Forget the Sun

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"Dicono che posso cambiare.

Dicono che posso cambiare.

Beh, so che giaci a letto.

Contemplando la tua stessa morte.

Beh, ora guarda ciò che hai fatto.

Non osare dimenticarti del sole, Amore.

Bianche e fredde pareti ti proteggono dal tuo cuscino e dalla penna.

E puoi scavare così in profondità per le cicatrici.

Non hai mai saputo che la tua mente fosse oscura.

vieni e respira con me, oh!

respira con me, Oh!"

-Don't you Dare Forget the Sun.

*

(T/n)'s pov

Eravate ormai arrivati alla "casa" di Jeff, se così si poteva veramente chiamare. Guardavi la baracca davanti a te, tutta marciscente e decadente, con i vetri delle finestre rotte. Il tuo cuore batteva sempre di più per la paura, ti sentivi comunque esposta anche se addosso avevi la sua felpa. Un'odore di sangue ti permeava ancora le narici, a causa della felpa sporca di esso, mentre lui si girava a guardarti, desiderio a stento trattenuto e lussuria. I suoi occhi ghiaccio, quasi bianchi, il suo sorriso innaturale esteso su tutto il volto. Un conato di vomito ti prendeva improvvisamente, il tremore alle tue mani. Si avvicinava lentamente a te che restavi ferma, trattenendo il respiro. Ti scostava i tuoi capelli (c/c) dal tuo orecchio avvicinando così di conseguenza le sue labbra.

"Oggi dimenticherai il Sole, amore mio" quell'ultima parola ti colpiva come la pugnala inflitta poco tempo prima da lui. Una pugnalata che poteva solamente farti rabbrividire, una pugnalata inflitta per schernirti. Ti sei tirata indietro, mentre lui afferrava con impazienza il tuo braccio, trascinandoti in casa e successivamente in una stanza. Essa si presentava come dall'esterno, marciscente e altamente malandata. Ma cosa ti potevi aspettare, comunque? Non di certo un hotel di lusso con annessi camerieri e balie di compagnia. La stanza era vuota, pezzi di vetro della finestra rotta sparsi su tutto il pavimento e al centro un unico e logoro materasso matrimoniale, con una sola coperta bucata e mangiata dalle falene. Hai deglutito rumorosamente, sentendo poi il tocco rude e impaziente di Jeff percorrerti la schiena, facendoti inarcare in avanti nel tentativo di toglierti le sue mani di dosso.

"Dove eravamo rimasti?" Chiedeva con finto dubbio, mentre si accarezzava il mento. Un rumore di una porta che si chiudeva e poi le sue mani sul tuo corpo. Ti dibattevi, spingendolo via e rannicchiandoti nell'angolo più lontano della stanza. Lui percorreva la distanza continuando a tenere gli occhi fissi nei tuoi (c/o) da cui traspariva tutto il terrore che avevi di quello che la tua mente non voleva accettare, che tu non volevi accettare.

"Vieni qui" ti prendeva per la caviglia e ti trascinava sul pavimento sporco per poi spingerti furiosamente e in desiderio, sul materasso. Ti immobilizzava schiacciandoti con il suo peso corporeo.
Il suo coltello a un centimetro dal tuo petto, che si abbassava e alzava velocemente.

"Togliti la mia felpa" tremante rimanevi immobile, senza accennare il minimo movimento, senza accennare la minima voglia di toglierti la felpa che ti copriva, anche se ti sentivi lo stesso esposta. I suoi occhi si illuminarono in minaccia e furia, mentre ti prendeva una ciocca dei tuoi capelli e la tirava.

"Ho detto, togliti la mia felpa" mentre lui ti dava l'ordine, tu urlavi dal dolore al sentire il tuo cuoio capelluto tirarsi sempre di più. Ti dimenavi, mentre con fare dolorante ti levavi la sua felpa di dosso. Lui, soddisfatto lasciava i tuoi capelli e impaziente si levava i jeans logori e sporchi buttandoli da qualche parte sul pavimento di quella stanza. Tu rimanevi ancora immobile, per lo shock e il dolore che piano piano si attenuava. Lui restava quindi in boxer, per poi ripiegarsi su di te che intanto tentavi di copriti il seno più che potevi.

"Oh oh, qui qualcuno si vergogna!" Esclamava schernendoti mentre tu, avevi ormai perso le speranze nel ribellarti quando lui posava la sua bocca sul tuo collo, percorrendolo tutto, leccandolo, per poi baciarti comandando il bacio e approfondendolo sempre di più. Il suo rigonfiamento che premeva sulla tua gamba ti faceva ancora più paralizzare, come lui se ne accorse e iniziò a strusciarsi su di te. Hai trattenuto un sussulto quando lui, a limite del desiderio ti sfilava con noncuranza e facilità i tuoi pantaloni e il tuo intimo. Esso si sfilava anche i suoi boxer e la sua maglietta restando così nudo.
Tu hai chiuso gli occhi, non volendo assistere al tuo stupro che subito iniziò.

"Non vuoi guardare? Fa niente, ci divertiremo lo stesso" spingeva in te, violandoti. Riusciva e si rispondeva in te più e più volte. Il dolore che all'inizio avevo sentito, presto con tuo disgusto, si trasformava in piacere. Trattenevi dei gemiti, mordendoti le labbra e facendoti uscire il sangue. Preferivi il dolore piuttosto che provare cose simili con lui.

Jeff intanto, si accorgeva del tuo piacere anche se tentavi di mascherarlo, prendendoti poi con forza per la coscia, graffiandosi la pelle fino a farti sanguinare e portandosela all'altezza del suo bacìno. Tu al culmine ormai, non riuscivi più a trattenerti, lasciandoti andare.

"Si... cazzo... si" e con quelle parole, usciva da te per poi venire seguendoti e stringerti possessivo tra le sue braccia. Lacrime calde ti scorrevano sulle guance, mai l'avresti dimenticato, una cicatrice ti sarebbe rimasta per sempre nell'anima, ma non ti saresti mai piegata.

Spazio autrice:

Ciao ragazzi, scusatemi per il ritardo nell'aggiornare ma credo che con questo capitolo mi abbiate perdonata.
Avverto subito chi sta leggendo anche l'altra mia Dark Story su Homicidal Liu che sarà aggiornata domani.
Comunque come sempre commentate e fatemi sapere cosa ne pensate.
Da Lively_Spirit è tutto.

Psychopathic || Jeff the Killer [Dark story]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora