Il ricordo

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Eren

Sono già le 9 del mattino e ho l'ansia di incontrarlo.Non mi sono neanche ancora fatto la doccia e scelto i vestiti. Mh...interessante. Adesso mi preoccupo pure di vestirmi carino per lui. Questa è bella!

Esco dalla doccia e decido di mettermi i jeans e una maglia verde militare con delle semplici scarpe da ginnastica bianche e mi teletrasporto al bar sperando che mi abbia aspettato perchè,beh,sono le 10:30. Mi faccio spazio con lo sguardo per poi riconoscere Levi, seduto di spalle sul divano posizionato accanto alla finestra. Mi avvicino e mi siedo davanti a lui sul divano opposto.

Levi

-Ce ne hai messo di tempo ragazzino! Pensavo avessi all'incirca 18 anni non 90. Certo che sembra lo faccia apposta! Si è messo una maglia verde militare che fa risaltare ancora di più la sua abbronzatura e attillata com'è non fa che evidenziare i suoi pettorali.

-E io invece da come ti lamenti dei giovani pensavo ne avessi 90, che coincidenze.

-Beh...ad ogni modo buongiorno moccioso.

-mh...si,buongiorno anche a te nano.

-Nano?

-Si non sei venuto in questo hotel per fare il nantto da giardino?

-ahaha,divertente. Sembri proprio un bambinetto

-e tu un vecchio

-Senti non sono venuto qui per passare il tempo a discutere su argomenti futili,ma bensì per darti qualcosa che penso ti appartenga.

Eren

Vedo levi prendere una busta e porgermela appoggiandola sul tavolo.Lo guardo perplesso.

-Se vuoi puoi anche vedere cosa c'è dentro a casa,ora devo andare. 

-E dove vai

-Ho prenotato un corso di arrampicata, fammi sapere.

-ah d'accordo.

Ci alziamo in contemporanea e vedo levi andarsene con una camminata così sexy da farmi imbambolare. Vado in stanza incuriosito dal contenuto della busta e a prima vista sembrano solo dei fogli ma poi noto che erano testi di canzoni.Probabilmente li ha scritti mio padre.

Passo la giornata a leggere fumetti e a guardare serie tv fino a quando un mio collega bussa alla mia porta con fare impaziente. Aprendola vedo il mio collega Jean atterrito. Gli chiedo cosa sia successo e lui mi dice di sedermi.( lui che dice di sedermi a casa mia?...) 

-Senti Eren mi dispiace davvero tanto,ma purtroppo in questo periodo l'hotel non sta avendo le giuste entrate di denaro e tu diciamo che sei spesso abbastanza distratto sul lavoro,fai molti errori e ha deciso di licenziarti.

Non rispondo...non so cosa dire. Rimango fermo a fissare Jean sperando fosse uno scherzo,ma per quanto potessi sperarlo questa è la triste verità...io sono stato licenziato.

-Jean...per quanto riguarda l'alloggio?

-Lo utilizzerà per far spazio ad una gelateria in modo da attirare la clientela...sai che da queste parti sono poche le gelaterie e i ristoranti.

-Ti ringrazio per l'avviso ma ora puoi anche andare

-Eren,hai ancora una settimana di tempo. E poi puoi sempre trasferirti a casa di tua sorella Mikasa.

-Non sono affari tuoi Jean. Non darmi consigli quando non sei a conoscenza delle situazioni

-Ok non volevo essere invadente mi dispiace molto Eren

il mio strappo alla regolaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora