I went to scare you

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Jeff's pov

Ti stavo abbracciando schernendoti continuamente, sibilando nel tuo orecchio cose falsamente dolci, dicendoti che tutto sarebbe andato bene, insomma le solite stronzate che gli umani dicevano agli altri pur di somministrare una falsa speranza. Quanto mi divertivo! Qualche volta ridacchiavo se vedevo delle tue lacrime scivolare sul tuo volto, il dolore al collo subito dal mio marchio che ti faceva gemere e io leccavo il mio stesso marchio, come se volessi più e più volte ribadire il concetto che ormai eri la mia vittima.

Ti sentivo completamente rigida nel mio abbraccio e qualche volta opponevi resistenza dimenandoti e calciandomi. Mi ribolliva il sangue a causa della mia rabbia come ti ho girata verso di me con forza, graffiando la pelle delle tue braccia con le mie unghie. Hai stretto gli occhi in paura e socchiudendo le tue labbra attirando così la mia attenzione su di esse, commettendo un terribile errore. Le tue labbra rosee erano ad un passo dalle mie, come la lussuria mi divorava all'interno e non esitai a baciarti con foga. Consenziente o no, continuai a muovere le mie labbra sulle tue intrecciandole con forza e comandando il bacio, come se tu fossi consenziente. Ti mordevo il labbro facendo uscire il sangue, tu schiudevi le labbra mentre io mi gustavo il tuo sangue e infilavo la lingua nella tua bocca, violandone ogni singolo spazio. Muovevo la tua lingua con la mia, la mia bocca premuta forzatamente sulla tua. Un dolore lancinante partiva dalle mie parti basse, imponendomi di staccarmi da te per poi piegarmi in dolore mentre tu ti allontanavi in shock e con una piccola scintilla di rivincita nei tuoi occhi.

"Non avresti dovuto farlo" cantilenavo nonostante il dolore che in quel momento mi paralizzava sul posto impedendomi di muovermi.

"È meglio che incominci a correre puttanella" mi rialzavo gemendo di dolore mentre continuavo a tenermi la parte dolorante. Oooh l'avresti pagata! A mio modo facendoti versare tutto il sangue che ritenevo dovesse essere versato.

(T/n)'s pov

Tu eri ancora sotto shock e ora tremavi di paura per il gesto avventato che avevi fatto ribellandoti a lui. Ma d'altronde cosa dovevi fare? Soccombere ai suoi voleri come un ubbidiente cagnolino? No, non l'avresti mai fatto, avresti lottato quanto bastava pur di ritornare alla tua vita, dalla tua famiglia, dalla tua adorata madre. Adesso che avevi apparentemente perso tutto, non potevi che martoriarti al pensiero di non aver mai capito il vero senso della vita. Non accettavi quando qualcuno voleva starti vicino, una semplice manifestazione d'amore che tu non gradivi, l'aver preteso cose che non potevi avere e che essenzialmente erano inutili. Un'altra gemito di dolore ti strappava dai tuoi pensieri, spostando così gli occhi sull'assassino che si era messo in piedi e ti guardava con una furia omicida è un divertimento a dir poco malato. Un sorriso si estendeva lentamente, raggelandoti sempre di più come tu ti sei alzata in piedi indietreggiando piano. Sangue colava dalle sue cicatrici auto-inflitte. Continuavi ad indietreggiare come lui si avvicinava lentamente a te emettendo continui risolini che presto si trasformavano in una risata che avrebbe spaventato il più apatico degli uomini.

Hai continuato ad indietreggiare fino a che non ti sei girata e hai iniziato a correre lontano da lui. La sua risata riecheggiava ancora, a ogni passo che facevi correndo esso si allontanava sempre di più, permettendoti di udire però delle parole che ti facevano saltare il cuore in gola.

"Giochiamo a nascondino! Il premio per chi vince è una bella tortura!" non sapevi esattamente che cosa intendeva per 'tortura', le cose che poteva farti erano molteplici e la tua fervida immaginazione mischiata con il panico del momento non aiutava affatto. Dovevi trovare un nascondiglio, subito. Se riuscivi a scappargli nascondendoti, avevi una certa possibilità di incontrare una strada o qualche casa abitata dove rifugiarti e chiedere aiuto, se non ti perdevi prima, ovvio.

Hai maledetto il momento in cui sei andata a fare la spesa, se non fossi uscita, non l'avresti mai incontrato. Hai sentito dei ramoscelli scricchiolare non lontano da te, come hai rincominciato a correre e adocchiando un piccolo burrone. Ti sei calata la sotto senza pensarci due volte nascondendoti poi dietro a una pietra dalle grandi dimensioni, accovacciandosi e pregando di non essere trovata dall'assassino. La cosa che non sapevi era che c'era un'ombra nascosta tra i cespugli che ti teneva d'occhio e che presto sarebbe uscita da essa.

Spazio autrice:
Eccoci qua con un nuovo capitolo, ho fatto i salti mortali per aggiornare ma ci sono riuscita, amatemi. Spero che sia di vostro gradimento anche questo e niente, oggi ho voglia di svelarmi un po' visto che sono appena arrivata qui su questa piattaforma. Sono una ragazza che è molto solitaria e amo esserlo, comunque mi fa molto piacere parlare con alle altre persone e condividere le mie storie, le mie Dark story. Prima di venire qua scrivevo le mie storie sulla piattaforma del Fandom CreepyPasta Wiki. Ho voluto cancellarle da lì in quanto anche se apprezzate venivano bannate o segnalate per la troppa violenza. Beh per ora qui sono in prova e spero che almeno qui le mie storie vengano apprezzate ^^ come vedo che per ora è così. Da Lively_Spirit è tutto per oggi.

Psychopathic || Jeff the Killer [Dark story]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora