Elyza pov's
"Sembrava tutto troppo bello per essere vero... Un principe, un castello, e l'opportunità di diventare una principessa. Il sogno di ogni bambina."
Inghilterra, anno 1307
intorno alle ore 16,15
Credo che Lord Maximus si potesse definire un ragazzo piuttosto attraente. Aveva i capelli castani, profondi occhi scuri, e un fisico niente male. Ma non era decisamente il mio tipo, e inoltre mi sembrava che Rebehka fosse piuttosto interessata. Indossava un armatura con due spade alla cintura, e sembrava un tipo che non aveva certo paura di sfoderarle.
«Quante ragazze partecipano al concorso?» domandò Rebehka.
«Una decina di ragazze sono arrivate ieri al castello, con voi due siamo a dodici, e ne dovrebbero arrivare altre otto credo, per un totale di 20 ragazze. Le principesse nordiche non hanno ricevuto l'invito in tempo, e non sappiamo se arriveranno in tempo.»
disse.
Oh mio dio. Non avevo la minima possibilità di vincere (non che a sedici anni mi volessi sposare!) e diciamo che non ero mai stata una a cui piaceva molto perdere...
E poi lo vidi.
Il castello più grande e maestoso che avessi mai visto.
Incredibile.
Era interamente costruito in pietra e marmi, aveva decine di torri alte come grattacieli o forse anche di più.
Non appena sorpassammo il ponte levatoio e la carrozza si fermò, sentii il bisogno di scendere ad ammirare quella bellezza architettonica.
«Lady Cassandra, avete bisogno di aiuto per scendere?» domandò alle mie spalle il principe alla mia amica.
Io avevo dovuto inventarmi un altro nome, perché Promethea andava bene nell'antica Grecia, ma non nella Gran Bretagna medievale.
Caytlin era il nome della protagonista del libro che stavo leggendo.
Dovetti ammettere che il principe aveva un certo charme; sicuramente sarebbe piaciuto alla mamma di Rebehka, con le sue maniere impeccabili.
Il tempo di girarmi verso di loro, ed ecco il principe che stava facendo il baciamano a Behka. Non la vedevo arrossire così tanto da quando, a lezione di ginnastica, era inciampata in un pallone da calcio, invece di mandarlo in porta.
A quel punto fu Charles, l'accompagnatore del principe (definirlo guardia del corpo mi sembra ridicolo, dato che Maximus era ancora più alto di lui) ad intervenire. «Sua maestà, le ricordo che dovete presenziare a quella riunione...» disse, dopo essersi schiarito la voce.
«Certamente, Charles. Mi faresti il piacere di condurre queste donzelle all'ala nord del castello, e metterle nelle buone mani della governante McCollough?» rispose il principe.
Charles annuì, e il principe ci salutò con un veloce inchino.Rebehka pov's
Quando Charles ci lasciò sole, nella zona nord, pensai che quel castello fosse incantato.
Ne avevamo probabilmente attraversato solo una minima parte, ed eppure mi sembrava che fosse immenso.
C'erano camere per centinaia e centinaia di ospiti.
La signora McCollough si dimostrò gentilissima e molto disponibile.
Quando venne a conoscenza della nostra triste storia (Lyz la reinterpretò benissimo) ci sistemò in una stanza e disse che ci avrebbe fatto mandare dei vestiti, poi ci lasciò per andare a dare il benvenuto ad altre ragazze.
«Mi sa che qualcuno ti ha fatto dimenticare Parsons, non é vero?» mi chiese Lyz.
Io risi. Era vero, non avevo pensato nemmeno una volta a Will, nelle ultime ore.
Qualcuno bussò alla nostra porta, e noi ci zittimmo di colpo.
«Milady, la cena è pronta.» disse una serva.
«Arriviamo, grazie mille per averci informate.» disse.
«Figuratevi.» ribatté la donna, sulla cinquantina, dal viso rosso e allegro.
Quando arrivammo al piano inferiore, molte ragazze e i loro seguiti erano già sedute a tavola. Era una tavolata immensa; probabilmente la cucina doveva essere molto fornita, per sfamare tutta quella gente. Mi sedetti accanto a una ragazza che avrà avuto si e no un paio di anni più di me, dai capelli rossi legati in due grandi trecce e grandi occhi vispi. Aveva il viso incorniciato da lentiggini che la facevano somigliare ad una fata.
«Piacere, io sono Diane.»
disse, porgendomi una mano. Io la strinsi. «Cassandra.» dissi.
Vicino a lei c'era una ragazzina sui dieci anni, che doveva essere la sorella, perché sembrava la sua copia in miniatura.
Poi fece la sua entrata il principe, al fianco di quella che supposi dover essere la regina. La somiglianza era evidente, anche se, come avrei scoperto solo successivamente, Maximus somigliava molto anche al padre.
Tutti si alzarono in piedi, e fecero la riverenza, e cercai di fare lo stesso anche io, anche se mi riuscì in modo un po' goffo.
«Buonasera, milord e milady. Il re oggi ha altri impegni di grande importanza, dunque avrete l'occasione di incontrarlo solo domani. Mi ha detto di comunicarvi che spera che ognuno di voi si possa trovare bene alla nostra corte, e vi augura una buona serata.» disse la regina, prima di sedersi a sua volta.
Iniziarono ad entrare piatti pieni di leccornie, e io mi sentii un pesce fuor d'acqua ancora più di prima.Elyza pov's
Dopo cena, mi attardai a chiacchierare con Diane, che si era rivelata molto simpatica. Veniva dall'est dell'Inghilterra, ed era cugina di terzo grado della famiglia reale, o qualcosa di simile. Aveva un fratello maggiore, Ernest, che avrebbe ereditato la fortuna del padre, e una sorella minore, Camille, che avrebbe sposato, una volta compiuta la maggiore età, il lord del Sussex.
Mentre tornavo in camera continuavo a pensare a come mi sarei sentita se i miei genitori, a meno di dieci anni, mi avessero dato in sposa a un tizio che neanche conoscevo. Strano, no?
Ero persa nei miei pensieri quando sentii una voce alle mie spalle. «Caytlin, aspetta.» era il principe.
«Oh Lord Maximus, la cena era davvero incantevole.» mi complimentai.
Dopo zuppe, arrosti, verdure saltate e svariati dolci, probabilmente avevo preso un paio di chili.
Se tutte le sere fossero state così una volta tornata a casa non sarei più entrata nei miei jeans.
«Ti prego dammi del tu, e chiamami Max, non sopporto l'appellativo "Lord".» ribatté, in modo molto più colloquiale di come mi aveva trattata precedentemente.
«Avevi qualcosa da dirmi allora, ehm, Max? La mia amica Cassandra mi aspetta in camera.» dissi, nervosa.
«Proprio di questo volevo parlarti.
É tutto il pomeriggio che non faccio altro che non sia pensare a Cassandra.
A cena, quando l'ho vista... Le farfalle nello stomaco non mi hanno lasciato cenare in pace. Il problema é che non credo di piacerle molto, fingeresti di essere interessata a me per farla ingelosire?» domandò.
~To be continued~
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Time Travellers - Amori nel Tempo
FantasiIl mio nome è Rebehka White e NON sono una normale teenager. Siamo nell'anno 2050. Ho diciotto anni, e tra poco mi cancelleranno la memoria. Il Governo pensa che io sappia troppe cose. Ho fatto degli sbagli, ma non me ne pento. L'ho fatto perché son...