CAPITOLO 12

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Eh ,il mio arrivo in Egitto non poteva essere stato più piacevole di così. Una nuova vita stava arrivando. E una nuova amicizia con quella bella persona...Ah è vero...Non potevamo essere amici,rischiava di fare la stessa fine di Filippo...e io non volevo di certo.

Decisi di sciogliere i problemi in una doccia calda, ma che dico calda,bollente. Entrai in bagno,mi spogliai e posai la mano stanca sul freddo rubinetto di acciaio dell'acqua. Da sempre ero abituata a distendere i nervi sotto la doccia,ci sono sempre stata delle ore. E non avevo intenzione di cambiare abitudine.

In pochissimo tempo il bagno si riempì di vapore acqueo e io iniziai a lavarmi.

Ero lì,impiedi,ascoltavo il suono dell'acqua che mi si scaraventa sulla  testa. A occhi chiusi pensavo  ai momenti più belli di oggi è ogni tanto passavo le  mani intorno al viso come per tirare l'acqua fino indietro,sui capelli che da bagnati assumevano un colore molto simile al blu notte.

Mi lavai molto lentamente e dopo circa 30 minuti decisi di restare ad occhi chiusi per un Po,e rilassarmi.

Stavo pensando a Tor e che non volevo ucciderlo com'era successo con Filippo quando sentii un rumore e di scatto aprii gli occhi, proprio in quel momento vidi davanti a me un'ombra scura immobile a fissarmi. Io arretrai fino a imbattermi nel rubinetto.

L'acqua smise di scendere.

L'ombra scomparve.

Indossai l'accappatoio e mi avvolsi i lunghi capelli in un turbante. Dopo di che entrai nei miei shorts di jeans e la canotta nera.

Uscii dal bagno un po' sbigottita e immersa talmente nei miei pensieri che non mi accorsi della portafinestra (che portava sul lussuoso terrazzo del quinto piano) aperta. Mi sdraiai sul morbido letto a baldacchino e fissai il telo rosa che scendeva candido fino a terra.

Pensavo a cosa poteva essere quell'ombra...

Mi ero avventurato nella sua stanza d'albergo e l'avevo vista sotto la doccia ma si era accorta della mia presenza così mi ero appiattito sul soffitto in attesa che uscisse dal bagno. Ora è sdraiata sul letto e io sono nascosto nell'armadio....sono pronto ad uscire allo scoperto.

*chissà...chissà se qui c'è un posto per vampiri dove possa incontrare altri amici senza correre il rischio di far loro del male...*

nel frattempo avevo iniziato a camminare avanti e indietro per la camera e l'ora si era fatta tarda. Mi fermai UN secondo e finalmente vidi la portafinestra che stava facendo entrare l'aria calda (ma non troppo) classica della mezzanotte in quelle località africane. Uscii sul terrazzo e rimasi pietrificata da tanta bellezza.

Il mar rosso era piatto come un lenzuolo,rifletteva il cielo che era puntellato da milioni di stelle luminosissime. E....

fui strattonata all'indietro di punto in bianco e caddi a terra.

Rimasi sbalordita quando mi accorsi chi avevo davanti.

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