Capitolo 1

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<<Nicole dobbiamo assolutamente chiamare qualcuno a smontare il lavandino>> disse Liam muovendo le braccia in tutte le direzioni.

<<Smettila sembri un vigile fatto di anfetamina, si può sapere cosa aveva di tanto speciale quell’orologio?>> chiese la sorella.

“DENTRO C’E’ UNA FOTTUTA PERSONA CHE CIRCA UN SECOLO FA HA USATO I PRORPRI POTERI COME DIRESTI TU?..mmm… “MAGICI” IN MODO ILLECITO. ED ORA E’ IMPRIGIONATA PER L’ETERNITA’ IN QUEL FOTTUTO OROLOGIO E SE FINISSE NELLE MANI SBAGLIATE SAREBBE LA FINE. E TUTTE LE MANI CHE NON SIANO LE MIE SONO MANI SBAGLIATE. QUINDI SONO NELLA MERDA. E VOGLIO ANCHE CONFESSARTI CHE  NON INVITO A CASA NESSUNO, NON PERCHE’ SONO UN PAZZO EREMITA, MA PER IL SEMPLICE FATTO CHE OGNI FOTTUTO OGGETTO IN QUELLA FOTTUTA CASA E’ UNA CAZZO DI GALERA PORTATILE E NON VORREI VEDERE NOSTRA MADRE SVENIRE DOPO AVER AVUTO UNA CONVERSAZIONE CON UN TAVOLINO DA CAFFE’” urlò una vocina nella mente di Liam, ma lui disse solamente <<costava una fortuna e me lo aveva regalato una persona importante>> era plausibile come scusa, no?

Dopo di che assunse un’aria pensierosa e disse <<Dove hai visto un vigile fatto di anfetamina?>>

<<In questo bagno circa venti secondi fa.>>

L’espressione irrequieta del ragazzo lasciò  un attimo il posto ad un veloce sorriso per poi rifarsi seria e preoccupata.

Nicole sospirò <<Apri l’acqua del lavandino. Aspettiamo una ventina di minuti, se l’acqua continua a scorrere significa che non c’è nulla nelle tubature  quindi l’orologio non si trova più lì, se invece si ottura chiamiamo qualcuno per riprenderlo>> suggerì.

<<Non è detto che si sia bloccato magari è già nelle fogne o dovunque finisca questo scarico.>>

<<Fidati se è caduto lì dentro si è bloccato di sicuro, si ottura anche per mezza caccola figuriamoci se un orologio riesca a passare.>>

Così cominciarono a far scorrere l’acqua ed ad aspettare.

<<Ma se non sta là dentro dove diavolo può essere finito?>> chiese Liam a sé stesso.

<<Magari qualcuno prima di te è riuscito a prenderlo.>>

Passati minuti che sembravano un’infinità Liam alzò il polso per vedere quanto tempo fosse passato ma invece di trovare le rassicuranti lancette del suo fedele orologio trovò solo il suo polso nudo “che stupido che sono cerco di vedere quanto tempo sia passato sul mio orologio appena perso per controllare da quanto l’ho perso. Complimenti Liam” disse la vocina nella sua testa che non intendeva tacere.

<<Quanto tempo è passato da quando abbiamo aperto l’acqua?>> le chiese.

<<Quindici minuti.>>

Nell’ora a seguire il ragazzo non fece altro che guardarsi il polso, sospirare e chiedere quanto tempo fosse passato. Sapeva che oramai non c’erano più speranze che l’orologio si trovasse nelle tubature, ma rimanere lì a fissare l’acqua scorrere gli dava l’illusione di avere tutto sotto controllo.

<<Liam è quasi un’ora e mezza che siamo qui, non c’è più niente da fare>> disse Nicole piano con lo stesso tono di chi parla ad un bambino che piange. La sorella aveva piegato di poco la testa guardandolo. Allungò una mano sulla sua spalla per dargli conforto, forse era un gesto un po’ esagerato, ma al momento sembrava averne molto bisogno.

<<Ti sbagli, c’è ancora una cosa che posso fare>> disse Liam dirigendosi verso l’uscita del bagno, non rendendosi neanche conto del braccio della sorella sospeso a mezz’aria verso di lui.

Between the clock hands // Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora