Capitolo 22

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<Che fai adesso?! Cioè, l'hai visto! Si è ricordato di una data molto importante!> dice Sofia raggiungendomi.
<Si ma... oh cavolo Sofia come fai ad essere così stupida...> dico sbuffando per poi allontanarmi da lei a passo veloce.
<Che succede?!> mi chiede seguendomi.

<A me non è mai piaciuto Luca! Lo sai benissimo!> dico attaccandola ad un muro di mattoni.
<Lo so... però... devi avere una buona scusa per lasciarlo...> dice pensierosa.
<Io non trovo scuse, io gli dico semplicemente la verità...> dico abbassando la testa per poi proseguire per mia strada.
<Okay... noi ci... okay! Ciao!> dice Sofia sentendosi ignorata per poi voltare l'angolo.

<Jones!> si avvicina Dennis.
<Ciao...> dico a bassa voce.
<Vai a casa?!> mi chiede sorridendo.
<Si tu...> dico guardando il vuoto.
<Anche... beh, il pullman sta passando, io correrei... tanto sei brava no?!> dice lui ridendo per poi partire a correre verso la fermata.

Lo raggiungo in un  attese d'occhio per poi salire sul pullman.

<Caspita! Allora non hai un trucco sotto le scarpe da ginnastica! Sei brava davvero!> dice Dennis asmaticamente mentre si toglie lo zaino per poi sedersi e poggiarlo sulle sue gambe.
<No... io... sono, veloce...> dico respirando asmaticente per poi sedermi accanto a lui.
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<Io scendo, è stato bello correre!> dico ridendo per poi alzarmi a prenotare la fermata.
<Molto... a domani...> dice sorridendomi per poi mettere gli auricolari alle orecchie senza smettere di guardarmi.

Scendo dal pullman e senza voltarmi indietro vado dritta verso casa.
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<Mamma, io, ho finito!> dico chiudendo di scatto il libro di filosofia.

Esco dalla mia stanza per poi andare in bagno a sistemarmi i capelli in una treccia.

Dopo aver acconciato i capelli esco dal bagno e mi fermo davanti alla finestra per poi rispondere ai messaggi arrivati in questi minuti.

Alzo lo sguardo verso il panorama che si  ede dalla finestra e riconosco un ragazzo che attraversa la casa sotto casa mia.

<Dennis(?)> dico alzando le sopracciglia stranita.

Scendo velocemente le scale, infilo le scarpe che stanno nell'ingresso e tiro su la cerniera della felpa infilando il cellulare in tasca.

<Mamma, io... arrivo tra poco!> dico per poi chiudere la porta.

<Den...> dico a gran voce per poi tacere.

Ora lo seguo...
Ma anzi, che sono scema...
Ma si dai...

Penso per poi scendere i tre gradini e uscire dal cancello.

Silenziosamente aspetto che svolti l'angolo per percorrere la strada in dove è appena passato.

<Ma dove va?!> dico dubbiosa ne tre lo vedo guardarsi attorno.

Sono le 19:40 e il sole è calato quasi del tutto.

Aspetto che volti nuovamente l'angolo per poi percorrere anche quest'altro pezzo di strada.

Dopo dieci minuti mi ritrovo in un vicolo sbarrato da un'alto muro in mattoni.

<Ma dov'è caspita è andato?!> dico guardandomi attorno cercando qualcosa che mi faccia oltrepassare il muro.

<Sara saltato, o si sarà arrampicato... per forza, non c'è altro modo...> dico a bassa voce per poi mettere le mani su un mattone sporgente.

Dopo vari tentativi riesco ad incastrare il piede in una sporgenza che mi fa oltrepassare il muro facendomi cadere dall'altra parte come un pomodoro marcio.

<Aia!> dico sedendomi a terra per controllare se il mio gomito è ancora tutto intatto.

<Ma dove...(?)> dico alzando lo sguardo.

<Cosa... oh mio Dio...> dico indietreggiando.

<Il capannone d'estate... perché Dennis è venuto qui...> dico spaventata mentre cerco di oltrepassare nuovamente il muro.

Ho paura. Tanta paura.
Non so che gente ci sia qui, ma di sicuro, se penso che è un quartiere malfamato, non mi sbaglio affatto...

<Non posso lasciarlo qua... devo andare a cercarlo...> dico sottovoce per poi scendere da una scaletta appoggiata al muro.

M'incammino verso la piazza colma di gente, fumo, cibo maleodorante e giostre...

<Ma perché...> dico camminando tra la gente.

<Ciao bimba, che ci fai tu qui...> dice un bel ragazzo avvicinandosi a me.
<Ciao... ti posso chiedere un favore?> gli chiedo sperando in una risposta positiva.
<Si, dimmi tutto...> dice avvicinandosi a me per poi mettermi una mano dietro il collo.

<Io... io ti volevo chiedere se conosc...> <Non sfiorarla!> grida un ragazzo mascherato che di scatto da un pugno al ragazzo a cui stavo parlando.

Rimango stupita al gesto di questo ragazzo che dopo avermi fissato intensamente negli occhi, mi dice di andare via da qui riferendomi che chiunque io stia cercando sta bene...

<Come fai a sapere che io sto cercando qualcuno?!> chiedo stranita.
<Ti ho sentito parlare...> dice usando una voce in tenore.
<Bene, allora, grazie mille...> dico sorridendogli.
Lui mi guarda e più di scatto si gira disperdendosi tra la folla.

Come una piccola bimba in un paese circondato da mostri, me ne vado arrossita verso il muro per poi oltrepassarlo e tornare a casa.

<Non crederai mai a quello che mi è appena successo...> dico non appena Sofia risponde alla chiamata.

Le racconto tutto, ogni minimo particolare, per poi fiondarmi sull'argomento più misterioso.
Il ragazzo con la maschera...

<E quindi?!>
<Non lo so! Non so che voce ha realmente! Ne usava una finta!> dico sbuffando.
<E riguardo agli occhi!?> mi chiede.
<Verdi... non chiarissimi, ma sembravano verdi...> dico insicura.

<E Dennis?!> mi chiede.
<Non lo so! Ma poi, prima di disperdersi tra la folla mi ha detto che chiunque persona io stia cercando, sta bene... come se sapesse che io lo stavo cercando! Capisci! È, è una, è una cosa troppo strana!> dico sorridendo.
<Strana ma dolce...> dice Sofia.
<Molto...> dico sorridente per poi salutarla, chiudere la chiamata ed entrare in casa.
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<Ehi Dennis!> dico sorridendo non appena sale sul pullman.
<Ehi, come mai sto sorrisone!?> mi chiede sedendosi accanto a me.
<Sono contenta...> dico misteriosa.
<Motivo?!> dice lui ridendo.
<Serata affascinante...> dico guardandolo nei suoi magnifici occhi verdi...

Aspetta un momento...

Penso tornando a guardargli gli occhi.

Ma lui non... oh mamma mia!

Penso ansiosa.

<Tutto bene?> mi chiede.
<Si... hai dei bellissimi occhi...> dico senza pensare.
<Ah, grazie...> dice lui sorridendo orgoglioso per poi sorridermi.
Ricambio il sorriso per poi appoggiare la testa al finestrino e perdermi nella canzone.
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<Ehi cenerentola!> dice Sofia venendo verso di me mentre apro l'armadietto.

<Sofy...> dico guardando il vuoto.
<Ehi tutto bene?> mi chiede.
<Io... io credo di sapere chi era il ragazzo di ieri sera...> dico alzando la testa misteriosa per poi sorridere al saluto di Dennis che attraversa il corridoio convinto.
<Denn...> <Sh!> dico bloccandola.

<Come mai proprio lui?!> mi chiede.
<I suoi occhi... i suoi occhi sono inconfondibili...> dico con sguardo perso.

Odiami come io ti amo. Sequel de: il figlio del mio tutor.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora