Heiji tornò a casa furioso. Quel maledetto Hiroshi si era messo un'altra volta in mezzo.
Ora era lì nella sua stanza a pensare quello che stavano facendo i due mentre lui non c'era.
Aveva visto il sorriso che si era creato sulla faccia di quello lì quando lui aveva annunciato che se ne sarebbe andato.
Non poteva fare altrimenti però: se fosse rimasto sarebbe impazzito dalla gelosia.
Aveva provato ad avvertire Kazuha del pericolo che correva stando con quel bell'imbusto, ma non sapeva se l'avrebbe ascoltato o no.
Si era buttato sul letto a peso morto e si stava facendo film mentali su cosa potesse accadere in quel momento nel parco.
Si stava torturando le mani stringendole da più di mezz'ora e non intendeva smettere finchè non fosse stato sicuro che Hiroshi era lontano dalla sua Kazuha.
"Ahhh maledetto, stupido e insolente Hiroshi!" Esclamò quasi urlando "Non potevi,dico io, cercartene un'altra?"
Ad un certo punto, non resistette più: prese il cellulare e fece il numero di Kazuha.
"Si pronto?" Fece una voce dall'altra parte
"Ehi Kazuha, sono io.."
"Ah ciao Heiji, che cosa ti serve?"
"Mi chiedevo se eri tornata a casa.." fece vago cercando di nascondere la sua gelosia e preoccupazione
"Eh? Ah sì certo! Sono tornata a casa appena te ne sei andato"
Per poco il ragazzo non esultò a gran voce, dalla bella notizia, sul suo viso si era formato un bellissimo sorriso che splendeva come mille soli.
"Ah ok, fantatico"
"Ma perchè me l'hai chiesto?"
"Ah be ecco.. io...devo andare ciao"
"No aspet..." non fece in tempo a finire di parlare che il ragazzo gli chiuse in faccia
"Ah che stupido... e io che pensavo che loro erano insieme" rise liberandosi così dell'ansia accumulata
.
."Kazuha, chi era al telefono?" Domandò una voce maschile alla ragazza
"Heiji, mi ha chiesto se ero tornata a casa"
"E perchè gli hai mentito?" Sorrise il ragazzo castano
"Perchè non gli va che noi due diventiamo amici.." disse con una leggera punta di allegria
"E come mai?" Domandò
"Perchè...." fece una pausa "...non lo so in realtà" ammise alla fine
In realtà una teoria l'aveva in mente e non vedeva l'ora di scoprire se era fondata opppure no.
"Ehi piccola, ti vedo pensierosa.."
Kazuha si girò di scattò, lo guardò negli occhi e si innervosì
"Ehi che ho detto di male?"
"Niente..è che non mi piacciono certi nomignoli..." disse lei distaccata
"Ok scusa..." si difese alzando le mani
Ci fu un breve silenzio tra i due, Kazuha era nervosa mentre lui era curioso e divertito.
"Mi sa che devo andare ora..."
"Cosa? Di già?" Chiese avvicinandosi a lei
"Sì, di già" ripetè secca allontanandosi
"Ok d'accordo" alzò di nuovo le mani "A domani allora..."
"A domani" salutò prima di sparire dietro l'angolo della strada.
Quando arrivò a casa, si rifugiò subito in camera sua.
Tutto gli pareva così strano, che non riusciva a capirsi da sola.
Le emozioni che provava con Heiji, la rabbia verso Hiroshi, i sogni strani che feceva e il mancato bacio che si stavano per dare lei e il suo amico d'infanzia.
Una nube fitta di pensieri stava invadendo la sua mente e lei non riusciva trovare uno spiraglio di luce.
Ad un certo punto le palpebre si fecero pesanti e fu costretta ad abbandonarsi ad un lungo sonno.
Un caldo pressante regnava in tutta la stanza.
Lo scrusciare dell'acqua della doccia faceva da sottofondo.
Kazuha si trovava in camera da letto, seduta sopra al morbido materasso.
Aveva addosso un canottiera bianca e degli short neri.
Di colpo il rumore proveniente dal bagno cessò e una figura maschile uscì con addosso soltanto un asciugamo intorno alla vita.
Improvvisamente le guance della ragazza si colorarono di un acceso rosa pastello, ma neanche l'imbarazzo la fece alzare.
"Ehi piccola" la salutò lui con un cenno della mano
"Lo sai che non mi piace essere chiamata così..."
"Dai, neanch'io posso?" Le chiese invitante il ragazzo dalla carnagione scura "Neanche il tuo amico d'infanzia può?" Domandò stavolta un po' offeso
"Be forse potrei fare un'eccezzione" rispose facendolo avvicinare a lei
"Eh allora ne approfitto" sorrise facendosi trascinare sopra la ragazza
Cominciò a baciarle lentamente la punta delle labbra e piano piano inizò a scendere verso il collo.
Intanto lei sorrideva a proprio mentre provava a slacciargli l'asciugamano attorno alla vita lui alzò la testa e anzichè il ragazzo dalla carnagione scura si ritrovò davanti il ragazzo dal bellissimo sorriso e dai capelli castani.
"Aaaah" urlò lei spaventata
"Ehi piccola che succede?" Domandò lui sorpeso ma con una diversa tonalità vocale
"Ch-che ci fai tu qua?"
"Ma come che ci faccio io qua? Non ero io che volevi?"
"Cosa? No! Io non voglio te, voglio, voglio.." cercò dubbiosa la sua risposta, ma quando la trovò si diede della stupida mentalmente per non esserci arrivata prima "...io voglio Heiji!" Urlò contenta prima di scoppiare in una fragorosa risata
Kazuha ai svegliò di sopprassalto e cercò di svegliarsi da quella specie di incubo che poi si era trasformato in un sogno rivelatorio.
Ormai non ne poteva più: non voleva più ammettere che Heiji non le interessasse, non voleva più combattere contro i suoi sentimenti.
Si alzò di scattò, aprì la porta e si diresse a passo veloce verso la casa di Heiji.
"Ora basta! Heiji oggi saprà la verità!" Si disse prima di suonare il campanello.
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Hello, come state?Secondo voi Kazuha riuscirà a dire la verità ad Heiji o come sempre non dirà niente?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo!
*parte la sigla finale*Ah e ricordate di votare se vi è piaciuto e di commentere scrivendo come la pensate.
Alla prossima!
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Gli occhi del destino (Detective Conan)
FanfictionHeiji e Kazuha sono legati fin da quando sono nati da un'amicizia solida, che col passare del tempo si è trasformata in amore. Non tutto però va come previsto, infatti i due credendo di non essere ricambiati, cercano conforto in altre persone. Dopot...