Quello che sembra semplice

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Kazuha stava camminando senza accennare ad alzare un solo occhio dal freddo cemento che sottostava ai suoi piedi.

Prima di suonare il campanello aveva fatto un giro per cercare non solo di capire come confessarsi ma anche per prendere un po' di coraggio.

Quando ritornò davanti a quel stramaledetto campanello si decise finalmente a suonarlo.

Driiiiin

Una donna venne ad aprirle.

"Kazuha, oh ma che piacere vederti! Se cerchi Heiji è di sopra"

"Oh grazie, vado subito"

Lei salì lentamente le scale che portavano alla stanza dove si sarebbe dichiarata.

La porta era socchiusa e un filo di luce  cadeva leggero sul pavimento.

Stava per entrare quando sentì una voce che la bloccò prima di fare il grande passo.

Una voce maschile, che lei riconobbe essere quella di Heiji, stava sussurrando alcuni frasi.

Sbirciò per capire con chi stesse parlando, ma quello che vide era un ragazzo dalla carnagione scura che parlava rivolto a qualcuno che  in quel momento lei non riusciva a vedere.

Accostò un po' l'orecchio per poter udire le parole che pronunciava silenziosamente.

"C'è una cosa devo dirti, una cosa che è da troppo tempo ormai che mi porto dentro" fece una piccola pausa "Quello che devo dirti è che ti amo da quando misi gli occhi su di te, anche se all'epoca non sapevo ancora di portarmi dietro un sentimento che presto si sarebbe evoluto" ammise sempre volgendo le spalle alla porta.

"So che forse ti sembrerà strano" continuò "Ma io so per certo ciò che provo e se tu non vorrai stare con me, lo capirò, ma almeno provaci, prova a stare con me e prova ad amarmi" finì con un fatica.

Non servì una risposta dalla persona alla quale lui stava parlando per fargli cadere  il mondo addosso, ma bastarono i sentimenti che stava provando ascoltando la confessione del ragazzo davanti a lei: imbarazzo e depressione. Uno spazio scuro la stava circondando e la delusione la stava asselendo. Heiji stava dichiarando i propri sentimenti a qualcuna che non era lei.

Le parole che voleva dire gli si bloccarono in gola.

Riscese lentamente le scale pensando a cosa poteva fare ora che aveva palesemente capito che Heiji non l'amava.

Che sciocca che era stata, aveva persino pensato che lui potesse ricambiare i suoi sentimenti.

"Già fatto?" Le domandò la madre del ragazzo

"Eh? Oh sì" le rispose mantenendo un'aria depressa

"C'è qualcosa che non va?"

"No stia tranquilla" prese un bel respiro "Piuttosto, lei sa se qualche ragazza è venuta a trovare Heiji questo pomeriggio?"

"Una ragazza dici? Veramente non credo" confessò mettendosi una mano sotto al mento "No aspetta, in realtà qualcuna è venuta.. una bellissima ragazza direi" sorrise felice "E non solo bella, ma anche simpaticissima! Secondo me avrà preso..." non fece in tempo a finire la frase che Kazuha se ne andò congedandosi con un "Grazie ho capito".

Nel tragitto del ritorno, tutto il luogo circostante le sembrava più scuro e grigio rispetto al solito. Ora anche un leggero venticello muoveva le foglie e alcune ormai stanche di ballare cadevano al suolo come se tutta la loro energia fosse stata prosciugata.

Un vuoto dentro le riempiva paradossalmente il posto nel cuore lasciato libero dai sentimenti d'amore e d'amicizia tra lei e Hei....anche il suo nome pronunciato nella mente le bruciava nel petto, ma non allegramente, ma tristemente, come se tutti i colori accesi diventassero d'un tratto spenti e freddi come il vento in inverno.

Gli occhi del destino (Detective Conan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora