No light, no light in your bright blue eyes
I never knew daylight could be so violent
A revelation in the light of day
You can't choose what staysand what fades away [...]
Through the crowd I was crying out and
In your place there were a thousand other faces
I was disappearing in plain sight
Heaven help me
I need to make it right
(Florence and the Machine – No Light, No Light)
Russia, 1956
-Dove credi di andare?- Mormorò Natalia con voce roca, mandando all'aria tutti i piani del Soldato di rivestirsi senza svegliarla.
-Mi aspettano in palestra per una riunione. Torna a dormire, mancano più di due ore alla tua sveglia.
Per tutta risposta la rossa si mise a sedere, coprendosi con il lenzuolo. Osservò i contorni dell'uomo muoversi sotto la luce fioca della luna, in silenzio.
-Non mi mentire, James.
Lo udì sospirare, nel buio. Pochi secondi dopo il letto si incrinò sotto il suo peso, e di colpo il viso del soldato era a pochi centimetri da quello della ragazza.
-Quanto starai via, per davvero?- Mormorò, guardando le labbra di lui.
-Non molto. Due giorni, tre massimo. Non è una missione lunga.
-Portami con te.- La voce di Natalia ormai era poco più di un soffio.
-'Tasha, ne abbiamo parlato.... Sai che non posso farlo. Se ci scoprissero, ci spedirebbero in Siberia. O peggio.
Natalia sospirò, rassegnata, chinandosi in avanti a baciarlo.
-Stai attento, ti prego.
-È forse mai successo il contrario?
La rossa accennò un sorriso, mentre le sue dita tracciavano i contorni del viso del Soldato.
-Ricordati di uscire dalla finestra e nasconderti bene nell'ombra. Hanno occhi dappertutto.-Si raccomandò lui.
-È forse mai successo il contrario?- Replicò lei maliziosa, accennando un ghigno. Lui scosse la testa, quasi divertito, le baciò la fronte e si alzò, finendo di abbottonarsi la giacca della divisa. Afferrò un borsone da terra, e tirò fuori dei fucili per controllare che fosse tutto in ordine. Era un suo rituale pre-missione, e che qualche anno dopo si sarebbe convertito quasi inconsciamente a essere anche della Vedova, esaminare le armi, testare le sicure. Il rumore che producevano era quasi diventato rilassante. Natalia seguì con lo sguardo ogni suo gesto, gli angoli delle labbra ancora incrinati in un pallido sorriso. Scese dal letto liberandosi delle coperte e rimanendo completamente svestita. Assicurandosi che lui la stesse guardando con la coda dell'occhio, attraversò la stanza per prendere la camicia da notte con un incedere forzatamente lento. Si divertiva a provocarlo appena poteva, e lui di sicuro non si lamentava. Era ormai un gioco tra loro, una delle cose che servivano a entrambi come distrazione. Si girò verso di lui mentre si rivestiva con uno sguardo malizioso, indugiando su ogni bottone dell'abito. Sapeva che anche con quella scarsa luce lui poteva vederla perfettamente.
STAI LEGGENDO
Black Widow: Forever Red
FanfictionATTENZIONE: Non è una traduzione del libro "Black Widow: Forever Red". Avendolo letto, mi sembrava che ci fosse troppo poca attenzione su Natasha, e allora ho deciso di riscriverlo con tutta un'altra trama. Natalia Alianovna Romanova, Natasha Roman...