CAPITOLO 9

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Erano le 16.30, e ancora Harry era solo in casa, in quell'appartamento troppo grande per una sola persona, in fondo lo avevano comprato per viverci insieme ma poi, poi Louis aveva scelto di andare a convivere con quella là.
Harry era più carico che mai, una sola notte di pieno sonno gli aveva permesso di recuperare, aveva solo un obiettivo: mandare a fanculo l'amico, dimostrargli che Harry Styles non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, neppure da lui.
Temeva che l'amico non avesse letto il messaggio o peggio ancora non avesse la minima intenzione di presentarsi, ma sapeva quanto fosse immenso l'orgoglio di Tomlinson, beh sicuramente non avrebbe mai voluto passare per vigliacco.
Harry si sistemò sul divano, un po' di zapping prima di incontrare l'amico era l'ideale, iniziò a girare per i vari programmi in tv: niente di interessante, almeno non come i porno gay che Harry stava iniziando a vedere.
Sobbalzò dal divano, il suono assordante del campanello lo aveva risvegliato dai suoi pensieri.
Era arrivato il momento, Harold si avvicinò alla porta, lasciò andare un sospiro liberatorio ed aprì.
_Pensavo non tu venissi più.._ 
Ormai la loro era una lotta a chi faceva il più acido e ovviamente stava vincendo la checca del riccio.
Louis smorzò una smorfia di disprezzo ed entrò in casa, sistemandosi senza alcun tipo di permesso nella sua poltrona.
Harry alzò le spalle, doveva stare tranquillo, far intendere con le buone o con le cattive che beh, lui non era un malato terminale.
Chiuse la porta e si avvicinò all'amico.
_Mezz'ora di ritardo, ti sei superato Tomlinson.._ si sedette vicino a lui il riccio.
_Dovevo andare dal mio wedding planer_ 
Certo, si stava sposando, come non poteva non averci pensato. Che stupido che era stato Hazza.
Abbassò lo sguardo. La Calder aveva cambiato anche il suo vocabolario, non "Quello che mi organizza il matrimonio" come avrebbe detto il vecchio Louis, ma "Wedding Planer", ovvio.
_Insomma cosa c'è, perchè mi hai fatto venire qua? Che sfida..._ iniziò spazientito Louis.
Doveva dirlo Harry, non era così semplice, eppure la sera precedente si era ripassato ogni minima parte, sapeva come avrebbe dovuto reagire: Cupo, deciso, sorridente..ma no, davanti a lui era tutto più fottutamente difficile, impossibile.
Sospirò, doveva trovare la forza, doveva.
_Baciami Louis!_ Affermò deciso.
Tommo lo guardò quasi incredulo _Cosa, cosa scusa?_
_Hai capito bene, baciami...è una prova, un semplice bacio a stampo, forza.._
Louis si alzò dalla poltrona, si posò una mano sui capelli quasi imbarazzato.
_Tu...tu...ma cosa dici Harry? Che schifo, io non ti bacio.._
_E' un bacio a stampo, una prova, verificherò se davvero quello che provo non è una "cotta" da sedicenne!_
Louis andò su tutte le furie, solo il pensiero lo mandava in bestia, che infantile che era quel ragazzo.
Prese il telefono che aveva posato sul tavolino, forse in procinto di andar via, fuggire da quello psicopatico frocio.
_Sei pazzo!_ si rivolse verso l'amico.
_Cos'è Louis.. hai paura di provare emozioni? Quelle che la bella Eleonor non ti trasmette magari..._
Colpo basso, molto infimo da parte del riccio, l'acidita della sua voce fece esplodere il maggiore.
Ottima mossa di Harold, davvero ottima mossa.
Louis scosse la testa, smorzando un sorrisetti beffardo e sarcastico.
Si avvicinò alla porta seguito dal moccioso gay.
Appoggiò la mano sinistra sulla maniglia dorata. _Non ti riconosco più Styles!_
Il riccio si avvicinò a Tomlinson, respirò a fondo, se la Maometto non va alla montagna, la montagna va da Maometto.
Harry doveva saperlo, sapere se davvero provava qualcosa per lui.
Non gli diede il tempo di pensare, riflettere, scostarso, si avvicinò all'amico, posò le sue mani sulle sue spalle e lo baciò.
Un bacio durato pochissimi secondi, a stampo, senza risposta, bastò per far capire ad Harry che non era attratto dal suo ex migliore amico, era letteralmente perso, innamorato come non lo era mai stato.
Louis si passò una mano sulla bocca, quasi a pulirsela, indignato,
_Sei un bastardo Hazza._ Louis uscì, più freddo che mai. 
Proprio non doveva farlo, ma era troppo tardi, l'amico frocio l'aveva baciato.
Harry sorrise vedendo l'amico sparire nella nebbia estiva di Londra. Chiuse la porta, soddisfatto e sofferente come mai.
Quel bacio era stato il più veloce, freddo, bacio più bello. Ma aveva solo peggiorato le cose.
Harry amava alla follia quel bastardo, ne era sicuro e adesso ne era quasi orgoglioso,Finalmente.

Quella sera Louis fu ospite a casa Payne per la solita pizzata con Niall e Zayn, Harry non era presente, aveva detto di non sentirsi bene ma Liam sapeva che era successo qualcosa.
Erano affamati quella sera, solite risate, discorsi pochi intellettuali e programmi lavorativi per il futuro.
Si concessero una birretta dopo cena, stesi sul divano bianco di Liam.
_Harry mi ha baciato._ Lo disse così Louis, senza un filo logico, senza passione e sentimento.
Liam sussutlò i ragazzi sgranarono i loro occhi perfetti.
_Cosa?_ domandò Niall.
_Sì, mi ha baciato, a stampo...bleah, che schifo._
Payne scosse la testa, come poteva schifare colui che fino a poco tempo prima considerava un fratellino immaturo, che poi l'unico immaturo lì era propio il più grande.
_Che schifo? Come puoi dirlo Louis!_ affermò Zayn.
_Dai Malik... è qualcosa di scioccante._
Non doveva proprio dirlo, non ne aveva il diritto. Non poteva parlare così del loro amico.
_Sei uno stupido infantile Louis, non sai un cazzo della vita!_ si alterò il moro.
_Zayn, ma sei impazzito, se fosse successo a te..._
_Louis cazzo, non hai una malattia grave, apri gli occhi, che cazzo stai facendo Tommo, svegliati, sei un bambino, solo un bambino!_
Malik si alzò dal divano, Liam fu quasi impaurito, non aveva mai visto l'amico così alterato se non con dieci bicchieri di alcool addosso.
_Zayn!_ Lo riprese l'irlandese.
_No Niall, no...deve capire che sta facendo il bastardo, che Harold è un ragazzo come gli altri, che lui è un amico di merda._
Rispose Zayn rivoltò verso Louis, penetrandolo con quei suoi fottuti occhi color miele.
_Zayn, stai delirando!_ osservò superiore, e strafottente Louis.
Zayn si lasciò andare ad un sorriso beffardo.
_Perchè ti ostini tanto a sfuggire da Harold Lou? Perchè?_ domandò Payne.
Tommo stava andando nel pallone, non aveva più alcun tipo di giustificazione, l'oppressione stava diventando esagerata.
_Lasciatemi stare_ si alzò dalla poltrona.
_Perchè stai rovinando tutto così? Perchè uno stupido bacio, una stupida cotta ti sta mandando nel pallone?_ domandò retorico Niall.
Louis esplose, letteralmente.
Una lacrima gli solcò il volto, calda, salata, schifosa, amara.
_Perchè quel cazzo di bacio mi ha sconvolto la vita, rischia di rovinare tutto!_
Eccola la verità, amara e crudele.
Forse Louis, forse lui aveva provato quelle emozioni che Harold gli aveva descritto.

That's Right [Larry Stylinson]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora