Vi consiglio di ascoltare la canzone durante la lettura. Believer cioè qualcuno che crede in qualcosa.
Passano i secondi.
E con loro i minuti.
E tutto questo via vai di persone mi sembra rallentato di dieci volte. Vedo solo Hope, più pallida di prima, e a parte quello il mio cervello è focalizzato su un'unica cosa: tenerla in vita.
Le mie due braccia danno forza alle mani che spingo sul suo petto ad un ritmo preciso. A questo punto dovrei sentire un dolore lancinante ai muscoli, ma per qualche motivo io non sento niente.
Ho la vista offuscata, come se i miei occhi fossero colmi di lacrime. So per certo che Hannah non è più nella stanza, sentirei il suo pianto se non fosse così. I suoi nonni, sono sicuramente usciti con lei, sanno che in questa situazione non possono fare molto altro.
Sento la mano di qualcuno toccarmi il bicipite destro. Capisco all'istante chi è e cosa vuole che io faccia. Jenny mi guarda per un istante infinitamente breve facendomi capire che ho fatto abbastanza; ora tocca al defibrillatore.
<<Carica a cento.>> sento la voce ovattata di un uomo.
A quanto pare io sono già in piedi davanti al divano, sceso da un pezzo dal corpo, ancora più morente di prima, di Hope.
<<Libera!>>
Osservo tutta la scena ma non ne capto neanche un secondo.
<<Ricarica a cento!...Libera!>>
Ancora niente, l'unica cosa che è cambiata è il polso. Prima non c'era, l'unica cosa che vedevo era una linea verde troppo dritta, mentre adesso ci sono montagne magrissime e vicinissime tra loro. Percepisco la frustrazione dell'uomo che sta cercando di salvare un'altra vita tra le migliaia esistenti. È come se gli potessi vedere nell'anima, capisco fin da subito che non è un uomo che si lascia abbattere.
<<Carica a duecento!>> <<Libera!>>
E il polso si stabilizza.
Inizialmente veloce, per poi rallentare sempre di più, il suono dapprima fastidioso diventa un'armonia rallegrante per tutti i presenti.
I dottori si guardano sorridenti mentre Hannah mi passa vicino e mi salta addosso piangendo.
<<Pensavo che sarebbe morta.>> mi dice allungando la "a" finale per via del pianto.
<<Lo so piccola, lo so. Ma ora è passato.>> le rispondo stringendola a me.
<<Ma...Ma...i-il m-mostro tornerà>>
<<Quale mostro tesoro?>>
Mi guarda negli occhi terrorizzata quasi parlasse di satana che sta per scendere in terra. <<Quello che la vuole uccidere. Ma io non posso avere paura...no, no, se no il mostro torna. Hope ha detto che se hai paura è come se ti nascondessi sotto le coperte, no, devi alzarti e accendere la luce.>> mi dice quasi tutto d'un fiato colma di disperazione. Intanto io mi siedo e la tengo in grembo.
<<Sai Nanà, tu sei una bambina molto coraggiosa. E pensa un po'? I mostri hanno paura delle bambine coraggiose. Quindi ogni volta che senti che il mostro di Hope vuole tornare, di' a te stessa che sei coraggiosa così da farlo scappare; e se non funziona dillo sussurrando e poi sempre più ad alta voce finché non capisce con chi ha a che fare. Non perdere mai la speranza piccola mia. Promettimelo.>>
<<Promesso.>> annuisce lei accennando ad un minimo di coraggio in più.
<<Va bene. Ora saluta i nonni che si è fatto tardi.>> le raccomando mentre mi rialzo in piedi. Hannah va verso i coniugi e li abraccia entrambi. Teresa fruga nella sua borsetta ricamata e ne ritrae un orsetto, che porge a Nanà. La piccola prende in mano il giocattolo tutta felice e lo stringe a sé dopo di che si avvia verso di me, mentre i signori escono dalla stanza.
Verso sera
Quella di oggi è una serata tranquilla, decido infatti di passare un po' di tempo a contemplare il cielo di Miami mentre Hannah gioca con l'orsacchiotto.
Non posso fare a meno di ammirare anche il panorama circostante come per esempio i grattacieli imponenti. Mi è sempre piaciuta Miami, non è grande come New York o l'Arizona, ma non passa neanche inosservata.
Abbasso i miei occhi verso i palazzi più piccoli fino ad arrivare al parco sottostante all'ospedale dove non posso fare a meno di notare un albero vicino alla nostra finestra, forse il più alto di tutti i presenti nel parco. Lo osservo per un po', finché non decido di andare a vedere cosa fa Nanà.
Non passano neanche cinque minuti, che sento qualcuno bussare. Ma non alla porta, il rumore non è minimamente paragonabile ad un pugno che picchietta sul legno in quercia. Così mi giro verso la finestra. E con mio grande stupore vedo Lucas seduto su un ramo di quell'albero possente. Intontito dallo stupore, resto a fissarlo per qualche secondo ancora, per poi riprendermi ed andare ad aprire la finestra.
<<Come cavolo ci sei finito qui?!>>
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Hola gente! Vi sono mancata eh?
Scusate per l'assenza ma la box mi ha preso molto tempo in queste settimane.
Vi taggo tutti per farvi sapere che sono resuscitata e con me anche Hope😂😄😉
MarcoDeVita
Francy_apple
VeronicaButtacavoli
MyAngie04
dollymeda
giulsonfire46Alla prossima amici❤
P.S. Ho riscritto la descrizione di Prisoners: Fuga dal mondo passateci se vi va e ditemi che ne pensate perché come sapete io adoro leggere le "recensioni" degli altri😍😉
Aries.
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HOPE: La speranza incisa nel nome
Ficção AdolescenteQuanti anni vi restano? Settanta? Ottanta? Hope non sa nemmeno se nel prossimo minuto sará ancora viva. Ogni secondo che passa é un secondo in piú di vita che ha vissuto, ed uno in meno che le resta da vivere. Lei sta giocando. Sí sta giocando in un...