Capitolo 13

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Aveva ragione Alex, è un posto in cui possiamo stare da soli senza che nessuno ci possa disturbare.
Alex si appoggia al cofano della macchina facendomi cenno di avvicinarmi.
Perché dovrei guardare il panorama se posso guardare lui?
Infatti quando sono accanto a lui non guardo il panorama ma guardo lui.
Per un po' non se ne accorge ma dopo un po' i nostri sguardi si incrociano.
-Lo so che sono bello, vuoi una foto?- mi dice mettendosi davanti a me Facendo in modo che io rimanga intrappolata fra lui e la macchina.
-La foto non mi interessa, -dico guardandogli le labbra -preferisco un tuo bacio sai?-
All'udire quelle parole ad Alex gli spunta un sorriso.
-Ah bene.- dice sringendomi a se e prendendomi per i fianchi.
Mi bacia. Lo bacio. Ci baciamo.
In tre mesi d'estate mi erano mancati i suoi baci lo devo dire.
Ormai ogni singolo centimetro del mio corpo è a contatto con il suo.
Noto un rigonfiamento nella zona della cerniera dei suoi jeans. Meno male che non c'è nessuno.
Inizia a palparmi il fondo schiena, ripeto meno male che non c'è nessuno.
Non è un ragazzo pervertito ma quando l'eccitazione certe volte non si sa trattenere.
Io inizio a giocare con un ciuffo dei suoi capelli, so che lo fa impazzire.
Sposta le mani sul mio seno.
Si stacca dalle mie labbra di un centimetro provocando un mugolio  di dispiacere da parte mia.
-Ma tu lo fai a posta?!- mi chiede con un ghigno sulla faccia.
-Può darsi.- gli dico sorridendo.
-Stronza- dico poggiando la testa su una mia spalla.
-Lo sai che ti amo cucciolo.- gli dico incrociando le bracci intorno a suo collo.
-Cucciolo?- dice guardandomi.
-Si il mio cucciolo.-
-Ti amo stronza.-
-Ti amo anche io stronzo.-
-Ma non ero un cucciolo?- mi chiede riportando la faccia sulla mia spalla, che cucciolo è stanco.
-Un cucciolo stronzo.- gli dico sorridendo.

Un bullo innamorato 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora