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Introduzione:
Dove una giovane fata sbadata si accoppia equivocamente con un uomo mortale che non vuole avere nulla a che fare con lei.
Trama:
Zarina è una delle Incantatrici più giovani del suo villaggio, una piccola zona ricavata dal modesto sobborgo londinese di Heatrow, ed è da poco stata affidata ad un compito che non include star seduta a casa a rattoppare gli squarci nelle uniformi delle Sentinelle.
Ormai alla soglia del suo sedicesimo compleanno le viene dato il permesso di avventurarsi nella grande Londra, inconsapevole di quanto sarebbe stato difficile anche solo passeggiare in strada senza farsi tradire dalla sua caratteristica goffaggine.
Logan è un giovane uomo decisamente troppo indaffarato per bighellonare tra gli indaffarati marciapiedi londinesi, ma per quanto veloce e abile sia il suo passo nemmeno un lavoratore dedito come lui può evitare il tornado di capelli rossicci e passi tremolanti che è Zarina.
Quando le loro braccia si scontrano, qualcosa di terribile accade e la giovane Incantatrice si trova a dover spiegare ad uno sconosciuto particolarmente imbronciato che a causa della polvere di fata che si è avviluppata ai palmi delle sue ampie mani, sarà costretto ad accoppiarsi ad una fata.
Teaser (possibile parte della storia):
Sussultai quando le sue dita sfiorarono le mie e una fila di brividi mi scivolarono lungo la colonna vertebrale.
"Cosa diamine è questa roba?!"
La sua esclamazione mi colse totalmente impreparata e una volta posati gli occhi sulla sostanza opalescente che gli macchiava i polpastrelli il respiro mi si incastrò in gola.
Non risposi e invece rimasi incantata a guardare mentre Logan tentava disperatamente di pulirsi le dita sulla felpa. Mi morsi il labbro inferiore quando appresi che la polverina argentata che avevo poco prima spolverato dalle mie ali si era appropriata delle sue mani e non aveva intenzione di lasciarle andare.
"Polvere di uhm ... solo polvere"
"Cosa hai fatto con quelle mani, le hai usate per spolverare i finestroni di un bus turistico? Non vuole saperne di staccarsi!"
Gli suggerii di lavarsi le mani, pur sapendo cosa implicava l'evento che si era appena svolto. Invece che consigliargli di sciacquarsi con acqua e sapone avrei dovuto dirgli che tutti i suoi tentativi sarebbero stati inutili e che avrebbe dovuto prepararsi a passare tutta la sua vita con me.
