15

9 1 0
                                    

(LORENZO)
È oramai passata una settimana da quando io e Valéry ci siamo baciati, quelle labbra perfette che aderivano sulle mie e le mille farfalle che svolazzavano nel mio stomaco. Come devo fare, mi manca così tanto. Scendo in fretta le scale e mi chiudo la porta alle spalle, comincio a correre verso casa di Valéry, ma qualcuno mi chiama da dietro, è Chiara che mi ha appena ricordato che sono fidanzato. Ritorno indietro e subito la ritrovo incollata su di me, mi bacia e io ricambio. Anche lei non è male eh.. ma Valéry è unica.
-Hey Chiara che sorpresa, come mai qui!-
-Ti devo dire una cosa.-
Mi prende un braccio e mi trascina dentro.
-Potevi anche chiamami eh?-
-No, è una cosa che va detta in faccia.-
Apre la porta della mia camera e la chiude a chiave.
-E poi non sei contento che sono qui?-
-No, no, no.. anzi- dico con un sorriso che più tirato di così non si può. Si siede sul letto e mi fissa poi comincia a parlare
-E se ti dicessi che verrò a vivere di nuovo in Italia? Hanno offerto un lavoro a mio padre qui, coincidenze?- quasi urla e mi sorride sempre a 42 denti.
-Aah le coicidenze?-
Coincidenze un corno. Lei ha costretto il padre a trasferirsi, ha sempre fatto così sin da piccola, doveva ottenere sempre tutto, essendo anche figlia unica, i genitori non le facevano mai mancare niente e con niente dico niente, tanto che qualche mese prima che partisse il padre era venuto a darmi dei soldi dicendomi di fidanzarmi con lei negli ultimi mesi di permanenza in Italia. Io non accettai e dissi che i soldi che voleva darmi se li poteva tenere per accontentare la sua figlioletta, da lì non l'ho mai più vista ne sentita ed ecco che dopo tre anni si ripresenta qui. Mannaggia la mia cazzo di testa che non ragiona, così facendo l'ho riavvicinata tanto da ritrovarmela nella mia citta, nella mia via, nella mia vita. Però pensavo che fosse cambiata, la prima sera che ci siamo rincontrati era così calma e felice. Eh, ma tu Lorenzo pensi sempre. Pensi, pensi, pensi, ma mai alle conseguenze. È rimasta com'era. Come si dice: "Chi nasce tondo non può morire quadrato" e lei poteva mai morire quadrata.
-Allora non sei contento?-
-No.- rispondo secco e la guardo negli occhi.
-Ceh, io ho quasi costretto mio padre a trasferirsi e tu ti comporti così? WOOW!-
-No, cara Chiaretta- dico imitando le virgolette sul nome Chiaretta perché è come la chiama il padre. -tuo padre lo hai costretto, non quasi. È finita, è finita tra noi due. Sono finiti i tempi in cui fai capricci e ottieni tutto ciò che vuoi tanto da mandare tuo padre a pagarmi per mettermi con te, ma cosa? Manco morto. Cara Chiaretta devi crescere, non potrai sempre andare a fare i capricci dal tuo paparino. Questo non lo sto dicendo per me, ma per te perchè io ti voglio bene.- le prendo la faccia tra le mani e le do un bacio in fronte.
-E allora se dici di volermi bene perché mi stai lasciando?- dice guardandomi con gli occhi pieni di lacrime.
-Perché noi due non siamo compatibili.-
-Tu hai già un altra, stronzo. Vai all'inferno. Altro che non siamo compatibili.-
Si alza dal letto e cerca di aprire la porta, ma non ce la fa siccome l'ha chiusa a chiave poco prima, gira la chiave e sbatte la porta.
Bene, meno uno.
_________________
Ma ciiiaooo spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e scusatemi se sono stata molto inattiva, ma sono stata una settimana in vacanza e poi in questi giorni sto facendo uno stage di ginnastica ritmica (e tra l'altro mi sono appena toccata la pancia ed è dura lel XD). Quindi sono stata impegnata. A presto con il prossimo aggiornamento.
Vi voglio bene, basssciniii💗
-Giò🎈
21/08/2017

Persa Nei Suoi OcchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora