<E quindi gli hai detto così?> mi chiede.
<Si, sono stata sincera...> dico mentre con una matita iniziò a disegnare un volto.
<E tu come stai?> mi chiede.
<Molto meglio, mi sono tolta un peso...> dico concentrata sul disegno.
<Addirittura chiamarlo peso?!> mi chiede ridendo.
<No però ero sempre in ansia, sia quando stavo con lui che quando mi scriveva... cioè, non ero molto a mio agio...> dico mentre afferro la gomma per modificare il disegno.
<E con me?> mi chiede serio.
<Con te mi sono sempre sentita a mio agio, mi sono sempre sentita amata, apprezzata, desiderata... non so come spiegarti... c'è, con te non sono mai entrata in ansia, con te io sono sempre stata bene, volevo vederti sempre... con Luca invece anche se per una o due settimane non ci vedavamo, non mi interessava, non ne sentivo il bisogno... con te si... e che tu, tu hai saputo come prendermi, sin dall'inizio...> dico con l'unghia poggiata perennemente sul labbro.
<Per me la stessa cosa, cioè, mi hai cambiato davvero...> mi dice per poi farmi sorridere.
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Iniziamo a parlare del più e del meno.
A scherzare, a fare battute, a prenderci in giro...<Come sta andando il disegno?> mi chiede dopo qualche secondo di silenzio.
<Bene, mi piace...> dico guardandolo attentamente.
<Chi hai disegnato?> mi chiede curioso.
<Nessuno in particolare...> dici girando e rigirando il foglio.
<Capisco...> dice schiarendosi la voce con un colpo di catarro.<Va bene dai, io vado a dormire che sono più o meno le undici e mezza...> mi dice dopo aver sbadigliato.
<Ma... tu scuola?> gli chiedo.
<Ah, no non vado...> mi dice sbuffando.
<Ah, beh nemmeno io...> dico facendo una vocina.
<Ah, ah, aia...> dico piegandomi sulla sedia.
<Ehi che succede? Tutto bene?> esclama Dennis preoccupato.
<Si solo un po' di mal di pancia...> dico tornando seduta.<Vuoi che ci vediamo domani?> mi chiede.
<Molto volentieri...> dico imitando sempre quella vocina.
<I miei non sono a casa, quindi se vuoi puoi venire qua...> gli chiedo mentre attacco il cellulare sotto carica.
<A che ora?> mi chiede.
<Nove e mezza?> gli domando.
<Okay dai, a domani piccola...> mi dice ridendo.
<A domani...> dico mordendomi il labbro anteriore.La telefonata termina ed io mi corico sul letto con le mani che abbracciano il mio torace.
<Va bene dai, sistemiamo questa scrivania che è un delirio...> dico sedendomi sul letto per poi alzarmi e dirigermi verso la scrivania.
Ripongo nel mio portapenne la matita che ho usato per disegnare e la gomma, sposto il foglio appoggiandolo sui vari libri di scuola e con la mano faccio cadere a terra i trucioli di matita temperata.
Dopo aver sistemato tutto ciò mi corico nuovamente a letto, rispondo agli ultimi messaggi, metto la sveglia per le otto, spegno il cellulare e chiudo gli occhi.
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Odiami come io ti amo. Sequel de: il figlio del mio tutor.
RomanceSequel de: il figlio del mio tutor Terminate le vacanze estive Noemi ritorna a scuola per affrontare il terzo anno di liceo. Ancora più confusa di prima Noemi cerca di vivere questo terzo anno al meglio. Con Dennis le cose non vanno gran che bene. L...