Capitolo XV - Colloquio tra il conte Clert e Corvin

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Il conte invitò i commensali a lasciare la sala, perché voleva parlare in privato con Corvin. Arture e Isabelle assecondarono il desiderio del padre e seguiti anche dal cavalier Valdemar, salutarono e uscirono. Il conte si avvicinò lentamente a Corvin, che era sempre seduto. L'anziano nobile voleva sembrare calmo ma non riusciva a celare il suo sconcerto e inquietudine per quanto avvenuto poco prima con Ogier. Si sedette di fronte a Corvin e con tono affabile, guardandolo in viso, disse:
<<Corvin, quando, al mio ritorno al castello ho saputo dal cavalier Valdemar di quanto accaduto nel corso del torneo, volevo partire qualche giorno dopo per andare a Cessens, dal conte Modain. Volevo vedere il mio amico, per confortarlo, per lenire il suo dolore ... ma la mia malattia me l'ha impedito.>>
<<Comprendo benissimo e condivido pienamente il vostro gesto di solidarietà per il padre di Maurice.>>
<<Sì ..., non solo volevo confortarlo ma anche ... Insomma devi sapere Corvin che, secondo quanto mi è stato riferito da Valdemar, che il conte Modain, straziato e sconvolto per la perdita del suo unico figlio ha giurato di vendicarsi e ...>>
Il conte Clert pareva alquanto perplesso a dire ciò che intendeva e, pervaso da un senso di occlusione in gola, tossi' ripetutamente. Corvin attese pazientemente solo pochi istanti. Infatti, poco dopo, il conte, dopo aver bevuto un sorso d'acqua, aggiunse:
<<Il padre di Maurice non era andato al torneo con il figlio, era rimasto al suo castello. Ha saputo della disgrazia dai suoi cavalieri che avevano partecipato al torneo.>>
<<Posso immaginare l'immenso dolore del conte Modain non appena seppe della morte del figlio! ... È un dolore che trafigge il cuore>> proruppe Corvin.
Poi con voce soffocata da una sensazione di opprimente angoscia, Corvin, mormorò:
<<Spiegatemi conte ... Perché e come vuole vendicarsi il padre di Maurice?>>
<<Il conte di Cessens è come impazzito, così hanno riferito alcuni suoi soldati a Valdemar ... Gli hanno anche detto, a riprova di ciò, che spesso ripete frasi sconclusionate, urla il tuo nome, impreca contro di te. È convinto che la morte del figlio sia solo colpa tua e vuole vendicarsi.>>
Mi vuole forse uccidere? - replicò Corvin esterrefatto - ma i suoi cavalieri non gli hanno spiegato che la morte di suo figlio è stata una disgrazia? ... Non gli hanno raccontato com'è avvenuto lo scontro?>>
<<Sì, certamente ... ma il conte si rifiuta di credere che sia stata una disgrazia, vaneggia, farnetica. Sembra che il dolore gli abbia offuscato la ragione.>>
<<Signore, ma perché non vuole credere a ciò che effettivamente è accaduto?>> domandò Corvin con intensa apprensione.
<<Non saprei, forse perché non ti conosce ... Non sa nulla di te>> rispose il conte scuotendo più volte la testa.
<<Sì è vero! - confermò Corvin - il padre di Maurice non mi conosce; io ero molto amico di suo figlio, ma lui non l'ho mai visto, non assisteva mai ai tornei.>>
<<Per questo mi ero proposto di andare a Cessens, volevo spiegargli e farlo desistere dal suo intento>> rimarco' il conte.
<<Signore - aggiunse Corvin con voce affranta - Se il padre di Maurice vuole uccidermi, perché non l'ha ancora fatto? Dopotutto sono trascorsi ormai più di quattro mesi da quel tragico giorno dell'incidente.>>
Il conte stava per rispondere ma fu bloccato da ulteriori e continui colpi di tosse. Avvertiva un'opprimente sensazione di soffocamento, poi il respiro ritornato quasi regolare, riprese a parlare:
<<A questo riguardo non saprei proprio dirti Corvin. Il conte Modain è un nobile che ha sempre tenuto all'onore e, probabilmente è tormentato dal dubbio ... Forse vuole più elementi prima di passare all'azione.>>
<<Io temo soprattutto per la mia famiglia>>
<<Perché pensi questo, Corvin?>>
<<Forse per attuare la sua vendetta vorrà attaccare il castello d'Innimond ... È avrebbe vittoria certa. Nel castello di mio padre non ci sono più di trenta uomini, tra cavalieri e soldati. Il conte di Cessens, a quanto ho sentito dire, dispone più di cento uomini. Sono dunque molto preoccupato per la mia famiglia e per gli altri abitanti del castello ...>>
<<Non è detto che voglia attaccare il castello ... Sarà pur confuso e stravolto ma sono convinto non al punto tale di causare la morte di chi non ha alcuna responsabilità. Certamente non crede, non può credere che la morte di suo figlio Maurice sia l'esito di un perfido accordo tra tutti i tuoi familiari. Per la Santa Chiesa... Il conte Modain come ti ho detto ha il senso dell'onore, credo, che voglia sfidare solo te!>> esclamò il conte con tono risoluto.
<<Che cosa mi consigliate Signore?>> incalzo' Corvin.
<<Evita di andare a Cessens per incontrarlo, se mai tu ne avessi avuta l'intenzione. Non gli devi dare alcuna occasione per affrontarti. Da parte mia, non appena potrò uscire da queste mura, spero nei primi giorni dell'anno nuovo, andrò subito a Cessens per convincerlo a desistere dai suoi propositi di vendetta.>>
<<D'accordo, signore. Seguirò il vostro consiglio. Grazie di cuore ... possa il conte Modain ascoltarvi.>>
<<Ho buone speranze... sebbene mi abbiano detto che, dopo il drammatico evento, conduca una vita da recluso, rifiutando non solo occasioni mondane ma anche visite di amici>> rassicuro' il conte e aggiunse:
<<Siamo legati da una vera, profonda e fraterna amicizia. A quanto si dice, disdegna e avversa con ira ogni visita e qualsiasi tipo d'incontro ... È neppure mio figlio Arture, che si era offerto di andare al castello in mia vece, sarebbe stato ricevuto ... Pur tuttavia, mi sento di affermare di essere l' unico, che ha probabilità di essere accolto dal conte Modain ... Potrebbe ascoltarmi.>>
<<Voi, signore, mi rincuorate! Vorrei chiedervi un altro consiglio riguardo a Ogier. Pensate che debba temere qualche aggressione anche da parte sua?>>
<<Mah! - sospirò il nobile, allargando le braccia e mostrando chiaramente sul viso un'evidente preoccupazione - Ogier è innamorato di Isabelle ... C'è da sperare che mia figlia possa convincerlo che non ha alcuna speranza di essere corrisposto. Forse, a seguito di questo, riuscirà a scemare il rancore sordido di mio nipote nei tuoi confronti e, dunque, a farlo desistere da qualsiasi proposito vendicativo o di rivalsa.>>
Capisco!>> mormorò Corvin inquieto e pensieroso.
<<Se è vero che Ogier ha un temperamento impulsivo, è altrettanto vero che ha sempre rispettato il codice della cavalleria. Se vorrà affrontarti, lo farà lealmente ... secondo il dovuto cerimoniale.>>
<<Farò tesoro delle vostre considerazioni e dei vostri consigli, vi ringrazio. Ora signore, se permettete, dovrei congedarmi da voi. Devo ritornare a Innimond come promesso a mio padre; se possibile vorrei ritornare prima del tramonto. Sarà bene quindi che mi avvii.>>
<<Certamente, va pure Corvin. Ti auguro un buon Natale.>>
<<Buon Natale anche a voi, signore. Se non dovessi più vedere Valdemar, vi prego di dirgli che sarò nuovamente qui a Belley, poco dopo l'alba dell'ultimo giorno dell'anno, come abbiamo stabilito.>>
<< Glie lo ricorderò. Arrivederci Corvin e fai buon viaggio. - rispose con gesti affabili il conte - Porta anche i saluti a tuo padre e a tua madre da parte di tutti noi> disse ancora il conte, stringendogli calorosamente la mano.
Corvin si affretto' a uscire dalla sala. Mentre si avviava alle stalle per prendere il suo cavallo,vide Isabelle che lo stava aspettando dall'istante in cui aveva lasciato il padre, proprio nelle vicinanze delle scuderie. La giovane gli si avvicinò e con un'espressione alquanto rammaricata disse:
<<Oh! Corvin. Sono desolata per quanto è successo poco fa. È tutta colpa mia, perdonami.>>
Una lacrima apparve in quel momento sul bel volto di Isabelle, i suoi occhi arrossati facevano palesemente intendere che aveva pianto molto dopo essere uscita dalla sala del banchetto. Corvin si accorse di quella lacrima e provò dentro di sé una grande tenerezza. Avrebbe voluto baciare Isabelle in quel momento, ne sentiva forte il desiderio e intuiva che la giovane non si sarebbe opposta, ma si trattenne, si sentiva in quel momento molto confuso.
Poi accarezzando il bellissimo volto di Isabelle, esclamò:
<<Non hai nulla da farti perdonare. La colpa è solamente di tuo cugino. Tuo padre mi ha riferito che è innamorato di te ed è adirato perché tu non lo ricambi. Non è così Isabelle?>>
<<È così Corvin - rispose la giovane con voce tremante - Io non lo amo, l'ho sempre considerato come un caro parente, ma niente più. >>
<<Ti credo Isabelle>> rispose Corvin con tono sereno e fiducioso, mentre si accingeva a salire sul suo cavallo.
<<Io a Ogier non gli ho mai dato alcuna occasione di corrispondere. Mio cugino si è illuso - riprese con voce sempre più tremante Isabelle - Io chi amo l'ho detto al cavalier Valdemar, a lui ho detto che amo un altro e quell'altro sei tu, caro Corvin.>>
<<Isabelle! Non sai quanta gioia mi procurano le tue parole - esplose raggiante Corvin - Ti amo anch'io Isabelle. Ti amo da sempre, da quando eravamo ragazzi.>>
<<Oh! Corvin, ti amo tanto ... tanto immensamente. Quando venivi al castello per prendere lezioni dal cavalier Valdemar, non avevo occhi che per te. Ti osservavo, non vista, quando ti allenavi... Vederti era per me una gran felicità. Tu non te ne eri mai accorto.>>
<<Ti sbagli cara Isabelle: mi ero accorto dei tuoi sguardi furtivi. Ammiravo... ero affascinato dalla tua compostezza e dal tuo pudore, ma facevo finta di niente, rispettando il tuo "segreto" ... Tale era e doveva restare.>>
La giovane alle parole dette dall'amato, mostro' evidente in tutto il suo corpo, un'enorme gioia. Poi mentre il giovane era già montato a cavallo, esclamò:
<<Guardati da Ogier Corvin. Ho tanta paura che possa vendicarsi. Sii prudente.>>
<<Non preoccuparti Isabelle. Non temo tuo cugino. Non posso trattenermi ancora ... Non vorrei lasciarti, né sono dolente ma ritornerò presto: ci rivedremo per la fine dell'anno.>>
<<Sì Corvin, ti aspetterò.>>
<<A presto allora Isabelle.>>
Detto questo, Corvin si avviò verso l'uscita del castello. Isabelle restò immobile a guardarlo mentre si allontanava. Sì sentiva appagata: dopo tanti anni, era riuscita finalmente a dichiarare il suo amore a Corvin.

Corvin il cavaliere solitarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora