#74 Thomas

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Sto rintanato nelle mie coperte calde con lo sguardo iniettato di sangueda almeno... Beh, almeno da stamattina alle quattro. Ora sono le undici e non hoancora risposto a Audrey. Chissà se si preoccuperà pensando che sono defuntosotto l'effetto di una tremebonda influenza, o se inizierà a sospettare di unmio rapimento da parte degli alieni. In ogni caso ancora non mi ha cercato,quindi la mia paranoia è aumentata. 

Su invito insistente di Allyson mi mettouna felpa pesante e scendo al piano terra. Sto bevendo un tè caldo con ariaschifata, quando suona il campanello. Allyson va ad aprire e sento la voce diKimberly. Mi alzo approfittando della succulenta possibilità di abbandonare lamia orrida tazza di sé al suo destino. Allyson ci lascia soli e ci dirigiamo insalotto, dove possiamo scambiarci due parole in tutta tranquillità. 

"Come staimalatino?" mi chiede dandomi una pacca sulla spalla. Impreco tra me per ildolore alle ossa.

"Alla grande..." mento, cercando di darmi un tono. "E tu? Comemai qui? Non c'era lezione questa mattina?" chiedo incuriosito.

"No, lezionesaltata..." risponde vaga, con un'espressione emozionata.

"Sei andata a letto colprofessore?" chiedo scoppiando a ridere, per poi pentirmene subito. La golasembra scorticarsi mentre rido con la voce di un gatto che sputa la sua palladi pelo. Bruttissima figura. Kimberly mi guarda stranita.

"Non sei molto informa, eh?" domanda retorica. Faccio spallucce, guardando a terra sconsolato."Comunque no, non si tratta del professore..." la storia si fa interessante.

"Econ chi sei andata a letto?" Lei strabuzza gli occhi, arrossendo.

"Connessuno! Ma ho saltato la lezione per andare a colazione con Paul." Confessasubito dopo, con gli occhi lucidi.

"Wow. Di già?" Lei annuisce e si perde nelresoconto dettagliato di come lui l'abbia invitata a colazione, di quale dolceabbia ordinato, di come le sue labbra si appoggiavano al bicchiere di cartapieno di cappuccino e infine di come lei lo aveva aiutato a sbarazzarsi dellaschiuma che gli era rimasta sul labbro inferiore. Non ho dovuto nemmeno fareuna domanda specifica e ho già tutti i dettagli. Kimberly è un vero libroaperto. Ma sono contento se le cose tra loro possono funzionare, Paul ha unacotta per lei da diverso tempo e la tratterà bene, non come il suo ex. Un motodi rabbia mi fa chiudere i pugni al solo pensiero. Cerco di concentrarmi suquello che mi sta raccontando Kimberly e ritorno tranquillo. 

"E invece cosa midici di te e Audrey?" mi chiede lei, cambiando repentinamente argomento. Migratto la testa confuso.

"Siamo usciti insieme e ci siamo baciati. È carina, moltocarina." Ammetto, sorridendo per un attimo, pensando a lei. Ora dovrebbearrivare la parte in cui Kimberly sorride felice per me e si congratula delfatto che per una cazzo di volta nella mia vita mi ricordo il nome di unaragazza con cui sono uscito. E invece mi fissa con l'aria di chi ha appenaseppellito il gatto. "Beh? Che c'è?" chiedo attonito.

"Senti, noi siamo amicida tempo e sai che sono felice per te. Ti vedo preso e sarei anche la prima adappoggiare questa storia..." Perché suonano così male queste parole?

"Ma?" chiedospiegazioni.

"Ieri sera Audrey è uscita con un tipo." Mi confida, rimanendoseria. Mi stringo nella felpa, improvvisamente colto da un brivido.

"Sì, beh,lo sapevo." Dico vago, distogliendo lo sguardo.

"E sapevi anche che si sonobaciati?" Per un attimo mi sembra di non poter respirare. Non le rispondo e leicapisce. "Senti, so che un bacio non è niente, ma vedo che sei coinvolto, piùdi altre volte. Vorrei solo che tu sia sicuro di lei. Voglio dire, anche tu seistato con altre, no? Però se vuoi fare sul serio devi capire cosa volete... Entrambi.Non voglio mettervi in disaccordo, ma penso che sia giusto che tu lo sappia."Dice poi, mettendomi una mano sul ginocchio con intento di consolarmi. La fissoun istante.

"Hai fatto bene. Comunque non c'è niente di così serio, sai che mipiace divertirmi." Le dico con aria di sfida. Lei annuisce.

"Non devidimostrarmi niente. Ti conosco Thomas. Se provi qualcosa per lei parlale.Magari il bacio di ieri sera non ha significato nulla per lei." 

O magari ilbacio che le ho dato io non ha significato nulla per lei. Ma questo pensiero, troppodoloroso al momento, lo tengo solo per me.    

Scusa ma ti chiamo BarbieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora