Capitolo 10 - Scelte

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Dopo cena, una volta ultimate le faccende domestiche, Sophie prese il suo soffice e caldo plaid di lana arancione e si sedette sulla parte lunga del divano angolare in pelle.
Appoggiare la schiena e potersi distendere liberamente, dopo quella giornata così intensa, fu un sollievo per la ragazza. Accese la sua Smart Tv e si collegò a Netflix.

«Cosa vogliamo guardare stasera?» domandò al compagno, che si era accomodato alla sua destra proprio in quel momento.
«Quello che vuoi, tesoro, sai che per me non fa differenza.»
Sbloccò il cellulare e, aprendo Facebook, iniziò a leggere alcune delle notizie condivise dalle pagine che seguiva.

«Quindi, se ti proponessi Cinquanta sfumature di Grigio, tu lo guarderesti?»
Daniele rabbrividì a quella domanda, bloccandosi di colpo con lo sguardo nel vuoto e con la bocca aperta, come a volerle rispondere, ma non riuscendo a formulare la frase in maniera corretta.
La mora scoppiò a ridere per quella reazione e decise di andare in soccorso del suo fidanzato.
«Sto scherzando, so che non è il tuo genere. Piuttosto, che ne dici di New Girl? Non trovavi esilarante Nick Miller?»

Il bruno storse leggermente la bocca e fece un cenno d'assenso col capo, a conferma di quella domanda, dopodiché tornò con gli occhi sul suo smartphone da cui non si schiodò per tutta la sera.
Quando Sophie spense la tv erano da poco passate le undici e il suo gesto ridestò il ragazzo, che dopo alcune ore alzò il viso per guardarla.

«Andiamo a letto?»
Lei gli fece un sorriso, rispondendo affermativamente con la testa.
Quella, per loro, era la solita routine serale, a esclusione del weekend che lo trascorrevano per locali con gli amici.
La mora era un'appassionata di serie tv, tanto che nei fine settimana invernali faceva maratone di stagioni intere senza alzarsi mai dal divano, se non per mangiare, andare in bagno e dormire.
Lui, invece, passava la domenica a seguire le partite nella stanza degli ospiti, arredata con un televisore appeso alla parete, un divano in pelle smerigliata da quattro posti e un tavolino basso al centro per posarci le cibarie scelte per accompagnare l'intrattenimento.

Quando c'erano partite di spessore, come i vari derby del campionato o la Champions League, alcuni dei ragazzi della compagnia si radunavano in quella stanza con pizze e bibite, pronti a tifare, o a gufare, e divertirsi tra di loro.
Anche lei adorava il calcio, ma preferiva i telefilm.

«Hai acceso lo scaldasonno?» Le iridi verdi si puntarono in quelle marroni di lui, che a quella domanda si bloccò.

«Ehm... c'è la possibilità che io non lo abbia fatto, ma se tu volessi guardarti un'altra puntata, sono sicuro che troveresti la tua parte del letto calda, pronta a ricevere i tuoi piedini freddi e scaldarli con devozione. Altrimenti, conosco un metodo appurato e diffuso in tutto il mondo che risolve questo problema e so che concilia il sonno.»
Daniele le donò un sorriso furbo, a cui lei rispose di rimando, avvicinandosi a lui e posando le mani sul suo petto.

«Sì? Sai, credo sia lo stesso che conosco io. Qualcosa che sa riscaldarti dall'interno ed è molto... dolce, giusto?»
Il ragazzo le fece un cenno d'assenso col capo, avvicinandosi ancora di più al corpo di lei e posandole le mani sui fianchi, mentre la mora si avvicinò al suo orecchio, per bisbigliarli quella parola.

«Camomilla» sussurrò lentamente e con seduzione, appositamente per farlo illudere e poi schernirlo.
Sulla fronte di lui si formarono delle rughe d'espressione, quando alzò le sopracciglia e fece schioccare la lingua per la delusione di quella risposta, mentre la fidanzata se la rideva.

«No, non era quella a cui pensavo, ma non importa... Ti aspetto a letto!»
Donandole un bacio sulla guancia si avviò verso la camera, a differenza della ragazza che si spostò in cucina per prepararsi quella bevanda calda, sperando che l'avrebbe aiutata a rilassarsi ulteriormente e le avrebbe evitato incubi riguardanti un ragazzo dalle iridi chiaroscuro.

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