Un anno dopo" Papà, io non ce la farò...so già che giocherò come una schiappa..."
Harry strinse a sè il figlio, ormai alto quasi come lui e gli arruffò i capelli ricci, dicendo:
" Tesoro mio, tu giochi divinamente, te l'hanno detto tutti, devi solo stare tranquillo..."
" Papà, ci sarà Louis Tomlinson a guardare la partita! Selezionerà i giocatori da portare nella Primavera del Chelsea e tu sai che, per me e per la mia carriera, sarebbe un'occasione d'oro! In più ti pagano anche, non molto, ma un po' sì e potrei finalmente aiutarti di più!"
Harry sorrise e gli baciò la fronte.
" Tu mi aiuti già troppo, pulcino"
William sorrise al soprannome che il padre gli affibbiava sempre e scosse la testa.
" No, papà, i soldi ci servono, tu devi andare da uno specialista per quel tremore alle mani. Il nostro medico di base non basta..."
" Io sono sicuro che ce la farai " lo rincuorò ancora il riccio, sviando il discorso dalla sua salute.
William annuì un po' titubante, prese la sua borsa e, dopo un ultimo saluto al padre, uscì di casa e si diresse a piedi verso il campo da calcio.
Non appena si ritrovò sul terreno di gioco, vide subito Tomlinson accanto al suo allenatore, ma cercò di mascherare l'emozione pensando unicamente alla partita che sarebbe iniziata di lì a pochi minuti.
Doveva giocare bene, doveva assolutamente farlo per suo padre Harry.
Con i soldi guadagnati l'avrebbe fatto curare e gli avrebbe comprato un cappotto nuovo e anche i profumi che non poteva più permettersi.
Suo padre era tutto per lui e per lui si sarebbe impegnato al massimo.
E così fece, giocando forse la partita migliore della sua giovane vita.
Segnò quattro goal, uno più bello dell'altro e Louis, da bordo campo, chiese stupito all'allenatore dei ragazzi:
" Ma chi è il numero 9? È un fenomeno!"
L'allenatore sorrise orgoglioso e rispose:
" Già, è una forza della natura, un fuoriclasse, si chiama William Styles e ha sedici anni "
" Quel ragazzo va diretto nella Primavera, senza ombra di dubbio " esclamò ammirato Louis.
" Sono felice, anche perché è un bravo ragazzo. Credo che lui e il padre non se la passino troppo bene economicamente, anche per questo gli auguro di diventare qualcuno "
Louis annuì e poi si bloccò di colpo con gli occhi sbarrati...
16 anni...
Solo il padre....
William Styles...
" Sai come si chiama il padre?" chiese a Paul con un filo di voce.
" Harry, mi pare " rispose quello dubbioso.
Louis si passò una mano nei capelli e attese, attese di vederselo davanti.
Quando, a fine partita, tutti i ragazzi gli si avvicinarono, lui cercò William con lo sguardo.
Aveva i suoi occhi, i ricci di Harry e le sue, adorabili, fossette quando rideva.
Louis, senza ombra di dubbio, aveva davanti suo figlio.
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Amore eterno
FanfictionMentre aspettava il dolce, Harry si alzò e disse ai suoi compagni che doveva andare in bagno. Stava per appoggiare la mano sulla maniglia, quando la porta si aprì e gli arrivò direttamente in faccia. "Ahia!" biascicò portandosi la mano al naso. "Od...