William rientrò a casa allegro come al solito, ma il sorriso gli morì sulle labbra, quando trovò suo padre svenuto, in cucina.Si precipitò da lui, gli sollevò la testa appoggiandola alle sue ginocchia e cercò di fargli riprendere i sensi.
" Papà, papà ti prego....svegliati...." balbettò il ragazzo agitato.
Harry, però, non diede alcun segno di vita, così William decise di chiedere aiuto e lo fece chiamando l'unica persona adulta di cui avesse fiducia, Louis.
Il calciatore, infatti, tempo prima, gli aveva lasciato il suo numero e gli aveva detto di telefonargli in caso di bisogno.
William, allora, tolse il suo vecchio cellulare dalla tasca dei pantaloni e fece partire la telefonata.
Louis rispose dopo tre squilli:
" Pronto..."
" Sono William...scusami se ti ho chiamato, ma mio padre è svenuto e non so cosa fare...io....aiutami..."
" Arrivo subito, stai calmo e dammi il vostro indirizzo "
Dieci minuti dopo il calciatore era fuori da un vecchio palazzo grigiastro e aspettava che il portone gli venisse aperto.
Quando sentì il clic di apertura, si precipitò su dalle scale e raggiunse il quarto piano, dove trovò la porta aperta.
William e Harry erano sul pavimento della cucina e il ragazzo piangeva disperato.
Louis si avvicinò, sollevò Harry di peso e lo depositò sul divano del piccolo salotto.
A causa del movimento del corpo, il riccio aprì gli occhi e balbettò:
" Cosa mi è successo?"
William gli sorrise, cercando di tranquillizzarlo, ma Louis attirò la sua attenzione, sussurrando:
" Che cos'ha tuo padre? Di che malattia soffre?"
" Il nostro medico di base gli ha diagnosticato una forma di Parkinson e gli ha dato delle pastiglie da prendere, ma sembra peggiorato....lui avrebbe bisogno di uno specialista, ma..."
Louis lo interruppe e disse:
" Stai qui con lui, faccio delle telefonate e vedo se trovo qualcuno che lo può vedere ora "
Detto questo sparì in cucina e, fortunatamente, riuscì a trovare un suo amico medico che gestiva una clinica privata e che era disposto a visitare Harry.
Mentre chiudeva la telefonata, non poté trattenersi dallo sbirciare le carte sul tavolo e, quando notò la lettera di licenziamento, sentì un nodo allo stomaco.
Prese un respiro profondo, tornò nel salotto e, con fatica immensa, aiutato da William, riuscì a sollevare Harry, ad uscire di casa e a salire in macchina.
Venti minuti dopo raggiunsero la clinica e il riccio venne portato da due infermieri in un ambulatorio.
William e Louis attesero fuori dalla porta in completo silenzio.
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Amore eterno
FanfictionMentre aspettava il dolce, Harry si alzò e disse ai suoi compagni che doveva andare in bagno. Stava per appoggiare la mano sulla maniglia, quando la porta si aprì e gli arrivò direttamente in faccia. "Ahia!" biascicò portandosi la mano al naso. "Od...