Eren è un ragazzo di 18 anni che ha appena iniziato a lavorare in un hotel di un piccolo paesino di collina occupato per lo più da prati e boschi che da appartamenti. Un giorno però, tra i via vai di varie persone, una in particolare, risaltò agli...
Piccola premessa! Qui sembra sempre che tutti piangano sempre. Ma come si dice...toccato il fondo si può solo salire. Buona lettura!
Levi
In realtà sono rimasto sveglio tutta la notte. Questi maledetti incubi mi impediscono di prendere sonno.Mi alzo preparo la colazione e lo vedo scendere le scale. Trattengo un ghigno.
-cof cof (tossisco per non dare a vedere la mia ormai evidente risata)
-Sembra tu stia ridendo. Cos'è che trovi di tanto divertente eh
-Beh hai i capelli tutti scompigliati e...sei nudo
-n-nudo?!
Lo vedo prendere un respiro veloce per poi scappare via a vestirsi con le guance a puas
-Eren devo andare a lavorare ho fatto la colazione muoviti a scendere.
Eren
mi catapulto in cucina e con la testa e lo sguardo basso mi siedo al tavolo. A lavoro? E dove lavora.
-Cos'hai moccioso?
-Nulla. Dove lavori?
-Sono un informatico
-woow
-senti io vado. Vedi di non combinare guai. Se esci fammi uno squillo io ti richiamo appena ho un attimo,libero siamo intesi?
-mh d'accordo. Buon lavoro
-Grazie
Eren
Se ne va senza darmi neanche un bacio quello stupido nano. Incuriosito inizio a visitare tutta la casa. E' davvero grande. Da fuori sembrava più piccola.
Inizio dal soggiorno e noto esserci una play. ps uno come lui gioca a videogames?! Mi sto già incuriosendo. Vado poi in uno sgabuzzino abbastanza ampio per esserlo. Però guardando all'interno noto un sacco di scatoloni. Guardo cosa ci fosse all'interno e noto un sacco di libri e uno scaffale capiente. Ne prendo uno dalla copertina caffè latte un pò usurato e inizio a leggerlo. Sembra interessante.
Parla di un ragazzino che all'età di 10 anni si ritrova orfano dopo un incidente. Viene salvato e affidato allo zio vedevo. Questo zio viene descritto dal bambino come crudele e sadico. Spesso lo maltrattava e lo sfruttava.Scappò poi dalle sue grinfie all'età di 16 anni. Passò un anno a rubare e a vivere per strada prima che riuscisse a trovare un'occpuazione. Lavorando si pagò gli studi dei tre anni del corso formativo. E così finisce la storia. Dove lui cammina per una cittadella senza meta. Per essere libero di andare dove vuole.
Poche pagine...circa 200 ma un buon libro. Lo lessi a spezzettoni durante la giornata per poi finirla con l'ultimo capitolo.
Sento un rumore di chiavi aprire la porta. Levi è tornato a casa, finalmente!
-Ciao Levi com'è andato?
-Bene. Tu cosa hai fatto tutto il giorno
-Sono rimasto a casa a legge-...(Cavolo non glie lo dovevo dire. Magari ho ficcato troppo il naso dove non dovevo. Ma sì ma alla fine è solo un libro)
-Hai letto?! (ecco lo sapevo)
-S-si ma come mai stai alzando la voce?
-Non devi permetterti di frugare tra le mie cose hai capito?
-va bene m-mi dispiace.
-Cosa hai letto
-Un libro chiamato "non sono mai stato sconfitto"
-Eren! Dammi quel libro muoviti. Con tutti quelli che potevi leggere proprio quello!
-Perchè Levi è solo un libro,cosa ho fatto!
-Quello è più di un libro. (mi ringhiò)
-No voglio sapere cosa mi nascondi
-A sapere troppo ci si rimette la vita Eren. E tu vuoi vivere giusto?
-C-cosa? La vita?. Ma ti rendi conto di quello che dici? Ci diciamo entrambe che ci amiamo e poi mi nascondi un libro. Io voglio sapere di più di te. E non penso proprio di essere in pericolo.Qualsiasi cosa sia sappi che io ci sono. Quindi adesso ti prego...spiegami perchè non volevi lo leggessi.
-Eren non ne voglio parlare. Tu non sai cosa significa fare incubi tutte le notti e non riuscire a dormire perchè ti ricordi del viso di chi ti ha---t-ti...Eren lasciami in pace vattene.
Eren
Lo vedo improvvisamente crollare girandosi di spalle e accovacciandosi su se stesso con le mani sul viso. Una lacrima solca il suo sguardo gelido.
-Levi qualsiasi cosa sia mi dispiace, ma se ti vuoi sfogare io ci sono. E' il minimo che possa fare dopo tutto quello che hai fatto per me.
-Senti...quella storia l'ho scritta io
-Sei stato veramente bravo è bellissima
-Lo dici perchè non l'hai vissuta
-C-osa? Vis-suta... (Rimango li. Impietrito. Con le braccia sul suo corpo tremante e freddo. Mentre io provo dolore e molta rabbia.)
-Eren non voglio che tu provi pena per me. E' una cosa che non sopporto. Ora mai lo sto superando e a dirti il vero non potrei essere più orgoglioso di me. Perchè sono riuscito ad andare avanti senza perdere di vista il mio obiettivo. E a non permetterti di vivere quello che io...ho passato.
-Levi sei veramente una persona speciale e io non provo pena per te ma ammirazione.
Ci guardiamo negli occhi staccandoci da quell'abbraccio e ci baciamo.
Adesso sapevo cosa incupiva i suoi occhi grigi.
Si stese sul divano
-Levi cucino io.(mi fece un sorriso appena accennato)
Mangiamo preso e...caspita! Questa sera c'era il concerto.
-Levi! (stavo quasi affogandomi con un boccone)
-Cosa c'è
-Questa sera c'era il concerto del ragazzo di cui ti parlavo
-Ah si è vero. A che ora era
-Siamo ancora in tempo se vuoi. Era per le 10 e adesso sono le 8.
-Mh è a quel capannone giusto?
-Si
-Sparecchiamo e andiamo
-D'accordo
Ci incamminiamo e arriviamo al capannone. Molta gente ballava gridava e Armin sembrava essere molto attento. Non perdeva un colpo.
Finito il concerto ci andammo a complimentare e ci offrì da bere. E quello che ci fece addormentare con un lieve sorriso, fu sapere che avremmo avuto lui come batterista nella nostra band.
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Buongiorno! Ed eccoci nuovamente qua. Questa volta ho anticipato. Non sapete che supporto emotivo mi stiate dando, facendomi capire che questa storia vi sta piacendo abbastanza. Mettendola nelle vostre raccolte e votando. Vi ringrazio di cuore.