Capitolo 10

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<< mi spieghi che succede, Philip? >> chiedo sedendomi sul divano al suo fianco. È da mezz'ora che fissa il vuoto e sono abbastanza preoccupato. Gli prendo la mano e come se si fosse risvegliato dai suoi pensieri mi guarda negli occhi seriamente
<< promettimi... promettimi che quando ti dirò tutto, non scapperai da me. Promettimelo, Tate >> sussurra senza mai distogliere lo sguardo

<< Philip mi stai spaventando... che succede? >> chiedo nuovamente preoccupato. Prende un respiro profondo

<< noi due... noi eravamo amici da bambini >> dice senza guardarmi

<< che stai dicendo? Ci siamo conosciuti alle super- >>

<< no, Tate, non è così >> mi interrompe subito << vedi... da bambini eravamo vicini di casa. Quando ci siamo incontrati tu avevi 7 anni io ne avevo 8. All'epoca eri un bambino così socievole, così allegro. Io, tu e Sam passavamo tutto il tempo insieme- >>

<< Sam? Intendi... >>

<< si, anche lei era mia amica. Anzi, per la verità... Samantha è mia sorella >>

<< uo uo uo... aspetta, Sam è figlia unica! >>

<< no. Diciamo di no. Siamo fratellastri. Da bambino mio padre e sua madre si sposarono e io andai a vivere con loro, ecco come ti incontrai. Tutti e tre eravamo inseparabili, niente e nessuno ci poteva separare... almeno così credevamo. Iniziarono le scuole medie, e tu e Sam faceste amicizia con un ragazzo della vostra classe. Sembrava un amicizia innocente, come tutte le altre, ma lentamente questo ragazzo... iniziò ad insinuarsi nelle nostre vite come una sanguisuga, e specialmente nella tua Tate. Non so perché, ma questo ragazzo aveva sviluppato una vera e propria ossessione. A me non piaceva. Come ti guardava, come ti portava in giro neanche fossi il suo cagnolino... che odio che mi provocava. Ci fu un periodo in cui litigammo per lui, e quando riuscimmo a rifare pace lui di nuovo- >> prende un respiro profondo e chiude gli occhi per poi riprendere dopo poco << ad ogni modo, volevo accettarlo. Volevo accettarlo per il tuo, per il mio, per il nostro bene, anche per quello di Sam. Propose una di quelle spedizioni, quelle dove devi dimostrare il tuo coraggio. Io... io non ero d'accordo... non volevo andare lì, pensavo fosse una cavolata ma tu continuavi ad insistere e non volevo... davvero non volevo.. >>. Gli afferro il viso tra le mani e lo bacio per qualche secondo per poi staccarmi

<< con calma, Philip >> sussurro dolcemente notando che si è tranquillizzato, prende un altro respiro profondo

<< alla fine andammo in un cimitero poco distante dalla città. Erano le due di notte e tutto sembrava così macabro. Iniziasti a lamentarti di voler tornare a casa e Sam insieme a te, così vi presi entrambi e ci avviammo verso l'uscita. Lui però... non era soddisfatto. Ti prese da un braccio e ti tirò verso di lui "non ancora" disse trascinandoti verso il lago. Per poterti aiutare spinsi l'altro ragazzo facendolo cadere nel lago... purtroppo ti portò con sé. In quel momento dovevo... dovevo decidere chi dover salvare >>

<< e tu scegliesti me... >> sussurrai facendolo annuire

<< appena ti salvai andammo a cercare aiuto, ma ormai il ragazzo era affogato... non c'era più nulla da fare. Tu eri sconvolto, avevi incubi, non mangiavi, non bevevi, ti sentivi in colpa... così chiedemmo aiuto alla mia matrigna, specializzata in psichiatria e ipnosi. Lei... si occupò di farti dimenticare tutto l'accaduto... e con quello anche me >>

<< ma perché te? Perché te e non Samantha o qualcun altro? >> chiedo non capendolo, sembra tutto così irreale 

<< ogni volta che mi guardavi, iniziavi ad aggredirmi o ad urlare o a piangere perché inconsciamente mi associavi alla morte di quel ragazzo. Se volevo che tu stessi bene... dovevo scomparire dalla tua vita >>. Non so cosa dire. Non riesco a parlare. Tutto questo... mi sta solo confondendo

<< e Samantha? Hanno cancellato anche a lei i ricordi? >>

<< no. Lei sa che è mia sorella. Ha sempre cercato di trattarmi male per non farti mai capire nulla e ora... ora sono stato io a dirlo >> dice sospirando

<< e ora... cosa succederà? >> sussurro spaventato dalla risposta

<< dovremmo cancellarti di nuovo la memoria... >>

<< te lo scordi! >> urlo scattando in piedi facendo cadere la sedia alle mie spalle

<< Tate, ascoltami- >>

<< no, ascoltami tu! Non ti lascerò di nuovo solo, non lascerò che tu scompaia di nuovo dalla mia mente, perché questi fottuti sentimenti non svaniranno con un'abracadabra né grazie ad una donna che mi ipnotizzerà! >>

<< Tate... >>

<< non svanire... non svanire di nuovo. Non voglio che diventi un fantasma del mio passato. Non puoi, non puoi andartene così come se fosse normale! >> finita a frase vengo travolto dalle sue calda braccia che mi tengono stretto

<< che cavolo, stupido, fammi almeno finire la frase >> sussurra al mio orecchio lasciandomi confuso << possiamo cancellarti la memoria... oppure possiamo combattere quel mostro che si annida nei tuoi sogni >>


<< sei pronto, Tate? >> mi chiede la dottoressa facendomi sdraiare sul lettino di pelle nera

<< ehm, mi ripetete il piano? >> chiedo confuso

<< ah, io ci rinuncio, ormai è la quarta volta! >> si lamenta Sam vicino alla finestra

<< adesso la dottoressa ti addormenterà. Ti riporterà nella realtà in cui hai vissuto per il tuo periodo di coma. Abbiamo un vantaggio su "Mattia", lui non sa che tu sai, è convinto che non ti diremmo mai la verità. Dovrai comportarti come se non sapessi davvero nulla, su di lui e sulla realtà di quel posto. Tate, dobbiamo cercare di scoprire perché ti vuole uccidere, qual è il suo scopo. Pensi di riuscirci? >> annuisco in risposta

<< e se per qualche motivo dimenticasse di essere in un sogno? >> chiede Sam guardando la madre

<< è molto probabile che "Mattia" cercherà di confonderti, di farsi vedere dolce o... semplicemente facendoti credere che quella sia la realtà. Non starai lì per troppo tempo. Ti addormenteremo la mattina, e ti risveglieremo la sera. Dovrai cercare di scriverti ogni notizia importante sulla mano o su una parte del corpo così che possa arrivare a noi, ma nel caso non potessi, costringi il tuo corpo a ripetere la frase importante che vuoi comunicarci, così il tuo vero corpo lo ripeterà ad alta voce, l'unico effetto collaterale è solo un po' di mal di testa >> spiega la dottoressa facendo avanti e indietro, da un armadio all'altro

<< e come saprò che mi avrete capito? >>

<< lo capirai, fidati >> si limita a dire Philip, quasi sghignazzando con Sam. La cosa non mi piace

<< bene, siamo pronti >> informa la dottoressa chiudendo le tende

<< paura, piccolo? >> chiede Philip accarezzandomi i capelli

<< si, ma solo di non poter tornare indietro per spaccarti la faccia >> rispondo sorridendogli per tranquillizzarlo

<< ti prego, fa attenzione >> sussurra dandomi un bacio a stampo

<< promesso >> sussurro a mia volta

<< su su, levati Philip, devo lavorare io >> si intromette la dottoressa sedendosi al mio fianco. Inizia a far muovere l'orologio da taschino a destra e a sinistra e lentamente inizio ad appisolarmi. Uno schiocco di dita e... nulla più.


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