Una speranza

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Entrarono, un leggero vento li accompagnava e voci di bambini risuonavano nell'aria.

Dopo aver pagato l'ingresso, Heiji invitò Kazuha a scegliere il luogo migliore dove mettere l'asciugamano.

Dopo essersi tolta la maglietta e i pantaloncini, Kazuha rimase con solo il costume e Heiji a quella vista arrossì. Non che non l'avesse mai vista così, ma la stretta vicinanza con i suoi seni lo faceva sentire a disagio.

"Heiji! Come mai sei tutto rosso?" Lo richiamò Kazuha

"Bhe..ecco..fa molto caldo! Non lo pensi anche tu?" Rispose nervoso

"Sì e vero, c'è caldo, ma non così tanto!"

"Allora sarò io!" Ridacchiò "Andiamo in piscina?" Le chiese cercando di cambiare argomento

"Sì andiamo, dopotutto siamo qua per questo, giusto?" Domandò retorica prima di dirigersi verso la vasca più vicina

"Già solo per questo..." ripetè Heiji a bassavoce senza farsi sentire dalla ragazza.

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Heiji si tuffò per primo e obbligò Kazuha a buttarsi minacciandola di continuare a spruzzarla.

"Se vuoi che la smetta buttati!" La ricattò

"Ti ho già detto che prima di buttarmi, voglio abituarmi alla temperatura!" Gli disse di rimando

Heiji si imbronciò e fece per andarsene, quando però una forza lo trascinò verso il basso.
Lui alzò una mano come per indicare che stava affogando e approfittando degli intervalli di tempo in cui riemergeva gridava "un crampo! Un grampo!".

Kazuha allora si decise a buttarsi e afferrò prontamente il braccio di Heiji fino a tirarlo verso il bordo piscina.

Fiera del salvataggio lo guardò e la sua espressione si tramutò in furore: Heiji stava ridendo di gran gusto e si vantava di aver fatto buttare la ragazza.

"Ti odio" pronunciò incrociando le braccia al petto

"Me too" sorrise facendo la linguaccia

E scoppiarono a ridere entrambi.

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Passarono un paio di ore nelle quali i due ragazzi passarono il tempo e prendersi in giro tra loro, come d'abitudine.

Kazuha, da quando aveva sentito che lui non si era dichiarato con nessuno, si era sentita sollevata, ma comunque un dubbio continuava ad assillarla: perchè ha detto quelle parole davanti ad una persona che non esisteva? Una risposta apparve come magicamente nella sua testa: forse lui ci teneva a lei. Il suo cuore a quell'idea cominciò a battere più velocemente ed ebbe l'impellente bisogno di scoprire se la sua teoria era plausibile.
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"Dai Kazuha, andiamo!" Heiji insisteva nel tornare a casa, ma Kazuha aveva deciso di rimanere fino alla chiusura.

"Dai vieni! Facciamo un ultimo bagno!" Lo incitò lei da dentro l'acqua limpida della piscina.

Ormai il cielo stava diventando di un colore tra il rosso e il giallo, l'arancione e il blu scuro della sera ormai vicino. Erano ormai le 19:15 e Heiji insisteva ormai da più di mezz'ora per andarsene.

"Solo l'ultimo tuffo e poi andiamo!"

"Ma ormai è tardi!"

"Dai solo l'ultimo" lo improrò la ragazza

Lui sbuffò, e la guardò come per ordinargli di venire subito fuori, lei però lo guardò e sbuffando a sua volta cominciò a nuotare dalla parte opposta di dov'era Heiji.

Ad un certo punto, lei si immerse, e dopo aver fatto toccare la pancia al pavimento cercò di ritornare su, fu però interrotta dalla sua cavigliera che si incastrò in una piccola botola di pulizia dell'acqua che era situata nel pavimento della piscina.

Heiji, preoccupato nel non vederla venire fuori scrutò la superficie dell'acqua alla ricerca della ragazza e quando vide che agitava le mani si tolse la maglia, ma proprio prima di buttarsi si fermò e sorrise.

"Kazuha dai non scherzare!" Le urlò "Dai lo so che lo fai per vendicarti! Tanto non ci casco! Vieni fuori e andiamo a casa!"

Aspettò qualche altro secondo aspettandosi di vederla venire fuori.

Si accorse però che non ritornava e proccupato più di prima decise di buttarsi per vedere cosa stava succedendo.

Kazuha era agitata e stava muovendo le mani sott'acqua cercando di tornare su o di liberarsi la caviglia, ma inutilemente sprecava forze.

Heiji cercò di tirare la cavigliera ma quest'ultima era impigliata e nonostante  i suoi tentativi, non riuscì a liberarla.

Lui allora tornò su, prese una boccata d'aria fresca fino a riempire le guance e tornò sott'acqua.

Con una forte dose di coraggio prese il viso di Kazuha e lo fece avvicinare al suo, fino a fare combaciare le labbra.

Lei che aveva quasi perso conoscenza, notando la stretta vicinanza delle loro labbra si riprese di colpo, colorando le guance di un rosso acceso.

Come per magia, la cavigliera si staccò e Kazuha potè nuovamente tornare su.

Entrambi si guardarono, stavano vivendo un momento magico, lei erano di nuovo persa nei suoi occhi, mentre lui stava riflettendo su cosa fare: se baciarla di nuovo o se decidere di inventare una scusa su quello che era appena successo.

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N/A
Heilà! Come andiamo?
Vi piace questo capitolo o pensavate che finisse in un altro modo?

Ora le cose andranno meglio tra loro o qualcuno combinerà un altro pasticcio?

Buona lettura😘

Alexa__26

Gli occhi del destino (Detective Conan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora