratello si sta davvero impegnando".
"Mi piacciono i ragazzi ambiziosi".
Mormora Sophie stringendosi nella sua felpa rosso pastello"Ti piace mio fratello".
Ribatto ridendo"E a te il mio".
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo sonoramente.
Appoggio la testa sul palmo della mano e mi cade lo sguardo su Leon.
Nonostante la lontananza avverto la sua agitazione.
Il viso è spento, i capelli cadono pesantemente sui suoi occhi, i movimenti sono lenti, ad ogni azione non da reazione.
Ieri sera sembrava tranquillo differentemente da oggi.
"Hanno finito, scendo a salutare i ragazzi, vieni con me?".
Continuo a guardare il moro mentre la voce di Sophie fa da sottofondo.
"Greta, vieni?".
Alzo lo sguardo verso la ragazza e scuoto la testaHo intenzione di rimanere qui, a guardarlo, finché non se ne andrà.
[...]
È passata un'ora abbondante e Leon è ancora in campo.
La pioggia cade ancora più velocemente di prima.
Entro in campo e cammino decisa verso il moro.
"Leon sei sotto la pioggia da tre ore".
Sussurro restando a qualche passo di distanza dal ragazzo"Perché sei qui?".
La sua voce è rauca e mette malinconiaInfilo le mani in tasca e alzo il cappuccio
"Perché mi sembri preoccupato, che hai?".
"Si lo sono, ma a te non deve fregare, ora vai".
Abbasso lo sguardo e respiro profondamente
"Non me ne vado finché tu non entri e di asciughi".
Il moro sbuffa e raccoglie il pallone da terra.
"Entro solo perché così non rompi più, e in più, sai cosa ti dico? Non preoccuparti per me, non far finta che a me ci tieni come fanno tutti gli altri, vattene e non parlarmi più".
[...]
21.06.17
Hai gli occhi più tristi del mondo eppure non piangono.
Senti che fuori piove, senti che bel rumore, il ticchettio delle gocce, un letto e tu non sei con me.
Piove sulla favola bella che ieri t'illuse e oggi m'illuse.
Ma ogni tanto ti chiedi come io ci sia stata?
Quanto il tuo evitarmi mi abbia devastata?
Non so perché ma ogni giorno ad un certo punto della sera divento triste e fragile, ed è una cosa frustrante.
Prima o poi tutti crollano, ma non tutti mollano._
spazio autrice.
😈😈😈😈😈😈😈gree♡
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loose ice// Leon Goretzka
Fanfic"Sei stata l'unica cosa che mi teneva in piedi quando tutto crollava".