Visita in Grimmauld Place

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Era una giornata di Agosto calda e afosa,di quelle che ti fanno sciogliere appena metti piede fuori casa,Harry Potter, un ragazzo di diciotto anni compiuti da poco meno di un mese con capelli perennemente in disordine e occhi verde smeraldo, si aggirava nella casa di Sirius, il suo padrino ormai morto da tre anni. Tutto era come lo avevano lasciato lui e i suoi due migliori amici, Ron e Hermione, un anno prima quando andavano alla disperata ricerca degli Horcrux per essere,così,vicini alla disfatta del più potente signore oscuro di tutti i tempi, Lord Voldemort.
Harry sospirò, essere di nuovo a Grimmauld Place gli faceva uno strano effetto, tanti ricordi gli riaffioravano in mente: Sirius felice come una pasqua mentre mettere decorazioni canticchiando canzoni natalizie e di come fu triste quando lui lasciò la casa per ritornare ad Hogwarts, ma il ricordo che più era impresso nella mente di Harry era la morte di Sirius, aveva visto il suo padrino attraversare il velo senza poter fare niente, senza poterlo aiutare.
Harry si riscosse dai suoi pensieri, non doveva perdere tempo.......doveva fare ciò per cui era venuto in Grimmauld Place.
"Kreacher!" Un elfo domestico trasandato,visibilmente vecchio e con qualche pelo grigio sulla testa calva apparì dal nulla.
"Harry Potter signore! Quanto tempo! Kreacher è felice di vederla signore!" Kreacher fece un lungo inchino.
"Kreacher mi serve il tuo aiuto......una volta Sirius mi ha confidato che sua madre teneva illegalmente una giratempo......."
"Si si la signora nascondeva molte cose......lei vuole la giratempo?"
"Si.......si pensa sia l'ultima rimasta......"
"Se la vuole mi segua signore!" L'elfo domestico guidò Harry in una parte della casa a lui sconosciuta, somigliava molto alla stanza in cui tutti gli studenti e insegnanti di Hogwarts nascondevano cose vecchie o di cui non volevano rivelarne l'esistenza
C'erano ben tre mucchi di cianfrusaglie e oggetti, che come aveva spiegato Kreacher, erano importanti per la signora Black.
"È qui dentro Kreacher?!"
"Si padrone!" L'elfo fece per andare a cercare l'oggetto ma il ragazzo lo fermò.
"Non ti preoccupare Kreacher ci penso io....... Accio Giratempo!" Dal terzo mucchio qualcosa vibrò e partì alla riscossa verso la mano sinistra di Harry, che la esaminò.
"Grazie Kreacher......ora devo andare ti chiamerò se avrò bisogno di te!" Salutato Kreacher, Harry si smaterializzò davanti all'ingresso della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, ad aspettarlo dietro di esso c'era Argus Gazza con la sua solita smorfia di disgusto che dedicava solo ed esclusivamente agli alunni e gli ex alunni che non avevano rispettato le regole a scuola: Harry era uno di quelli e pensandoci il ragazzo sorrise e si ritrovò a ricordare le lunghe notti passate a gironzolare con Ron e Hermione stretti sotto il mantello dell'invisibilità.
"Muoviti Potter! Non ho tempo da perdere con te!" Bofonchiò Gazza mentre apriva il cancello.
"È un piacere anche per me vederla Gazza!" Disse Harry sorridendo sotto i baffi e sorpassando il custode.
Era bello camminare di nuovo nei corridoi di Hogwarts, se avesse potuto Harry sarebbe andato a vivere lì a costo di dormire in Sala Grande, sfortunatamente non era permesso, agli occhi della McGranitt sarebbe stato irrispettoso e contro ogni regola della scuola, pensò.
Non si accorse neanche, immerso nei suoi pensieri, che era arrivato già davanti alla porta dell'ufficio della preside, sentì la voce di Ron rimbombare nella stanza.
"Ma quando arriva! Uffa ho fame! Ho una gran voglia di pollo e patatine!"
"Sei sempre il solito Ronald! Possibile che pensi solo e soltanto al cibo?! Non capisco come tu non sia ancora scoppiato visto quanto mangi!" Controbattè Hermione.
Erano sempre i soliti, pensò Harry, sempre a battibeccare su qualunque cosa, Harry rise mentalmente e bussò alla porta.
"Avanti!" La voce della McGranitt era molto irritata.
L'ufficio era pieno di strane invenzioni di Silente, sicuramente la professoressa non le aveva tolte in sua memoria, Harry ricordò la sua sfuriata con Silente dopo la morte di Sirius.......di quanti oggetti aveva rotto e come il vecchio preside non si fosse arrabbiato con lui, Albus Silente, a confronto ad altri, non era stato mai prevedibile, con una morsa allo stomaco Harry ripensò alla sua morte e ricacciò subito quel pensiero perché, come quello di Sirius, troppo doloroso.
"Potter finalmente! Non ci speravo più!"
"Mi scusi per il ritardo professoressa........"
"Non abbiamo tempo da perdere Potter siediti!" La professoressa parlò per un mucchio di tempo, ma Harry non la ascoltò pensò solo e soltanto a ciò che sarebbe successo fra poco tempo.

Non è mai troppo tardi (Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora