Capitolo 9

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Arrivammo al college. Non aprii bocca durante tutto il viaggio. Ero ancora delusa e stupita da quello che ero venuta a sapere. Salutai velocemente Sarah e Clary e mi diressi in camera con Charlotte.

Aprii la porta e mi buttai sul letto, girando la testa verso la finestra per ammirare il cielo stellato della California. Alzai gli occhi al cielo e sospirai.

Presi il telefono e controllai se fossero arrivate notifiche. Nulla. Dopo circa 5 minuti vibrò.

Noah: "Buonanotte "

All'improvviso tutta la rabbia e la delusione si trasformarono in tristezza. Spensi il telefono senza rispondere e corsi in bagno, cercando di trattenere le lacrime.

Mi guardai allo specchio, mi sciacquai il viso per togliere il trucco rimasto e tornai in stanza, dove Charlotte guardava il cellulare sdraiata sul letto.

Mi sedetti nuovamente sul letto e fissai per qualche minuto lo schermo nero del cellulare spento, come aspettando che si illuminasse grazie ad un suo messaggio. Vibrò. Non era Noah, era Antony.

"Florrrrrrrrrrr!"
"Si?"
"No, niente"
Non potei fare a meno di ridere.
"Come va?" Chiese.
"Potrebbe andare meglio..."
"Perché? Che succede?"
Dissi solo una parola che aveva mille significati.
"Noah"
Lui capì subito.
"Ti piace vero?"
"Già"
"Ed hai scoperto il suo vero carattere..."
"Esatto"
"Hai capito che ti sei innamorata di una maschera"
"Si"
"Ti do solo un consiglio..."
"Spara!"
"Non essere triste per lui!"
"Ci proverò"

La conversazione si chiuse lì. Le sue parole servirono a farmi dormire serenamente. Mi alzai, mi misi il pigiama e poggiai la testa sul cuscino, chiudendo finalmente le palpebre.

"Flor!"..."Flor!"..."Flor!". Era Charlotte. Avevo dimenticato di mettere la sveglia la sera prima. "Che ore sono?" Mormorai nel bel mezzo di uno sbadiglio. 

"Sono le 7:45, sbrigati!" Disse mentre si preparava.

Io mi alzai dal letto, andai in bagno e mi guardai allo specchio...
Mi legai i capelli per evitare di bagnarli ed entrai nella doccia, non potevo permettermi un bagno rilassante come quello della mattina precedente.

Mi lavai con l'acqua congelata, aprii là tendina, e presi l'accappatoio.
Tornai in stanza. Aprii armadio e valigia, presi l'intimo dal cassetto bianco, lo indossai. Poi tirai fuori dall'armadio una maglietta nera con la scritta 'PYREX', dei jeans bianchi e un paio di scarpe Adidas.

Dopo aver finito di preparare lo zaino me lo misi sulla spalla sinistra e scesi in caffetteria, con le cuffie alle orecchie, ascoltando 'Soap' di Melanie Martinez.

"Un caffè!"... Presi la tazzina e bevetti il caffè, dimenticandomi di mettere lo zucchero...
Feci una smorfia per il sapore amaro che mi lasciò in bocca e mi diressi verso il tavolo.

Poggiai lo zaino per terra e il mento sulle mani, abbassando la schiena...
Clary mi guardò ed esclamò.
"Che ne dici se oggi pranziamo insieme e poi ci facciamo un giro?"
Io accettai senza pensarci due volte.

Suonò la campanella. Presi lo zaino e mi diressi in classe, sperando di distrarmi con la lezione di storia dell'arte...
Studiammo un pittore e scultore americano, nato a New York. Durante la spiegazione della prof. cominciai a sfogliare il libro incantandomi davanti diverse immagini di fotografie e quadri famosi...

New start || Noah Urrea || >.<Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora