Epilogo

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Il giorno seguente al fidanzamento ufficiale di Eren e Levi, il ragazzo tornò a scuola più felice che mai. Entrato in classe, tutti lo guardarono. Confuso, si mise a sedere al suo posto.

«Jaeger» lo chiamò Jean. Eren si girò verso di lui. «Sai per caso dov'è il professor Levi? È in ritardo» gli chiese mentre Marco gli scosse la spalla come per farlo stare zitto.

«Aveva detto che doveva chiarire una cosa con il preside e poi sarebbe venuto...» gli rispose il ragazzo ignaro delle sue intenzioni. Forse voleva stuzzicarlo? Però avevano fatto pace e l'aveva anche aiutato con il suo piano, fallito... che senso aveva?

«E dimmi...» iniziò Jean guardando il resto della classe. «Come fai a saperlo? Per caso siete venuti a scuola insieme?» gli domandò mentre gli altri sorridevano.

«Jean, dove vuoi arrivare?!» si irritò Eren. L'altro lo incitò a rispondere, quindi il ragazzo non poté che dire "sì". A quel punto, Sasha non riuscì a trattenersi.

«Quindi il fidanzamento è ufficiale?» gli chiese stringendo i pugni portandoli al petto, emozionata. Il castano si girò verso di lei per poi guardare tutti gli altri suoi compagni. Solo allora capì. Chiuse gli occhi e sospirò.

«Sì, i miei lo hanno accettato...» dichiarò infine sorridendo soddisfatto. La classe, allora, andò da lui a congratularsi e iniziarono una piccola festa. Anche Annie, che fino a quel momento si era esclusa da cose del genere, si unì a loro con un sorriso, felice per il suo compagno di classe. Aveva un cerotto sul viso e l'avambraccio destro fasciato. Anche Reiner, Bertholdt e Ymir erano feriti. Quella notte non l'avevano presa molto bene, tanto che stavano per perdere. Se non era per la polizia avrebbero di sicuro perso. Avevano perso molti più ragazzi dell'ultima volta. Erano tutti ragazzi senza famiglia che vivevano insieme nel loro rifugio. Lo stesso valeva per Ymir: essendo stata abbandonata in tenera età, viveva con loro. Era la più grande e si prendeva cura di tutti. Per questo era la più triste del gruppo, anche se non lo mostrava.

Proprio in quel momento entrò Levi. Gli alunni non si misero affatto a sedere. Anzi, gli chiesero se per quel giorno poteva evitare di interrogare vista la situazione.

«Va bene, ma solo per oggi» rispose il professore serio con le braccia incrociate. I ragazzi esultarono. Unirono i banchi, presero tutto il cibo che avevano e lo misero su di essi in modo da formare una specie di banchetto. Levi, vedendo i quattro studenti feriti, andò da loro a chiedere della battaglia fra bande di quella notte. Ebbero un attimo di esitazione, poi Ymir parlò.

«È stata dura, molto. Abbiamo perso molti dei nostri... se non fosse stato per la polizia, a quest'ora eravamo tutti morti» dichiarò a testa bassa.

«I vostri capi? Isabel e Furlan?» gli domandò l'uomo preoccupato per i suoi migliori amici. Non si erano fatti sentire quella mattina. Pregò con tutto il cuore che non gli fosse successo niente.

«Stia tranquillo. Anche loro hanno combattuto con qualche difficoltà, ma stanno bene. Penso che siano nel rifugio insieme ai ragazzi» lo tranquillizzò lei. Levi tirò un sospiro di sollievo. Ad un certo punto, Sasha andò da loro. Aveva un onigiri in mano.

«Prof, ne vuole metà?» gli chiese sorridendo porgendogliene metà. L'insegnante guardò prima l'alunna e poi l'onigiri.

«Grazie, Blouse» la ringraziò prendendolo. La ragazza, allora, sorrise soddisfatta. Arrivarono anche Jean e Connie che gli offrirono del tè, la sua bevanda preferita. Levi li guardò stupito.

«È una festa per lei ed Eren, no?» gli disse Jean mentre Connie gli porse la tazza di tè. L'uomo la prese ringraziandoli.

Festeggiarono per entrambe le ore del professor Levi. Alla fine della loro seconda ora, gli alunni incitarono Eren a baciarlo. Armin e Marco erano pronti a registrare e a fare foto, gli altri si limitarono a guardare e, quando ci fu il bacio, gioirono urlando "congratulazioni". L'arrivo della professoressa Hange segnò la fine delle due ore di Levi, che se ne andò ringraziando i ragazzi per quella piccola festa organizzata sul momento. L'insegnante, posizionata alla cattedra, anticipò la lezione agli alunni.

Look at me, only me |Ereri|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora