9. The times they are a changin'

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Passo la notte al commissariato. Di primo mattino viene un avvocato che non ho mai visto a pagare la cauzione e mi porta nel suo studio legale.

 Dopo ore e ore di spiegazioni che afferro a malapena, viene fuori che sì, il vecchio Bill aveva ragione, e sì, i We Love Thighs sono stati derubati per anni. E ora Scott Henderson rischia la galera per un periodo di tempo quasi altrettanto lungo.

 Certo non avrei dovuto reagire in quel modo, assolutamente, ma i danni che dovrò risarcire a lui saranno una spesa minuscola in confronto a i soldi che lui dovrà dare a me.

 A metà pomeriggio sono un milionario.

 Non solo. Sono una star.

 La foto del mio poderoso pugno a Scott è su tutti i tabloid. La notizia ha fatto il giro dell'Inghilterra in men che non si dica. Vengo assediato dai giornalisti.

Dal suicidio di gruppo dei miei amici non c'era stato più uno scoop simile.

In due giorni vengo riabilitato davanti al mondo della musica.

Alex Caviezel, povera vittima della frode e della corruzione. Derubato del frutto del suo lavoro, della sua band, costretto a vivere per mesi come un outsider, senza un centesimo, senza una casa (che mi sono finalmente ripreso, facendo riparare tutti i danni), odiato da tutti coloro che prima l'adoravano. Vittima dello spietato mondo del rock e di un agente scaltro e calcolatore. Un puro di cuore che non si è mai voluto occupare dello sporco denaro... Fino ad ora. Puro sì, ma mica idiota.

Le mie giornate sono scandite alternativamente da interviste e sedute in tribunale. Vinco la causa, ovviamente.

Non so esattamente come sentirmi di fronte a tutto questo. Per la maggior parte del tempo sono semplicemente sbigottito. A sprazzi felice. Ma ho ancora delle faccende in sospeso, e non le ho dimenticate.

In un buco tra un'intervista e l'altra riesco a evadere e a infilarmi di nascosto all'Interzone. E' pomeriggio e temo che non ci sia nessuno. Invece Dawson è lì, con uno straccio e degli orribili guanti verdi, e pulisce il pavimento. Quando mi vede entrare, lo fa cadere a terra di schianto per lo stupore.

- Ho dovuto licenziare l'uomo delle pulizie - dice meccanicamente come prima cosa, per giustificare la sua strana tenuta, - Non mi bastavano i soldi -.

Sono attanagliato dal rimorso. Se l'Interzone sta fallendo è anche colpa mia, e di quel concerto mancato che gli ha rovinato la reputazione.

- Parliamo un attimo - dico al mio più caro amico, dopo qualche istante di silenzio, - Ti va? -

Annuisce. Ci sediamo a un tavolino, imbarazzati.

- Ho saputo delle ultime vicende. Non pensavo che fosse un tale bastardo, il tuo agente. Sono contento che le cose si siano sistemate - mi dice.

- Non si è sistemato tutto - rispondo, - E' per questo che sono qui. -

Mi guarda coi suoi grandi occhi neri, contornati di kajal - Ti ascolto. -

 Respiro a fondo. E' il momento di buttare fuori tutto - Dawson. Tu sei una delle persone più preziose che io abbia mai avuto la fortuna di incontrare. Perdonami per non aver rispettato i tuoi sentimenti e averti ferito, non so dove avessi la testa in quel momento, ma non ragionavo lucidamente di sicuro. Non voglio illuderti: non provo per te un amore totale e incondizionato come il tuo. Però sei importante per me e non voglio perderti come amico. Dico sul serio. -

Dawson è commosso. Mi prende una mano - Grazie, Alex - sussurra, - Ma non sei stato l'unico a sbagliare. Ti ho messo pressione in un momento molto difficile, ti ho fatto scenate di gelosia sciocche e inutili. Ti chiedo scusa per questo, spero che riuscirai a perdonarmi...-

We Love Thighs! Una storia di rock, di losers e di cosceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora