Il diario aveva già salvato qualcuno.
Quanto può essere difficile decifrarlo?
Ecco la risposta: decifrarlo, se non impossibile, era un'impresa titanica.
La scrittura usata da Sarah era peggio dei geroglifici prima della stele di Rosetta. E lui non aveva neppure un modo per comparare i simboli sul diario con qualche codice già esistente.
"Tesoro – disse alla bambina intenta a giocare nel box – Se in futuro scriverai un diario e non vuoi che il tuo vecchio legga qualcosa di compromettente, puoi semplicemente mettere un lucchetto come tutte le normali ragazze adolescenti."
Per tutta risposta, Sarah si mise un pugnetto in bocca, mentre dei giocattoli le lievitavano davanti. Se non fosse stato per lei, probabilmente Abdia...Obediah...lo avrebbe ucciso e l'avrebbe rapita, facendola adottare Dio solo sa chi.
L'unica cosa di cui si era dispiaciuto era che fosse femmina. Probabilmente anche Howard lo sarebbe stato: l'azienda aveva bisogno di un erede e le donne, nella sua mentalità, non erano in grado di gestire un colosso come le Stark Industries.
Sorrise.
Peccato che fosse morto: chissà che faccia avrebbe fatto a vedere che da anni la sua segretaria riusciva a gestire lui, il consiglio di amministrazione e le Stark Industries meglio di un uomo.
"Gli sarebbe venuto un attacco di cuore... a mamma invece Pepper sarebbe piaciuta."
Era sicuro anche di un'altra cosa: Maria Stark avrebbe amato Sarah.
L'avrebbe viziata, più di Rhodey e Pepper. Non si sarebbe spaventata per i suoi poteri: non era il tipo di donna che aveva paura del diverso.
Lui diverso lo era sempre stato, pur senza poteri. E lei lo aveva amato incondizionatamente. Howard...non era sicuro.
A volte, pensava che fosse il suo progetto secondario, il ripiego per qualcosa, o meglio, qualcuno, che non potrà più essere sostituito.
Era cresciuto nell'ombra di Capitan America, il grande capitano, l'unico sopravvissuto al siero del supersoldato: Howard aveva passato più tempo a cercarlo nell'Artico che a casa con la famiglia. Ne era ossessionato. Forse ci teneva al capitano. O forse voleva solo recuperare il siero dalle sue vene e ricrearlo.
Erano stati amici.
Almeno, era quello che Howard era solito raccontargli, prima che alcool, affari o ricerche dall'altra parte del mondo fossero più importanti di tutto il resto, anche del suo stesso figlio.
"Bawba...""Ehi tesoro, che c'è?"
"Buu buu..." ed indicò il padre.
"Bawba buu buu..."
"Oh no, papà sta bene. Stavo cercando di capire che codice userai per il tuo diario, mi sono perso in altri pensieri...ed ora sto parlando con una bambina di otto mesi e mezzo credendo che possa capire qualcosa di quello che sto dicendo. JARVIS, da quanto non sto dormendo?"
"Da dodici ore, signore."
"Non male, pensavo di più. Sarah ha fatto il suo riposino?""No, signore. Ha seguito il suo esempio ed è stata sveglia a giocare."
"Finché non distrugge niente..."
"Signore, i bambini hanno bisogno di risposo. Più degli adulti. "
"Andiamo, la bambina è un genio. Ho il diario che lo prova."
"Anche i geni hanno bisogno di riposo."
"Te lo ha detto Pepper? Lo sapevo che non dovevo farvi diventare amici. Vi siete alleati contro di me."
"Bawba!""Sì...wohhh - Sarah lievitò direttamente tra le sue braccia, gridando bawba bawba - Questo da quando lo sai fare?"
"Bawba!"
"Sì sì...non farmi spaventare più così."
"Bawba!"
"Ho l'impressione che voglia mangiare."
"Credo anch'io, signore."
"Andiamo in cucina, su. Papà si prenderà delle ciambelle, tu...""Signore, c'è l'Agente Coulson che la vuole vedere."
"Chi?"
"L'agente che ha salvato la signorina Potts."
"Oh sì...perchè è qui?"
"L'avete invitato voi."
"Perchè?"
"Pare abbia a che fare con quanto il signor Bishop vi ha detto dal professor Xavier.""Ora ricordo! JARVIS, fa entrare il nostro ospite. Noi lo aspetteremo in cucina."
"Bawba!"
"Sì tesoro, prima la pappa e poi il noioso agente che forse salverà la vita a papà."
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My little princess
FanfictionTony Stark non voleva essere padre. Insomma, Howard Fucking Stark era stato il suo esempio di genitorialità. Come poteva essere un buon padre? Ma l'universo era uno stronzo e , un po' per caso e un po' per scelta, Tony è diventato padre e, strano...