Capitolo 4.

243 16 0
                                    

18:30.
Parco. Panchina. Gio Evan.

ho il cuore
di un dodicenne
ma il chivalà
di un soldato.

Gio Evan

Siamo prigionieri dei nostri stessi sentimenti.
Abbiamo paura delle persone, in quanto loro stesse sono insicure di ciò che vogliono o di chi vogliono.
Amiamo qualcuno e spesso accade che quest'ultimo si tiri indietro.
E a noi non rimane altro che un immenso bisogno di urlargli:
"Come puoi rinunciare, per paura, a una persona che darebbe il mondo per te?!".
E Gio direbbe ancora meglio:

Quand'è che finisce
sta cosa
che tu vivi
anche senza me?

Gio Evan


Chiudo il libro.
Ed ecco di nuovo gli occhi blu di ieri.
Sta correndo come sempre.
Arriva alla mia altezza e a differenza di ieri, i suoi occhi si sono posati sui miei apposta. O forse é stata una mia impressione?
"Su via Jenni, smettila di farti certi film..."
E mentre continua la corsa, la guardo.
Ha una coda di cavallo, i suoi capelli sono scuri, con riflessi mogano.
Le braccia sono completamente riempite da tatuaggi, ma non ho visto bene i disegni.
Fisico potente, allenato. Non fa solo corsa, secondo me.

Decido che è l'ora di tornare a casa.
Con quel blu intenso in mente ma senza dargli peso, solo leggera curiosità.

Sono davanti al solito cancellino di casa e sento all'improvviso qualcosa che mi colpisce le gambe.
É un cagnolino. Un dalmata.
Senza collare ne nessuna targhetta di riconoscimento.

"Ma sei bellissimo!" E scondinzola felice.
Ma sembra affamato e inoltre é tutto sporco.
Apro la porta di casa, lo faccio entrare.
Gli do un po' di affettati e lo lavo.
Ora sì che si ragiona.

Decido  di andare dal veterinario qui vicino.
Arrivati, il cagnolino ed io ci mettiamo in sala d'aspetto.
È incredibile come mi dia retta e mi segua tutto tranquillo.
Si apre la porta dello studio ed esce una ragazza bionda, riccia, occhi verdastri nascosti da una montatura nera molto elegante.
"Salve, posso aiurarla?" Mi chiese.
"Sì, ho trovato poco fa questo cagnolino davanti alla mia porta ma non ha il collare e mi chiedo se é possibile controllare se ha almeno un microcip addosso." Mi sorride e dopo guarda il piccolo dalmata che tiene la coda tra le zampe  e sembra nascondersi dietro le mie gambe.
"Tranquillo piccolino, vieni qui!" Lo prendo tra le braccia ed entriamo al cenno della veterinaria che senza neanche pensarci due volte dice "Certo, controlliamo subito!"
Inizia a visitarlo.
Ha circa 3 mesi, non ha microcip, e sembra in ottima salute tranne che ha patito un po' la fame.
"Allora, io segnalerò che hai trovato questo piccolino, se entro 30 giorni nessuno si fa vivo, puoi tenerlo. Intanto gli faccio i vaccini necessari alla sua piccolissima età va bene?"
"Sì va bene. Quindi 30 giorni eh?" Guardo con tenerezza la piccola creatura "Mi farai compagnia, tanto posto in casa ce l'ho..."
"Dovrai dargli un nome a questo punto." "Mh...un nome eh...Lucky?" Il cane abbaia in senso di disappunto "Ahahah hai ragione é scontato... che ne dici di Romeo? È sicuramente romantico, poi ti toccherà trovare la tua Giulietta!" Il cane sembra contento e abbaia allegro.
"Direi che Romeo gli piace, ora sarete due piccoli romantici in casa." Mi guarda intensamente e arrossisco.
"Emh... quanto le devo dotteressa per il disturbo e le cure?" Chiedo per cambiare discorso.
"Chiamami Sofia... per questa volta nulla, offro io..."
"No le ho rubato del tempo ed è giusto pagarlo..."
"Allora domani pranziamo insieme e paghi tu..." disse diretta.
Oddio ero imbarazzata e non sapevo che dire o che fare ma mi sembrava il minimo per sdebitarmi.
"Emh va bene."
"Ok allora troviamoci alla paninoteca al parco, così starà bene anche Romeo. Ore 13. Non tardare. Ciao bellissima!"
"Buona serata Sofia..."

E con Romeo esco dall' ambulatorio.
É davvero carina. "Sembra gentile eh Romeo?" E lui semplicemente abbaia approvando.
Sembra mi capisca. Ahahah mi sento scema ma sono contenta che ci sia lui.

"Spero che nessuno ti reclami piccolino..."

Io, Te & Gio Evan.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora