ventinove .

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DOPO AVER CHIARITO LE COSE con jungkook - confermò che quello che aveva detto taehyung era vero - la vita era tornata alla normalità (beh, dopo che il più piccolo aveva ricevuto un rimprovero sia da yoongi che da seokjin.). jimin e taehyung avevano sistemato le cose e ora i due erano più vicini che mai. dopo molte esitazioni da parte di entrambi, jungkook e taehyung alla fine si erano messi insieme, confessando all'incoraggiamento di yoongi e jimin.

era una giornata relativamente tranquilla, e dal momento che yoongi aveva finito tutto quello che doveva fare (erano solo le 4:15), decise di fare una visita al coffee shop, insieme al piccolo mochi che gli aveva rubato il cuore.

mentre entrava, un batuffolo di capelli neri lo colpì.

"ow!"

"merda - jimin?"

"ciao, hyung!" il ragazzo dai capelli corvini sorrise ampiamente, facendo sparire i suoi occhi. "stavo per venire da te. ma dato che sei qui va bene."

"io stavo venendo qui per farti visita, in realtà." yoongi afferrò il polso del ragazzo più piccolo e lo condusse verso un tavolo vuoto. "non ti vedo da qualche giorno. come stai?"

"bene. tu hai reso tutto molto più facile da gestire, mi hai aiutato molto, yoongs." il ragazzo dai capelli corvini guardò in basso, arrossendo. "posso chiamarti così?"

"c-certo." era il turno di yoongi di arrossire, con il rosa che gli colorava le guance.

"quindi... mia madre, mi ha chiamato per la rottura. voleva che tornassi a busan per un po', le ho detto che ti avrei portato con me perché le avevo detto che mi avevi aiutato molto. mi stavo chiedendo-"

"verrò, chimchim." il più grande sorrise calorosamente. "non ti preoccupare, quando partiamo?"

"uh, a proposito..." jimin giocherellò con le sua mani. "il treno arriva alle 17:30, abbiamo circa un'ora per prepararci."

"quanto resteremo?" yoongi si alzò, e così fece il ragazzo dai capelli neri. la coppia uscì dal cafe e jimin gonfiò le guance. era adorabile.

"circa tre giorni? due notti? non tanto." jimin distolse lo sguardo. yoongi sembrava davvero bello (anche se, quando non lo era?), e sembrava non accorgersene. il biondo si aggiustò i capelli, annuendo. jimin si schiarì la gola e parlò di nuovo. "ho già preparato le mie cose, quindi posso portarle da te così possiamo partire insieme, hyung. ho già comprato i biglietti."

"ti ridò i soldi, jiminnie." yoongi cominciò a frugare nel suo portafoglio, prima che la mano di jimin si posasse sul suo braccio.

"non c'è bisogno di preoccuparsi, hyung. è abbastanza che tu stia con me e torni con me." sorrise. yoongi esitò, prima di premere alcune banconote sulla mano di jimin.

"tienile!" urlò, scappando prima che jimin potesse fare qualsiasi cosa. il corvino ridacchiò piano, prima di scendere alla fermata dell'autobus per tornare a casa e prendere le sue cose.

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"hey, perché così tanta fretta, hyung?" taehyung uscì dalla sua stanza con un jungkook addormentato sulla schiena. yoongi sorrise alla vista prima di trovare il caricatore del suo portatile e di infilarlo nella sua borsa.

jungkook si mosse un po', affondando la testa nel collo di taehyung. yoongi piegò e mise un paio di jeans neri strappati nella sua borsa, prima di parlare.

"accompagno jimin a busan."

"ooh, lo accompagni. che gentiluomo." taehyung lo prese in giro. "vai già a incontrare i suoi genitori, vedo?"

"stai zitto. non è il mio ragazzo."

"non ancora." jungkook li interruppe, essendosi completamente svegliato. sorrise assonnato al più grande, aggrappandosi alla schiena di taehyung come un koala. "vi metterete presto insieme, lo so. va dietro a jimin da secoli. è piuttosto carino."

"infatti." disse taehyung.

jungkook sbadigliò, appoggiando il mento sulla spalla di taehyung. "la famiglia di jimin è molto carina. ti adorerà, hyung. sono davvero premurosi."

yoongi annuì, insicuro. avrebbe visto appena sarebbero arrivati.

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"sono così entusiasta viaggiare con te, yoongs." jimin appoggiò il viso al finestrino del treno. "non vedo l'ora di farti conoscere jihyun - vorrei già essere lì!"

"calmo, jiminnie, non siamo neanche usciti dalla stazione ancora." yoongi ridacchiò leggermente, appoggiandosi per un secondo alla spalla di jimin. "partiremo presto. ti consiglio di metterti comodo, è un viaggio di quasi tre ore."

"lo so, hyung. dovrebbe essere un po' meno di tre ore." sospirò. "mi manca la mia mamma."

"posso immaginarlo." yoongi sorrise amaramente alla menzione di una madre. "mia madre potrebbe essere morta, non lo saprei. non mi manca."

jimin rimase a bocca aperta. "hyung! non sei in contatto con tua madre?"

yoongi roteò gli occhi. "no. francamente, sono offeso che nessuno si sia disturbato a contattarmi. a loro non importa niente di me."

velocemente, jimin avvolse le braccia intorno alla vita del più grande. "aww, hyung. hai me. a me importa di te."

yoongi sorrise leggermente, accarezzando i capelli del più piccolo. "sei carino, jiminnie."

"facciamo un selfie, hyung!" jimin tirò fuori il suo telefono. "voglio ricordare questo viaggio. metterò questa foto nell'album che mi hai dato."

"l'hai usato davvero?" yoongi era scioccato. il più piccolo annuì, sorridendo.

"già. è davvero carino, hyung. ci ho messo tutte le polaroid che ha fatto seokjin hyung al mio compleanno." inserì la password al telefonò. (che, yoongi si annotò silenziosamente, era 0903. che per caso era anche il suo compleanno) e aprì la camera. "sorridi!"

jimin sorrise. "questa andrà nel mio album!"

mormorando, yoongi affondò il viso sulla spalla del più piccolo. "come cazzo fai ad essere così carino?"

"cosa?"

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impulse + yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora