Manca mezz'ora al fatidico incontro, l'ansia per cio che potrei scoprire mi divora dentro.
Cammino avanti e indietro per la stanza, provando le varie domande che dovrò porgli."Dimmi Trevor, mi faresti vedere il tuo tatuaggio?" chiedo al mio riflesso.
Ma stai scherzando? Potresti avere un vuoto di un anno e mezzo e nel peggiore dei casi essere stata rapita e la prima domanda che ti viene in mente sarebbe questa?
Ma è talmente misterioso che il mio desiderio di sapere tutto di lui è amplificato!"Datti una calmata Amelia" sembro pazza.
Per questa sera ho deciso di indossare una t-shirt nera dei Nirvana un paio di short di jeans e delle converse nere ai piedi.
Non penso ci sia bisogno di un abbigliamento specifico altrimenti mi avrebbe avvertita."Amelia, con chi stai parlando?"
chiede mia madre.Non ho ancora sbollito la rabbia nei suoi confronti perciò decido di non rispondere.
La scosto dalla soglia della mia camera e mi dirigo al piano di sotto."Voglio solo proteggerti figlia mia..."
Sono le ultime parole che le sento pronunciare in quella sera, accompagnate da un profondo sospiro.
Dling dlong.
Sono le 19.45 è in anticipo strano.
Apro e la figura di Trevor volta nel suo smoking costoso mi appare davanti.
È di un'eleganza incredibile."Come mai già qui?" tiene le mani nascoste dietro la schiena, mi squadra da capo a piedi.
"Perché non vorrei ti sentissi a disagio nel ristorante in cui ti porterò"
sorride facendo spuntare ai lati della bocca due adorabili fossette.Vorrei affondare il mio dito nella sua guancia.
Che pensieri fai? OK che è troppo figo ma contieniti sconsiderata.
Mi rimprovero mentalmente imprecando tra me e me.
"Come facevi a sapere degli abiti da me indossati per stasera" incrocio le braccia in attesa di una spiegazione.
"Ormai ti conosco Amelia, so anche che non hai molti vestiti eleganti nel tuo armadio, perciò..." porta avanti le mani tenute nascoste in precedenza "ti ho portato questo" mi porge una scatola rettangolare "sbrigati o faremo tardi".
Guarda il suo orologio al polso per poi risalire in un'audi nera. Questo tipo è fissato col nero...
Slego il fiocco rosso che chiude il " regalo" -chiamiamolo così.
Confezionato all'interno trovo un abito bianco con il corpino adornato da zirconi.
Le pietre donano lucentezza al vestito. È davvero incantevole.
Mi cambio subito, è perfetto mi arriva un po' su il ginocchio, non sarà il mio genere però mi sta bene.
Metto un paio di tacchi di mia madre argentati e sciolgo i capelli sulle spalle.
Esco da casa mia, Trevor non si accorge della mia presenza fino a quando non mi schiarisco la voce."Contento?" apre la bocca in segno di sorpresa e fa un fischio d'apprezzamento.
"Sei...meravigliosa" arrossisco per il complimento, salgo dal lato del passeggero e mette in moto.
"Hai pensato a cosa chiedere?" mi chiede con lo sguardo puntato dritto di fronte alla strada "Ricorda che ti darò soltanto cinque risposte". Mi guarda di sottecchi.
" Vorrei tu mi spiegassi tutto ciò che sai di me, ma per il momento mi accontenteró".
"Brava bambina" poggia una mano sul mio ginocchio, punto il mio sguardo su di lui aspettando che la sposti.
"Non prenderti confidenze che non ti ho concesso".
"Oh certo scusa" se c'è rimasto male non lo dà a vedere.
"È lontano il ristorante?"
"No, siamo quasi arrivati" mi indica l'insegna luminosa che si scorge in lontananza Petrus è il nome del luogo in cui ceneremo.
"Mangeremo fili di prezzemolo e di carotine?"
Si apre in una risata allegra che non riesce a fermare, è talmente contagiosa che mi unisco a lui.
Almeno ho spezzato l'atmosfera di tensione che si stava creando tra di noi.
Entra da un viale alberato che porta nei pressi del locale.
Parcheggiate ci sono molte auto da lusso, Ferrari, lamborghini, Maserati, Audi come quella di Trevor.
Più che un ristorante sembra un autogestione.
Posiziona la macchina poco prima dell'ingresso scende e viene ad aprirmi la portiera."Prego madame" dice porgendomi il braccio.
"Grazie sir" sto al gioco io.
Veniamo accolti da una receptionist la sala è immensa, il ristorante si articola in due piani.
In sottofondo aleggia la melodia di un pianoforte è mille profumi si confondono nell'aria."Abbiamo una prenotazione a nome Cooper" la ragazza controlla la lista dei clienti
"Si, prego seguitemi".
Il nostro tavolo si trova al secondo piano, anche qui si sentono le note di un pianoforte.
La sala è gremita di gente che sprizza denaro da tutti i pori.
Vestiti di preziosa fattura vengono indossati da donne dal portamento regale.
Collane di perle, braccialetti o orecchini di pietre preziose ovunque. Trevor nota il mio sguardo posarsi sui gioielli delle altre signore."A proposito di questo" estrae dalla tasca una scatolina "è per te in onore del nostro appuntamento".
"Non è un appuntamento"
rispondo piccata ma prendo dalle sue mani il cofanetto.
Lo apro e..non credo ai miei occhi.
"Questo è troppo Trevor, non posso accettare questa collana di diamanti" mi chiedo che lavoro faccia per potersi permettere tutto ciò
"Non fare la permalosa Amelia, è un regalo acettala, l'ho presa solo per te" dice con tono dolce.
Sospiro acconsentendo e ringraziandolo.
Mi aiuta a metterla e si scosta per guardarmi un po'."È perfetta come te dentro a quel vestito" nei suoi occhi scorgo una luce diversa dal solito.
Seduti al tavolo ordiniamo
"Se non ti spiace ho già ordinato per entrambi" mi correggo, ordina.
Si prospetta una lunga serata..
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L'incontro tra due sguardi
RomanceAmelia Wilson è una ragazza di 17 anni, ama la vita, la musica e l'arte. Attraverso degli incubi riuscirà a ricostruire una parte del suo passato rimossa dal suo inconscio, ma quando incontrerà lo sguardo di Trevor Cooper, tutto ciò in cui ha sempre...