Capitolo 14

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Tate's Pov

Mangio l'ennesimo pasto precotto cucinato da Philip
<< sono stanco, Philip. Quando possiamo tornare indietro da Sam e tua madre? Ormai sono passate due settimane >>

<< te l'ho detto, Tate! Finché Mattia non smette di cercarti o di darti fastidio, non possiamo andarcene! >>

<< quindi se lui perde interesse per me, possiamo uscire?! >> chiedo sconvolto e lo vedo irrigidirsi

<< perché cavolo non me lo hai detto subito se lo sapevi?! >> urlo sempre più arrabbiato. Philip non parla, resta con la testa bassa tutto il tempo a sorbirsi il mio rimprovero e sussurrando uno "scusa" ogni tanto.

In queste settimane passate con lui sembra quasi... diverso. Il carattere, il modo di comportarsi è tutto... complicato. Sembra come se non volesse davvero che ce ne andassimo
<< raccontami ancora, di come hai sconfitto Mattia >> chiedo guardandolo seriamente

<< non... non è nulla di speciale. Ho solo... uhm... approfittato del fatto che stava dormendo e... così l'ho legato alla sedia e sono corso da te. Nulla più >> spiega balbettando qualche volta

<< ma se comanda lui, questo mondo, perché non si è liberato o semplicemente non ti ha cacciato via? >>

<< SMETTILA, TATE! >> urla scattando in piedi e lasciandomi sconvolto << CHIUDI QUELLA TUA DANNATA FOGNA PER UN SECONDO, DIO! >> continua furioso e per un secondo ho anche paura che mi possa picchiare. Il suo sguardo si addolcisce dopo un po', ma quando fa per avvicinarsi mi tiro subito indietro
<< Tate... >>

<< non toccarmi! >> lo guardo spaventato e sembra arrendersi

<< scusa... è questo mondo il problema... mi sta cambiando >>

<< meglio se dormiamo.. >> sussurro sdraiandomi e dandogli le spalle. Chiudo gli occhi e mi addormento dopo poco.

Apro gli occhi non appena sento un rumore provenire dalle mie spalle. Mi metto a sedere subito e noto l'assenza di Philip.

Philip... ormai ne sono certo. Non è il vero Philip. Sono sicuro che Mattia abbia preso solo le sue sembianze. Probabilmente sa che ho dei dubbi, e starà particolarmente attento. In effetti ora che ci penso, non l'ho mai visto verso quest'ora. Credo che il suo "corpo" non possa resistere per troppo tempo in questa realtà, quindi ha bisogno di alcune pause per riposare. Se lo stanco abbastanza, credo che riuscirò a scappare dal vero Philip. Ammesso che sia qui.

Alzo lo sguardo verso il cielo. E inizio a pensare intensamente al messaggio che voglio dare a Sam.

Philip è lì?

Automaticamente guardo la mano e sorrido notando la risposta. Bene, ora non mi resta solo che farlo stancare pesantemente e non farlo riposare per tanto. Decido di rimettermi a dormire. Il piano, sarebbe cominciato il giorno dopo.

Sono passati tre giorni e... beh, non ho mai fatto riposare il finto Philip, nemmeno per un secondo. Ho scoperto che ha degli orari ben specifici, dalle 2 di notte fino alle 5. Se non riesce a riposarsi in quel lasso di tempo, deve aspettare per forza il giorno dopo. Vado avanti con il mio piano da tre giorni, senza farlo fermare. Sto pregando che il vero Philip venga a salvarmi.

Guardo l'ora e noto che è quasi l'ora. Bene
<< amore, io vado a letto. Buonanotte >> sbadiglio lasciandogli un bacio a stampo e andando in camera. Non appena sento la porta di casa sbattere, mi preparo per scendere. Aspetto venti minuti buoni per poi uscire e iniziare a correre in giro. In due settimane, abbiamo cambiato almeno sette case, quindi devo capire come trovare Philip. Non c'è un minuto da perdere.

Se riuscite a comunicare con Philip, ditegli di incontrarci davanti casa mia. Subito.

Sospiro leggermente correndo verso la mia abitazione. Spero, prego, che lui sia lì. Mi siedo sulle gradinate di fronte casa, aspettando. Passa quasi un'ora e, finalmente lo vedo. Corre verso di me con il fiatone
<< Tate! >> urla il mio nome, ma non posso fidarmi

<< dimostrami che sei Philip >> urlo alzandomi in piedi e lo vedo bloccarsi

<< ma di che parli, scemo?! >> urla a sua volta

<< dove... dove facemmo sesso per la prima volta? >>

<< sesso...? Uhm... nello sgabuzzino di un bar, ma cosa- >> e non lo faccio finire di parlare che gli salto addosso felice

<< sei tu! >>

<< ovvio che sono io, ti sei rincitrullito, amore? >> ride leggermente ricambiando il mio abbraccio

<< dobbiamo scappare >>

<< si ma... come? >> chiedo preoccupato

<< c'è un unico modo.. >>

<< sarebbe? >>

<< usciamo da qui, ora >> sorride prendendomi per mano

<< ma come- >> e senza nemmeno dirlo un forte dolore alla testa, abbastanza familiare.

Mi tiro subito a sedere tenendomi la testa
<< Tate! >> urla Sam felice abbracciandomi

<< potevate evitare >> sbuffo sonoramente ma l'occhio, mi cade sul ragazzo ancora dormiente al mio fianco
<< hey Sam. Perché... perché Philip non è sveglio? >> chiedo confuso

<< Philip non te l'ha detto...? >> chiede la dottoressa esitante

<< cosa? Detto cosa?! >>

<< Tate, abbiamo cercato altri metodi. Abbiamo cercato in tutti i modi un'altra soluzione... ma era l'unica... >> sussurra a testa bassa

<< di cosa... di cosa parli Sam? >>

<< quel mondo... quella specie di "mondo dei sogni", voleva qualcuno che lo abitasse. Qualcun altro oltre te, Tate >> cerca di spiegare Sam, ma mi sento così confuso

<< Tate >> mi prende le mani la dottoressa << Philip ha preso il tuo posto. L'unico modo aveva Mattia, per lasciarti in pace, era avere un... sostituto. O lui o Sam. Ma alla fine quel testone ha fatto come voleva lui, e ha preso il posto di entrambi per non perdervi >>

<< cosa... cosa ne sarà di lui? >> sussurro guardando il suo corpo immobile

<< per il momento è in uno stato dormiente. Proveremo a cercare una soluzione per portarlo indietro. Ma per il momento... >> sussurra Sam accarezzandomi la schiena dolcemente.

Abbraccio il suo corpo stretto, portandogli il volto al mio petto e facendo uscire qualche lacrima
<< torna indietro >> sussurro guardando il vuoto << non puoi decidere per entrambi. Non puoi scomparire dalla mia vita... Philip... chi mi sveglierà ogni mattina chiamandomi "amore"? Chi mi darà qualche bacio solo perché gli viene voglia? Come.. come posso poter vivere sapendo, che non mi sorriderai più, che non dirai che sono solo tuo... abbiamo passato troppe cose insieme, troppe strade diverse. E finalmente. Quando finalmente le nostre strade si sono incontrate dopo tanto... apri gli occhi, dimmi che è uno scherzo e che tornerai a casa con me. La nostra casa >> sussurro tra i singhiozzi aspettando con impazienza che si risvegli, ma sempre, senza successo. Ormai, l'ho perso.

#Spazio Autrice#
Con malincuore, vi annuncio che questo è il penultimo capitolo.
Domani (o a tarda serata) pubblicherò l'epilogo.
E forse, forse, farò finire bene questa storia.
Grazie a tutti e buonanotte! ;)

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