Esita. Poi riprende <<Lei é stabile.>> grazie al cielo!
Vedo peró che c'é qualcosa che non va. <<Dai, qual'é la notizia cattiva?>> le chiedo.
<<Beh oggi é la decima volta che la rianimiamo e in tutto questo lasso di tempo non ha mai aperto gli occhi o comunicato con noi.>> la decima volta?!
<<Sú dillo.>> voglio sapere tutto cosí fará meno male piú tardi.
<<Non siamo certi che possa passare la notte.>> e io invece non sono certo che riusciró a trattenermi dal prendere a pugni un muro.
<<Okay. i suoi "genitori" dove sono?>> le chiedo dopo almeno una decina di respiri profondi.
<<Non si sono ancora presentati.>> mi risponde lei. Ma allora Naná com'é arrivata fino a qui? Ho la sensazione che questa ragazza sappia leggermi nel pensiero (oppure che riesca "magicamente" a seguire il mio sguardo che si posa sulla piccola) perché risponde all'istante alla mia domanda: <<Lei é arrivata con i nonni. Loro sono tornati a casa dopo essersi assicurati che lei abbia un letto vicino a quello di Hope.>> perfetto. Ma come fanno i loro genitori a fregarsene cosí poco delle figlie adottate?
<<Comunque io mi chiamo Janette, ma tutti mi chiamano Jenny.>> si presenta sorridendo per scacciare via la tensione.
<<Piacere, Alex.>> allora era lei quella Jenny. Non é male come ragazza: né alta né bassa, cappelli neri riccissimi, pelle nera (credo che venga dall'africa o da qualche parte del sud America), occhi color nutella e mani curatissime; non ho potuto fare a meno di notarlo.
<<Se vuoi possiamo procurare anche a te un letto.>> mi propone; io rifiuto con gentilezza.
<<Va bene. Se hai bisogno di qualcosa mi trovi nell'ufficio all'altro capo del corridoio.>> ci salutiamo e lei se ne va.
Nelfrattempo Naná si é svegliata; sono contento perché mi sta sorridendo.
<<Ciao papá.>> mi dice. Quando aveva sui due tre anni si era fissata con il fatto che io ero suo padre, e io e Hope le abbiamo lasciato l'abitudine di chiamarmi cosí dicendoci che magari quando sarebbe stata piú grande le avremmo fatto perdere questa abitudine; non é mai successo fin'ora.
<<Ben svegliata Naná! Come hai dormito principessa?>>
<<Bene. Hope come sta?>> mi chiede pensierosa.
<<Sta bene piccola, tra un po' andiamo da lei. Ti vá che io resti a dormire qui con te stanotte?>>
<<Sí! Sí! Sí!Sí!>> urla di gioia.
<<Ma adesso dobbiamo fare in modo che la tua sorellona si riposi. Ti vá di andare al parco a fare una passeggiata?>> le chiedo. Mi sento un po' un babysitter.
<<Sí.>> mi risponde.
Guardo un attimo fuori dalla finestra dietro di noi e vedo che il sole che prima splendeva come non mai, adesso é scomparso dietro a nuvole promettenti pioggia.
Perfetto. Quando il sole scomparve, la mia amica ebbe un arresto cardiaco; meglio di cosí non poteva essere.
Intanto Hannah si é girata e si é inginocchiata sulla sedia per vedere cosa sto osservando.
<<Pioverá?>> mi chiede.
<<Non lo so tesoro, peró per sicurezza andiamo a prendere il tuo impermeabile, okay?>>
<<Okay. Pensa che ho un nuovo impermeabile perché quello a righe rosa mi sta piccolo.>> tesoro io neanche sapevo che avevi un impermeabile a righe.
<<Davvero? e chi tel'ha comprato?>> le chiedo con un sorriso in volto.
<<La nonna! Sopra ci sono le principesse Disney!>> mi dice con il cuore pieno di felicitá. Aaah la felicitá per le piccole cose, che bei ricordi.
<<E qual'é la tua principessa preferita?>>
<<Ribelle perché assomiglia a Hope. E la tua?>>
Mi fermo e la prendo in braccio alzandola verso il soffitto mentre le dico <<la mia sei tu!>>. Le do un bacio sulla fronte e la rimetto per terra; siamo davanti alla stanza 785.
<<Se non ti va entro solo io.>> le propongo vedendo il suo volto impallidire.
<<No, voglio venire anch'io.>> afferma con tanta sicurezza; peró mi afferra comunque la mano.
Entriamo lentamente e mentre io vado verso l'armadio per cercare l'impermeabile, lei va da Hope e si ferma davanti al suo letto; non distoglie lo sguardo dal suo viso pallido neanche per un secondo. Trovo ció che stavo cercando e vado vicino a Hannah. Restiamo per qualche minuto a guardarla in silenzio e poi Naná poggia la testa sulla mia gamba; ci gaurdiamo negli occhi per cinque secondi interminabili.
<<Andiamo?>> le chiedo. Lei prima di rispondermi avvicina la bocca verso la guancia di Hope e le dá un bacio.
<<Andiamo.>> afferma e ci avviamo verso le scale.
*Spazio autrice*
Ciao a tutti! Volevo solo dirvi che sopprimo (non so se è la parola giusta) ció che ho detto nel capitolo precedente: "pubblicheró il prossimo capitolo a 5 visual e 3 stelle". Perchè davvero non ce la faccio più ad aspettare, sono troppo curiosa per sapere che ne pensate e troppo poco famosa per avere 5 visual in così poco tempo.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, il prossimo tenteró di pubblicarlo domani.
Ah ho iniziato a scrivere anche un altro libro che pubblicherò oggi pomeriggio dateci un'occhiata. 😉Un saluto,
Aries.
P.S. La bambina sulla foto sono io da piccola.
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HOPE: La speranza incisa nel nome
Teen FictionQuanti anni vi restano? Settanta? Ottanta? Hope non sa nemmeno se nel prossimo minuto sará ancora viva. Ogni secondo che passa é un secondo in piú di vita che ha vissuto, ed uno in meno che le resta da vivere. Lei sta giocando. Sí sta giocando in un...