Il fratello della mia migliore amica

Capitolo 13

Sento di continuo la voce di Dylan che mi chiama e a un certo punto decido di aprire gli occhi e così faccio,li apro e mi tiro a sedere di scatto,sono tutto sudato ho le lacrime agli occhi e Dylan è vicino a me...aspetta,come puo essere possibile?
"Dylan..." lo chiamo per nome girandomi verso di lui e guardandolo negli occhi
"Ei amore,è da almeno un quarto d'ora che ti stai contorcendo nel letto urlando e chiamandomi"
"Come? Ma..che è successo? Come stai?"
"Amore io sto bene, tu piuttosto..stai bene?"
Resto in silenzio per un po,devo ristabilire la normalità nella mia mente,che sta passando ancora quelle immagini orribili,e quando ci riesco capisco che è stato tutto un brutto sogno
"Oddio ho fatto solo un incubo...cazzo,sembrava così reale...la paura,il dolore,tutto"
"Che hai sognato?"
"Dei ragazzi...erano entrati in casa, t-tu eri sceso di sotto e a un certo punto ti ho sentito urlare,sono venuto a vedere e ho trovato quelle persone a picchiarti,ho provato a fermarli ma hanno picchiato anche me...è stato orribile,ma non per il fatto che sembravano vere le botte su di me...ma il dolore che ho provato a vederti a terra,quasi senza vita e io che non potevo fare nulla,io non voglio essere la parte inutile della tua vita Dyl...scusa se lo sono" parlo a raffica senza pensare alle mid parole e cerco di asciugare le lacrime che scendono mentre Dylan mi si para davanti
"No ehi..amore mio tu non sei inutile nella mia vita,anzi,sei la cosa che la rende meravigliosa,senza di te da adesso non saprei che cosa fare se tu mi lascassi...non lasciarmi Jacky"
Appoggiamo la fronte l'una contro l'altra e nella stanza risuonano solo i nostri respiri
"Te lo prometto" dico rompendo il silenzo creatosi
"Come?" Dice Dylan alzando lo sguardo e incrociando il mio
"Prometto che non ti lasceró mai,mai..nemmeno sotto tortura potranno portarmi via da te"
"Dio mio quanto ti amo" dice unendo le nostre labbra in un bacio armonioso e pieno di amore
"Ti amo anche io Dylan" e continuiamo a baciarci fino a che non dobbiamo tornare in cucina per fare da mangiare