CAPITOLO 2

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La notte l'avevo passata in ospedale,e appena uscita una voce mi tormentava. L'unica risposta era la pazzia ma io non mi sentivo pazza. Mi sembrava tutto così reale..

Corsi,corsi più lontano e più veloce che potevo. Ma non andai a casa,andai in quella radura tranquilla isolata da tutto e tutti. Mi sedetti e avvolsi le braccia intorno alle ginocchia per sentirmi più al sicuro. Per la prima volta guardai in alto,tra i rami dell'albero. Vidi una casetta di legno,cadeva a pezzi quasi,ma aveva un tetto e andava più che bene. Mi arrampicai su quel possente tronco ed entrai...il legno era in putrefazione e i vetri delle fibestre erano rotti. La porta scardinata e piena di muschio. Il tetto però era a posto...era un posto spettrale. Non avevo mai visto questo lato del bosco,era la prima volta. Aspettai la notte tormentata da quei pensieri tristi e orribili. Tremai tutto il tempo..mi addormentai...

*vattene..lasciami stare..io non sono pazza! Io lo sento davvero! No ti prego non chiamare mio padre,lui no...no...no...*

Mi svegliai di soprassalto e vidi un ragazzo davanti a me. Balzai all'indietro spaventata.

Lui tese la mano verso di me -ciao,io sono Filippo. Non volevo spaventarti scusa- io gli strinsi la mano e mi aiutò ad alzarmi.

-io mi chiamo Emily..tu cosa ci fai qui scusa?-

-io sono qua perché sono scappato di casa,tu piuttosto?-

-idem..-

Iniziammo a parlare un po e la paura per un attimo scomparve.

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