Passò un mese da quel giorno. Eren e Levi mantennero segreta la loro relazione, anche se il ragazzo andava a quasi ogni cambio d'ora in vice-presidenza dal professore. Così facendo, si guadagnò il soprannome di "ruffiano" da parte di Jean.
«Eren» lo chiamò Armin andandogli incontro. Il castano si girò e gli sorrise. Questo fece arrossire l'amico. «E-ecco...dopo sei libero?» gli chiese abbassando la testa.
«Avrei gli allenamenti...» rispose dispiaciuto.
«Domani?».
«Parto con la squadra per Ragako».
«Dopo gli allenamenti?».
«Si può fare». Armin sorrise.
«Si va in centro? Ho sentito che hanno aperto una nuova fumetteria!» propose entusiasta. Eren gli scompigliò i capelli.
«Ho i soldi contanti per il pranzo di oggi, quindi pagherai tu!» rise.
Mikasa li osservava da lontano insieme a Sasha. Si portò la sciarpa davanti alla bocca per coprire un piccolo sorriso soddisfatto. Era felice nel vederli amici come prima. L'altra stava mangiando il suo amatissimo onigiri. La ragazza l'avvertì che fra qualche minuto sarebbe arrivata la professoressa Zoë, ma lei era troppo affamata per mettere via il suo cibo. Proprio come disse Mikasa, l'insegnante arrivò e chiamò Eren alla cattedra.
«Levi ti vuole parlare. Sai dove trovarlo, no?» chiese conferma. Il ragazzo annuì. «Vedo che sei il suo preferito qui dentro. Vedi di non deluderlo, Eren!» gli sorrise gentilmente.
«Non lo farò, prof!» rispose fiero. Uscì dalla classe dirigendosi in vice-presidenza. Si trovava al pian terreno, al contrario dell'aula situata al secondo piano. Per le scale incontrò una sua amica, Mina Carolina. L'aveva conosciuta per caso mentre andava alla sede del club di calcio. Lei era in quello di pallavolo e la trovava abbastanza carina.
«Ehi, Eren!» lo salutò con la mano. Il ragazzo ricambiò con un sorriso. «Dove vai di bello?» chiese con le mani dietro la schiena.
«La nostra prof si è dimenticata dei libri nell'aula professori e mi ha chiesto di andare a prenderli» mentì. Era bravo con le bugie. «Tu che mi dici, Mina?».
«Pausa bagno!» sorrise innocentemente chiudendo gli occhi. Dopo di chè si salutarono e Eren poté tranquillamente recarsi dal suo amato professore.
Arrivato davanti alla porta, bussò. Sentendo la voce di Levi, entrò.
«Chiudi» gli ordinò. Il ragazzo obbedì. «Siediti». Obbedì di nuovo prendendo posto su una delle due sedie che c'erano di fronte alla scrivania. L'insegnante si alzò avvicinandosi a Eren.
«Perché mi hai chiamato? Sarei venuto lo stesso, lo sai» gli disse seguendo l'uomo con lo sguardo.
«Se fossi venuto tu, non saresti rimasto a lungo» si mise dietro di lui appoggiando le braccia intorno al suo collo. «Se ti chiamo io, puoi rimanere tutto il tempo che voglio» fece un sorrisetto malizioso. «Ecco perché» gli diede un bacio sulla guancia. Il ragazzo girò la testa per guardarlo.
«Perché stai qui dietro? Non vuoi venire da me?» gli chiese indicando le sue gambe.
«Abbiamo tutto il tempo, Eren...».
«Se salto la lezione, potranno insospettirsi. Farei soffrire anche Armin...» abbassò la testa pensando a quanto ci sarebbe rimasto il suo amico se l'avesse abbandonato proprio durante la lezione della professoressa più simpatica della scuola. Loro due si divertivano a farle domande insensate, tanto per divertirsi un po' e perdere tempo. Erano le lezioni preferite dal biondo e non voleva mancare, anche se doveva stare con Levi. Si era promesso di non farlo più soffrire.
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Look at me, only me |Ereri|
Fanfiction«Sono Levi Ackerman, il vostro professore di educazione fisica. Vi anticipo che, alla fine di tutte le lezioni, dovrete pulire la palestra. Anche se non ci sarò le ultime ore, dovete pulirla. Ci siamo capiti, mocciosi?» spiegò severo. Il professor L...