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" TU - TU SEI il ragazzo del treno! "

"mi scusi?" chiese il ragazzo. yoongi si innamorò immediatamente della sua voce: aveva un leggero accento che faceva vedere che non era di seoul, ed un tono acuto che indicava fosse ancora abbastanza giovane.

"ah, niente..." yoongi si strofinò il retro del collo, ritornando alla realizzazione di averli messi entrambi in imbarazzo. il ragazzo scosse la testa, ciocche di capelli arancioni caddero sulla sua fronte. yoongi stava per sporgersi. zitto, gli disse il suo cervello. non sei qui per il suo culo. sei qui per il cibo.

"so cosa hai detto, sono solo sorpreso tu mi abbia riconosciuto." il ragazzo sorrise improvvisamente, facendo scomparire i suoi occhi. yoongi era incantato. "sono jimin." il ragazzo gli porse la mano.

"yoongi." strinse la mano di jimin, ancora incantato per la sua bellezza. "piacere di conoscerti, jimin."

un'altro sorriso comparì sul viso di jimin. "anche per me."

"dovresti sorridere di più, sei davvero bello." disse improvvisamente yoongi. jimin arrossì, prima di aprire la bocca per parlare.

"scusa, ma non sono interessato." yoongi guardò, confuso, jimin. sono sembrato così disperato o...? "ho un fidanzato."

yoongi nascose la sua delusione sporgendosi in avanti e poggiando il mento sulle mani. "oh? davvero?"

jimin annuì. "è tutto ciò che potrei mai chiedere, davvero..." si allontanò. "un attimo, ti sta bene che sono gay?"

yoongi rise leggermente. "perché dovrei odiarti? io sono pan."

gli occhi di jimin si illuminarono a quelle tre parole. "oh, davvero?" yoongi annuì. "non avrei mai pensato che... le ragazze devono andarti dietro, vero?"

yoongi arrossì al complimento indiretto, ma continuò. "nah, sembravo shrek comparato ad altri ragazzi al liceo." disse velocemente yoongi. "le ragazze guardavano tutte loro. io ero solamente la timida, estroversa tartaruga che sapeva giocare a basket."

jimin sbuffò. "se tu sei shrek, io cosa sono? la cacca fuori casa sua?"

no, yoongi voleva dire, tu saresti uno dei ragazzi al quale tutte le ragazze vanno dietro, e anche alcuni ragazzi, perché sei bellissimo.

invece, yoongi alzò le spalle. "sembra plausibile."

"yah! hyung, cattivo!" jimin storze adorabilmente il naso. yoongi voleva prendere il braccio il piccolo ragazzo e coccolarlo; era troppo carino. "posso chiamarti hyung?"

yoongi annuì, aprendo la bocca per parlare, ma jimin lo precedette. "yay! ti chiamerò hyung allora, hyung." gli occhi di jimin scomparirono in delle mezzelune. ma presto, il suo sorriso svanì. guardò oltre la spalla di yoongi. "mi dispiace tanto..."

"yoongi."

"yoongi hyung," ripeté jimin, "ma devo prendere il tuo ordine adesso, i clienti stanno diventando impazienti."

yoongi si mise in piedi per bene. "certo. prendo... cosa mi consigli?"

"i panini al vapore." gli occhi di jimin si illuminarono. "sono buonissimi. specialmente perché li fa hyung, lui è il migliore a cucinare."

ridacchiando, yoongi aprì il portafoglio. "quanto costano? prendo anche un caffè."

"2,500 won." rispose jimin, scrivendo l'ordine e prendendo i soldi di yoongi.

"tieni il resto," insisté yoongi quando vide che il più piccolo aveva aperto la cassa per dargli il resto. "considerala una mancia."

jimin arrossì, girandosi ed urlando qualcosa nel retro. yoongi sorrise. carino.

-

a yoongi fu servito velocemente il suo ordine, ricevette sguardi da un ragazzo giovane e dal viso che sembrava un bambino, che era all'angolo. lasciò stare, ed iniziò a mangiare il suo cibo

quando finì, si alzò e si pulì i jeans. infilò i pollici nelle tasche, lanciò un ultimo sguardo al bancone e avanzò verso la porta.

una mano sulla sua spalla lo fermò.

si girò per vedere un bellissimo jimin. capelli arancioni, labbra piene, guance che yoongi voleva pizzicare, braccia muscolose, e occhi castani che sembravano sparire ogni volta che sorrideva.

dannazione.

voleva stringerlo nelle proprie braccia e baciarlo, proprio lì ed in quel momento. ma invece, le parole che gli uscirono dalla bocca furono completamente diverse.

"yah, hai qualcosa sul viso."

jimin sbatté gli occhi, scure ciglia crearono un'ombra sotto essi. si riuscivano a scorgere leggeri cenni di occhiaie, ma anche così, jimin sembrava perfetto.

"qui?" chiese jimin innocentemente.

"sì, sotto l'occhio." bella questa, yoongi.

jimin si strofinò il viso furiosamente. era adorabile; yoongi si sentì morire. "c'è ancora?"

"sì." yoongi si girò per andarsene, ma jimin lo fermò di nuovo.

"hyung, non mi hai lasciato finire." si lamentò jimin, facendo il broncio. smettila di essere così carino, accidenti. yoongi rimase senza espressione.

jimin giocherellò con le proprie dita. "posso avere il tuo numero di telefono, così possiamo forse parlare .. ?" chiese timidamente.

"dammi il tuo telefono." jimin si illuminò. aprì il telefono e mise la password, fregandosene che yoongi l'avesse vista ( era 0109 ) prima di darglielo.

yoongi inserì il proprio numero e ridiede il telefono a jimin. "ti chiamo più tardi, hyung." ridacchiò felicemente.

yoongi lo salutò con la mano ed uscì dal cafe, lasciando jimin. jimin invece, si strinse il telefono al petto.

"sembra simpatico." disse a se stesso, tornando dietro il bancone.

-

yoongi entrò nel suo appartamento circa trenta minuti dopi (aveva preso un po' -troppe- strade sbagliate prima di arrendersi e chiamare un taxi). stava per buttarsi sul divano quando notò qualcosa.

"che cazzo?"

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non ho corretto. non ho tempo per farlo !! è già tanto se escono i capitoli lmao.

e fate attenzione alla password del telefono di jimin. ;)

impulse + yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora