Capitolo 3

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Ho imparato che quando un neonato stringe per la prima volta il dito del padre nel suo piccolo pugno, l'ha catturato per sempre
(Gabriel García Márquez)





Tony aveva firmato la sua condanna quando aveva deciso di aprire quella porta.
Forse fu la curiosità.
Forse fu per il senso di colpa.
Qualsiasi fosse la ragione, appena si ritrovò a pochi metri dalla bambina, sua figlia, Tony senti il petto stringersi.
E non era colpa dei frammenti di bomba ancora presenti nel suo corpo.
Era...era bellissima.
" Si avvicini - lo invitò Xavier - Non abbia paura."
" Non ho paura. E se sta facendo qualche scherzo con la mia mente ..."
" Non mi permetterei mai, signor Stark. Questo è tutto frutto di una sua scelta."
Quindi per quello slancio sentimentale decisamente fuori dal suo carattere non poteva incolpare nessuno se non se stesso.
Grande...
Sospirò e si avvicinò con cautela alla culla, come se dentro ci fosse un serpente pronto ad attaccarlo.
Jubilee dormiva nel letto affianco, aveva l'aria stravolta di chi non dormiva da settimane. Sarah era ancora sveglia e lo stava fissando. Non se lo stava immaginando, lei lo stava proprio fissando con curiosità, incerta sul da farsi. Piangere? Sorridere allo sconosciuto? Continuare a guardarlo aspettando che facesse la prima mossa?
" Mi può vedere?" chiese stupito e Xavier annuì.
" Mi sono reso conto di recente di certe...abilità di Sarah. Mostra segni di una telepatia latente e pare consapevole della presenza mia o di Emma quando usiamo i nostri poteri. Di solito i mutanti non sviluppano i propri poteri prima della pubertà, ma dato il passato della madre non mi sorprenderebbe se lei li sviluppasse già ora."
" Il passato della madre? "
" Nora quand'era giovane fu oggetto di una serie di esperimenti che la resero incapace di controllare i suoi poteri. Purtroppo non fui capace di riparare il danno fatto dagli scienziati di Arma X. Il danno era a livello genetico, non mentale. "
" Arma X ?"
" Progetto condotto dal Dipartimento K del governo canadese, aveva l'obiettivo di trasformare esseri umani in armi viventi. Per il progetto furono catturati dei mutanti e vennero eseguite sperimentazioni su di essi per aumentare i loro poteri. Nora non fu l'ultima..."
In quel momento, quasi volesse attirare l'attenzione, la mano di Sarah si strinse attorno al dito di Tony e l'uomo sentì un brivido che scendeva lungo la spina dorsale. Lei gli sorrise e lui senti il suo cuore sciogliersi.
Cazzo, era totalmente perduto.
" Se la porterò a vivere da me, la rovinarei - disse dopo un po' - Sono un alcolizzato con grossi, grossi problemi di atteggiamento. E non ho la benché minima idea di come crescere un bambino."
" Nessuno lo sa. È inevitabile fare degli errori, perché nessuno è mai pronto ad accogliere un figlio nella propria vita. Cresciamo con loro, impariamo dai nostri errori. "
" Sono il frutto di clamorosi errori. E il mio vecchio non ha mai imparato niente.''
" Come le ho già detto, lei è un uomo migliore di suo padre. È quando tornerà dall'Afghanistan diventerà ciò che Howard Stark non è mai stato. "
" Fatemi indovinare- commentò Tony - L'avete saputo da Lucas."
" Tendo a dare la massima fiducia ai viaggiatori del tempo. Anche se vengono da linee temporali alternative. "
" Tutto molto logico..."
Il professore gli aveva appena confermato che il piano che lui e Yinsen stavano progettando per fuggire avrà successo. In parte lo fece sentire sollevato.
" Io..."
Non voglio essere padre, prendetevi cura voi di lei era la riposta più logica. Insomma, nessuno avrebbe affidato un bambino a Tony Stark. Nora aveva tutte le ragioni del mondo per non fargli sapere
Sarah meritava di meglio.
Tuttavia non riusciva a dirlo, troppo preso da quel sorriso sdentato e da quegli occhi così simili a quelli di Maria Stark.
" Voglio fare un tentativo- disse, rendendo la sua condanna definitiva. Ed il bello era che non gli dispiaceva neppure un po' - Voglio...essere un padre decente. "
Il professor Xavier sorrise e disse " Sapevo che avrebbe preso la decisione giusta. "

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