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" Passa la palla! Veloce! Più veloce, Louis! "

Il ragazzo in questione, di statura non propriamente alta, ma dal corpo muscoloso e ben proporzionato, scattò subito ed eseguì alla perfezione l'ordine che aveva appena ricevuto dal suo allenatore.

Passò rapidamente la palla ad un suo compagno, la ricevette pochi istanti dopo ed arrivò in porta in un battibaleno, tirando d'istinto e facendo un goal magnifico.

Ricevette i complimenti da tutti e si infilò subito sotto la doccia, dato che l'allenamento giornaliero era appena terminato.

Louis Tomlinson, vent'anni, sorriso splendido e occhi azzurri, era l'astro nascente della squadra del Chelsea.

Dopo aver militato fin da quando era bambino nelle giovanili del team inglese, dall'anno precedente era entrato in prima squadra, segnalandosi per le sue qualità tecniche e per la gran quantità di goal che aveva segnato.

Da allora aveva cominciato a guadagnare cifre sempre più consistenti, grazie anche ai numerosi sponsor che avevano investito in lui e si era concesso il lusso di una bella macchina sportiva e di una villa fuori Londra.

Aveva comprato un'abitazione più grande anche per la sua famiglia, per la sua numerosissima famiglia.

Louis aveva sei fratelli, tutti più piccoli di lui, la cui età andava dai sedici anni della più grande ai due anni dei due piccoli, Ernest e Doris, gemelli, frutto dell'ultimo matrimonio di sua madre Jay.

Amava moltissimo la sua famiglia ed era contento di poter fare qualcosa per loro dopo aver solo ricevuto per tanti anni.

Suo padre naturale, Troy, l'aveva abbandonato quando aveva meno di tre anni ed era stato così cresciuto dal nuovo compagno della madre, Mark, a cui voleva bene come ad un papà vero.

Jay aveva poi divorziato da lui e si era risposata con Dan, ma anche quest'ultimo era una persona eccezionale.

Louis, però, era famoso anche per un'altra cosa...era il primo calciatore dichiaratamente gay del campionato inglese e il suo coming out aveva fatto il giro del mondo, suscitando qualche critica, ma, soprattutto, tante dimostrazioni di solidarietà e di stima.

Finì di fare la doccia, si asciugò, si rivestì e uscì dagli spogliatoi, dirigendosi verso il parcheggio dove aveva lasciato la sua macchina.

" Ehi, Louis! Stasera io e Paul ci mangiamo una pizza nel nuovo ristorante italiano che hanno aperto a Notthing Hill, sei dei nostri?"

Louis sorrise al suo compagno di squadra Peter e accettò con gioia l'invito.

Aveva davvero voglia di una buona pizza!

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