Capitolo 12

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Percy's pov

Mancavano pochi minuti all'inizio di Caccia alla Bandiera e di Annabeth non c'era l'ombra.

Avremmo dovuto parlare della strategia da usare per vincere contro i figli di Ares e compagnia; quel giorno sembravano più agguerriti che mai, volevano strapparci il titolo di vincitori una volta per tutte.

Ma la squadra blu è sempre stata forte, fra me, la cabina di Atena, Zeus, Afrodite, Ade e Apollo, sapevamo che potevamo vincere.

Ma Annabeth ancora non era arrivata. Che si fosse intrattenuta da qualche parte? Magari era andata da Chirone durante la cena ma alla mia domanda al centauro, lui rimase sorpreso tanto quanto me.

Tuttavia Chirone non si allarmò e rimase fiducioso del ritorno della figlia di Atena; sapeva che se la sarebbe cavata, era "grande e vaccinata", così mi disse. Ma vedevo nei suoi occhi dell'allarme mentre cercava di tranquillizzarmi.

- Chiederò ai figli di Atena. Magari è arrivata e sta cercando il piano giusto per far vincere la vostra squadra. Non preoccuparti Percy. - Mi mise una mano sulla spalla, quasi facendomi cadere.

- Va bene. Vado a chiamare gli altri allora. - E mi allontani lentamente.

La prima porta alla quale bussai, fu quella di Ade. Quel giorno sia Hazel che Nico erano presenti e, al mio arrivo Hazel era già pronta mentre Nico rifiutò l'invito a causa di occhi indiscreti che gli avrebbero potuto dare fastidio dovuti alla sua rottura con Will Solace.

- Eddai Nico! So che puoi farcela. - Hazel si inginocchiò a terra, quasi pregando il figlio di Ade di partecipare.

- Non ci penso neanche. Piuttosto mi ferisco gravemente nei primi minuti della Caccia per tornare qua. Oppure posso sempre dire a Chirone di non stare bene. - Sbottò lui, tossendo per finta.

Hazel girò la testa verso di me e, con uno sguardo complice, si alzò da terra e si sedette accanto al fratello.

- So che è una ferita ancora aperta, sono qua per aiutarti. - La ragazza prese la mano di Nico e lo guardò nei suoi occhi neri come la notte. - È per questo che ho mollato tutto al Campo Giove e sono venuta qua. Per te, perché odio vederti triste. -

Nico posò la testa sulla spalla di Hazel.

- So come può essere una rottura, non è facile. - Mi sedetti dall'altro lato del letto, con le spalle rivolte ai due fratelli.

- Ma so che fra te e Will c'è ancora speranza. Magari potete parlarne e cercare di raggiungere un compromesso. Io purtroppo non posso fare niente con Annabeth, lei...- La frase rimase in sospeso per pochi secondi prima di venire scaraventato quasi al suolo da Hazel.

- Vi siete lasciati? - Aveva gli occhi pieni di lacrime, temevo che potesse iniziare a piangere e quella vista mi fece venire i brividi.

- Si. Ma va tutto bene. Andrà tutto bene. - Hazel mi afferrò la mano e poi mi strinse in un abbraccio quasi fraterno.

- Mi dispiace tanto Percy. Che è successo? - Rimasi appoggiato a lei per qualche secondo prima di staccarmi da quell'abbraccio e alzarmi per poi appoggiarmi alla colonna vicino al letto di Nico.

- È una storia lunga, ma ti assicurò che te la racconterò. - Lentamente mi spostai verso la porta e posai una mano sulla manopola per aprire il portone e uscire.

- Non voglio costringerti, Nico. Ma tu sei ben accetto all'interno della nostra squadra, ti aspetteremo se vorrai venire. -

- Sarai sempre parte della squadra. - E uscii.

La prossima cabina nella quale andare, era quella dei figli di Afrodite e lentamente mi avviai.

Come prima, bussai alla cabina e quando un figlio della dea dell'amore mi fece entrare, andai verso Piper.

COME CUORE E MENTE |PERCABETHDove le storie prendono vita. Scoprilo ora