Capitolo 14

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A quel punto mi guardò con gli occhi arrossati e cominciò a raccontarmi cosa fosse accaduto.
"Perché? Perché è così?" Disse infine, mentre ancora singhiozzava.

"Charlotte io penso che lui stesse scherzando, non prenderla così male!" Mormorai per consolarla.

"Beh... Io ci sono rimasta male. Il mio ragazzo non si deve permettere di guardare le altre e dirmi 'se diventi così ti sposo'! È uno scherzo orribile"
In effetti aveva pienamente ragione.

"Dai, smetti di piangere... Sono sicura che non era sua intenzione offenderti".

Lei annuì. A quel punto mi alzai e mi diressi verso il bagno.
Cominciai a spogliarmi e mi guardai allo specchio. Avevo due lividi sul collo, quasi si poteva distinguere la forma della bocca di Noah, le sue labbra, i suoi denti...

Scossi la testa, e entrai nella doccia. Aprii il getto dell'acqua aspettando che si riscaldasse, poi cominciai a sciacquarmi.
Appena finii la doccia mi misi l'asciugamano addosso e mi asciugai i capelli.

Uscii dal bagno, non so perché... Ma rimasi delusa, forse speravo che ci fosse Noah ad aspettarmi, ma non fu così.
Mi sedetti sul letto e misi la sveglia per il giorno dopo.
"Stasera ceniamo al College giusto?" Chiesi, rivolgendomi a Charlotte.

"Credo proprio di sì!" Rispose.
Io mormorai un 'okay' e cominciai a cercare nell'armadio dei vestiti adatti al giorno del mio compleanno.

"Hai fatto la ricerca in biblioteca?" Chiese Charlotte.
Io caddi dalle nuvole..."Quale ricerca?"
"Quella per domani! Riguardo la visita al museo di 'Huell Howser Exhibit'"
"Che?"
"Ma cosa facevi in classe venerdì?"

Il fatto che non avessi ascoltato la prof era l'ultimo dei miei problemi. Dovevo sbrigarmi a fare questa ricerca, mi infilai subito le scarpe e scesi nella biblioteca.

Ero stanchissima, non riuscivo a concentrarmi, presi un po di appunti di qua e di là... E tornai in camera per scegliere i vestiti.

Presi una maglietta nera e corta, con lo scollo a barca, e dei jeans verdi militare. Mi infilai un vestito nero e scesi a cenare con Charlotte.

Ci sedemmo al tavolo con gli altri, mi mancava la mano di Noah sulla mia coscia. Terminammo la nostra cena con un dessert al cioccolato con granella di pistacchio, e tornammo in camera.

Mi buttai sul letto e cominciai a fissare il telefono, aspettavo la buona notte di Noah. Cominciai a perdere le speranze, ma neanche 5 minuti dopo, il mio telefono vibrò.
'Buonanotte'

Niente cuori, niente di niente... Cominciai a pensare dove avessi sbagliato, ma subito dopo il mio cellulare vibrò nuovamente.

'♡'

A quel punto sorrisi, e ricambiai il cuore, sperando di far sorridere anche lui e fargli spuntare sul viso quelle fantastiche fossette.
Mi buttai all'indietro sul letto e mi addormentai.

Suonò la sveglia, ero così stanca che facevo fatica ad aprire gli occhi, staccai la sveglia, e cominciarono ad arrivarmi un' ondata di notifiche, probabilmente messaggi di buon compleanno.

Aprii le chat. Cercai Noah, ma non mi aveva inviato niente, neanche il solito buongiorno.

Mi alzai dal letto, indossai i vestiti che avevo preparato il giorno prima e andai in bagno.  Mi sistemai velocemente il trucco, mi lavai i denti e uscii pronta per la visita al museo.

Scesi le scale e il mio telefono vibrò, era Noah.

'Ci vediamo da Starbucks '
Uscii di corsa dal college e mi recai più velocemente possibile alla caffetteria. Arrivata da Starbucks c'era Noah ad aspettarmi davanti la porta.

Mi guardò, mi mise una mano attorno ai fianchi e mormorò "andiamo a fare colazione".
Annuii ed entrammo. Ci sedemmo ad un tavolino, uno difronte l'altro. Lui ordinò: "un vassoio di Birthday Cake Pop... Eh.... Due smoothie"

Poi mi guardò con il suo sorriso disarmante e disse.
"Strawberry or Chocolate?"
Io accennai una risatina, lo guardai e dissi. "Chocolate!". Lui sorrise ed esclamò. "obviously...".

Quando arrivò la nostra colazione cominciammo a mangiare, nessuno dei due disse una sola parola, fu un ampio discorso di sguardi.

Lui finì di mangiare prima di me, aspettò che avessi finito, sembrava nervoso.

"Alzati!" Esclamò appena finii di mangiare. Mi prese per mano e mi portò di nuovo all'ingresso.
"Chiudi gli occhi!" Mormorò.
Io obbedii, cominciò a guidarmi fuori dalla porta, si fermò e mi disse.
"Puoi aprirli!"
Io aprii gli occhi, immaginando chissà quale regalo.

"UNA BICI?" Mormorai.
"Già"
"Wow, grazie!" Non ero molto entusiasta, mi sembrava di averglielo detto che non sapevo andarci.
"Sali" disse.
Io, un po imbarazzata risposi.
"Ma io, non so andare in bicicletta"
"Lo so"
A quel punto la mia mente cominciò a vagare, chissà che intenzioni avesse.

Ci guardammo negli occhi e salii sulla bici.
"Tieniti forte e comincia a pedalare"

Obbedii e cominciai a muovermi con la mia nuova bici, mentre Noah non staccava le sue mani dal sellino e dal manubrio,in quel momento pensai che forse avrei potuto imparare veramente.

Mi fermai di colpo.
"Che succede?" Mi chiese.
"Oddio! La scuola! La visita al museo!"
Esclamai.
"Shhh tranquilla, se per una volta salti la scuola non fa niente" Rispose.

"Ma..." Non ebbi il tempo di finire la frase che cominciò a baciarmi.

Ecco questo si che era un fantastico regalo di compleanno, era strano, ma piacevole. La sua bocca sapeva di cioccolato, probabilmente per via dello smoothie, in quel momento i miei sentimenti si fecero sentire e mi avvicinai, poggiando le mie mani sulle sue spalle e salendo in punta di piedi per recuperare qualche centimetro.

Si staccò, forse troppo presto, e mi guardò negli occhi sussurrando un dolcissimo 'tanti auguri'.
Io sorrisi e ricominciai a pedalare, sempre con il suo aiuto, ad un certo punto mi bloccò lui e mi disse.
"Aspetta".

Mi lasciò sola e sola ed entrò in un bar dal nome 'Rutabegorz'. Aspettai qualche minuto, poi cominciai a vedere la sua sagoma venire verso di me.

"Tanti auguri, esprimi un desidero e soffia"
Io rimasi senza parole, aveva in mano una torta, una torta al gelato, per me!

Soffiai, si allontanò e disse.
"Vado a farla confezionare. Torno subito".

New start || Noah Urrea || >.<Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora